WWOOF: contadini per scelta
Giovani, istruiti, bilingue, contadini per scelta. WWOOF World-Wide Opportunities on Organic Farms (Opportunità globali nelle fattorie biologiche) è il network internazionale che, dice Wikipedia: “mette in contatto le fattorie biologiche di tutto il mondo con chi voglia, viaggiando, offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio”. Contadini per un mese o per un anno; per una breve esperienza formativa o per imparare un lavoro. Benvenuti nel WWOOF.
In realtà essere giovani non è obbligatorio per aderire a WWOOF (la rete è aperta a tutti) e nemmeno si deve conoscere bene l’inglese (lo si può imparare viaggiando all’estero, e questa è un’altra opportunità); gli unici requisiti richiesti sono la passione per i mestieri della terra, una visione biologica dell’agricoltura, e ovviamente la maggiore età.
Le cose belle di WWOOF a nostro avviso sono soprattutto due: da una parte la rete offre alle persone la possibilità di imparare (per scelta) mestieri che ridiventano importanti nella società, dall’altra getta le basi di una visione naturale e gentile dell’agricoltura (compresa la parte zootecnica) che si oppone alla logica del ‘tutto per il profitto’ rispettando la biodiversità e l’ambiente.
Nelle fattorie della rete WWOOF in Italia si incontrano persone (soprattutto ragazzi) di tante nazionalità. A Cascina Bagaggera, un’azienda agricola biologica nel Comune di Rovagnate (LC), c’è Cassie, nata nel Regno Unito, che dopo un’esperienza di volontariato ha deciso di fermarsi. Ma è solo un esempio; nel frattempo all’estero fanno volontariato agricolo tanti ragazzi italiani. Lo scambio internazionale è alla base del network.
Come funziona WWOOF? Prendiamo il caso dell’Italia, dove dopo un’attività informale di alcuni anni, l’organizzazione ha avuto il riconoscimento dalla legge sul volontariato e oggi ha uno statuto registrato. Da una parte ci sono i WWOOFers (i viaggiatori volontari) e dall’altra le aziende agricole (Hosts): la tessera associativa (costa 25 euro e vale 12 mesi) consente di entrare nel meccanismo domanda-offerta e soprattutto garantisce la necessaria copertura assicurativa per infortuni e responsabilità civile.
Il WWOOFer può scegliere il paese e la fattoria dove preferisce prestare la sua opera, l’Host può scegliere in base alle proprie esigenze e alle necessità del periodo: il contatto avviene in modo diretto senza mediazioni. Non tutte le aziende agricole sono uguali: c’è chi produce verdure o cereali e chi formaggio, chi vino e chi frutti di bosco, e via dicendo. Alcune fattorie sono realtà imprenditoriali, per altre l’obiettivo è l’autosufficienza: in entrambi i casi si può far parte di WWOOF.
Pubblicato da Michele Ciceri il 2 Giugno 2013