West Nile virus: proteggersi dalla febbre del Nilo
E’ arrivata in Italia e proviene dall’Africa, si tratta della febbre del Nilo meglio nota come Febbre West Nile. Che cos’è? Una malattia virale diffusa da decenni ma presente in Italia solo da pochi anni.
West Nile virus: sintomi e cure della febbre del Nilo, cose da sapere e disposizioni sulla situazione sanitaria in Italia. Prevenzione e trattamento.
West Nile virus in Italia
Si chiama “West Nile” perché il primo isolamento del virus è stato fatto in Uganda, nel distretto West Nile, nel 1937. Capirai, dunque, che non si tratta di una malattia nuova… ma per noi Italiani lo è.
Se hai sentito i telegiornali durante l’estate del 2018, avrai sentito parlare della febbre del Nilo o Febbre West Nile. Questa malattia è stata protagonista confermata di diverse infezioni, per l’esattezza, i casi confermati dalle autorità sanitarie sono stati 577. Purtroppo, la febbre west Nile ha fatto parlare di sé perché ha causato alcune decine di morti.
La Febbre del Nilo, la scorsa estate, sembrava essere concentrata in alcune regioni dell’Italia Settentrionale: Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, solo in misura ridotta in Sardegna.
Per la prossima estate ci sono diverse ipotesi su come potrebbe evolversi la diffusione del virus e per questo è importante fare prevenzione evitando il vettore.
Anche se il virus del Nilo sembrerebbe esser arrivato solo lo scorso anno in Italia, il primo caso documentato nel nostro Paese risale al 2008. Il soggetto infetto riportava tutti i sintomi tipici della febbre West Nile, si trattava di una donna residente in un’area rurale compresa tra Bologna e Ferrara. Nell’ultima decade, ci sono stati altri casi documentati ma il vero boom è esploso solo la scorsa estate.
Febbre del Nilo: sintomi e cure
I sintomi sono uguali sia per gli animali che per l’uomo. I sintomi qui riportati sono quelli ufficiali, messi in evidenza dall’Istituto Superiore di Sanità.
Nella maggior parte dei casi, non vi sono sintomi eclatanti. Solo in alcuni soggetti infetti si hanno sintomi. I cosiddetti “casi sintomatici” della febbre West Nile vedono segni clinici come:
- Febbre
- Mal di testa
- Sfoghi cutanei
- Nausea
- Vomito
- Dolori muscolari
- Linfonodi ingrossati
Nota bene: questi sintomi non sono indicatori esclusivi del West Nile Virus, ecco perché è importante consultare il proprio medico di fiducia.
Nell’1% dei casi si possono manifestare gravi sintomi come:
- Febbre molto alta
- Forti mal di testa
- Elevata debolezza muscolare
- Disorientamento
- Tremori
- Disturbi della vista
- Torpore
- Convulsioni
- Paralisi
- Coma
Questi appena riportati sono i sintomi rilevati solo nell’1% degli infetti, cioè nei casi più gravi. L’Istituto Superiore di Sanità fa anche sapere che: “alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale“.
I sintomi più gravi potrebbero insorgere con maggiori probabilità in soggetti a rischio quali anziani, pazienti che seguono terapie immunosoppressive, malati di HIV e altri soggetti debilitati.
Trattamento e cure
In caso di sintomi sopra riportati o sospetto di aver contratto il west Nile virus è importante rivolgersi immediatamente a una struttura medica. Il Ministero della Salute ha emesso una circolare recante un Piano di sorveglianza e risposta ai virus west Nile e Usutu. Il Virus Usutu, proprio come il west Nile, è trasmesso dalle zanzare.
Per proteggersi bisognerebbe ricordare che questa patologia è una zoonosi e come tale va trattata: bisogna fare prevenzione!
Per capire come difendersi dalla Febbre del Nilo è opportuno capire come avviene il contagio.
Contagio: il serbatoio del Virus West Nile
Il serbatoio del virus della Febbre West Nile sembrerebbero essere soprattutto l’avifauna selvatica, anche se l’infezione del Nilo può colpire anche l’uomo e i cavalli.
Attualmente esiste la possibilità di vaccinare i cavalli in via preventiva e sarebbe opportuno farlo.
La principale via di trasmissione rappresenta la puntura delle zanzare infette che fanno da vettore del virus. Proteggersi dalle zanzare è cruciale. In Italia sono diversi i tipi di zanzare che possono causare il contagio.
Un essere umano infetto può contagiare?
No, a meno che non vi siano scambi eclatanti come siringhe infette, trasfusioni di sangue… Il virus non si propaga per via aerea.
In mancanza di cure specifiche contro la febbre del Nilo è importante basare tutto sulla prevenzione. Vista l’importanza della zanzara come vettore della malattia, è importate eseguire procedure di bonifica per eliminare zanzare e larve.
Prevenzione
Piccole precauzioni come: zanzariere alle finestre, trattamenti fitosanitari per prato e giardino, adozione della lotta biologica con pipistrelli, rospi e pesci (in caso di laghi artificiali e corsi d’acqua), rappresentano la buona prassi per proteggersi dalla febbre west Nile virus.
Per esempio, se hai un giardino incline ad attirare zanzare, puoi iniziare con fare prevenzione contro questi insetti usando prodotti specifici. In genere non consigliamo l’uso di insetticidi, ma se abiti in una delle regioni maggio rischio, potrebbe essere utile. Tra i vari insetticidi, ti segnalo “Zapi a basso impatto ambientale“, si tratta di un insetticida piuttosto potente, quindi meglio attenersi alle dosi consigliate in etichetta.
Pubblicato da Anna De Simone il 4 Maggio 2019