Weekend a Campo Tures, eccellenza dell’Ecoturismo
Un weekend a Campo Tures all’insegna dell’ecoturismo è stata la mia esperienza di questi ultimi 3 giorni che mi ha permesso di scoprire una località dell’Alto Adige che non avevo ancora visitato, dove l’ecosostenibilità è un punto cardine della vita quotidiana e della politica di sviluppo del turismo.
Campo Tures (Sand in Taufers in tedesco) è un comune della Valle Aurina, situato a 867 metri sul livello del mare e con circa 5.000 abitanti. E’ raggiungibile da Milano in circa 4 ore.
Il Castello di Campo Tures (Castel Taufers), che ho scelto come immagine di apertura di questo mio articolo, è l’edificio simbolo del paese situato in posizione dominante e forte dei suoi 800 anni di storia.
La sua costruzione fu infatti terminata nel 1215 dalla famiglia nobile dei Taufers con funzione di dimora signorile. Il castello fu successivamente ampliato nel XVI secolo con le imponenti opere fortificate dell’ingresso.
La visita guidata che ho effettuato alle ore 11 (indispensabile presentarsi almeno una decina di minuti di anticipo) è durata un’ora e mi ha permesso di apprezzare tutte le aree principali del castello:
– la Sala del Giudizio, dove veniva amministrata la giustizia e l’annessa Sala della tortura per gli sventurati condannati che non volevano ammettere le proprie colpe.
– la cappella con affreschi di Friedrich Pacher
– la Camera degli infermi, sala separata dalla cappella, da cui anche i malati potevano assistere alle funzioni religiose senza rischio di contagio. Questa sala fu successivamente adibita a sede della Scuola per Nobili attiva a Castel Taufers nel corso del XVI secolo. Appesi alle pareti si possono cosi’ vedere piccoli quadri con i volti degli scolari ritratti singolarmente anziché in gruppo come nelle attuali “foto di classe”. La scuola era mista e accettava anche studenti di sesso femminile, pratica decisamente inconsueta per i tempi.
– La stanza degli spiriti dove Margarethe von Taufers decise di chiudersi per ben 7 anni per poi suicidarsi lanciandosi dalla finestra, dopo che i genitori avevano fatto assassinare un contadino della zona di cui si era innamorata. La leggenda vuole che lo spirito di Margarethe si aggiri ancora nella sala con suoni e lamenti notturni.
– la Camera del Cardinale
– la Camera degli ospiti
– La Sala dei Cavalieri ed armeria
– la Biblioteca
– la Torre principale, accessibile salendo alcune rampe di scale.
Il Castello di Campo Tures è oggi gestito dal Burgeninstitut sul cui sito ufficiale potete trovare maggiori informazioni per organizzare la vostra visita.
Nel mio weekend a Campo Tures all’insegna dell’ecoturismo non potevo farmi mancare una passeggiata tra i sentieri del luogo: tra le tantissime opzioni la scelta è ricaduta sul percorso che da Riva di Tures, all’interno del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, porta fino alla malga Knutten Alm a 1911 metri per poi proseguire fino al confine con l’Austria a 2288 metri.
Il percorso dura circa 2 ore e sale dolcemente ed è quindi adatto anche alle persone senza particolare allenamento. Il Knutten Alm si trova esattamente a metà percorso per cui è l’ideale per pianificare una sosta per uno spuntino o per un pranzo, come ho fatto io. La cucina propone piatti realizzati esclusivamente con ingredienti locali: io ho scelto i buonissimi “schlutzkrapfen“, ravioli tirolesi ripieni di spinaci.
Nel immagini che seguono due momenti della camminata: il primo a bassa quota, all’inizio del percorso nel Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina e il secondo a poche centinaia di metri da Klammljoch, punto di confine con l’Austria a 2288 metri, inframezzati dal gustoso piatto di schlutzkrapfen .
Al ritorno dalla passeggiata sono tornato nell’albergo che mi ha ospitato per questo weekend a Campo Tures, l’hotel Drumlerhof, una delle eccellenze in campo di ecosostenibilità ed ecoturismo dell’Alto Adige.
Come mi ha spiegato il titolare, Stefan, che gestisce il Drumlerhof assieme alla moglie Ruth, l’intera filosofia dell’hotel è fondato sulla sostenibilità e sull’armonia con la natura, tanto che agli ospiti viene messo a disposizione il “bilancio del bene comune” realizzato con il supporto di “Terra Institute” e in cui sono certificate tutte le pratiche virtuose effettivamente messe in atto al Drumlerhof.
Il “bilancio del bene comune” si articola così in una matrice che rapporta 5 valori cardine:
1) Dignità dell’essere umano
2) Solidarietà
3) Ecosostenibilità
4) Equità sociale
5) Cogestione democratica & traparenza
con i diversi portatori di interesse come:
1) Fornitori
2) Finanziatori
3) Dipendenti e titolari
4) Prodotti e aziende partner
5) Contesto sociale (popolazione, generazioni future e natura a livello globale)
attribuendo un punteggio e uno score percentuale in ogni corrispondenza.
Infine sono stati individuati una serie di criteri negativi relativi a valori e portatori di interessi che determinano una diminuzione del punteggio.
In questo modo si crea un documento che evidenzia punti di forza e punti di debolezza su cui sarà possibile concentrare gli sforzi.
Maggiori informazioni su questo modello si possono trovare sul sito www.economia-del-bene-comune.it
Il rispetto di questi criteri virtuosi fanno così apprezzare ai clienti con maggior soddisfazione tutto quanto viene offerto al Drumlerhof perché si è certi che deriva da un progetto complessivo che mette l’ecosostenibilità al centro dello sviluppo.
Il relax nella piscina panoramica con vista sulle Dolomiti o nella vasca Jacuzzi con vista sul castello di Campo Tures (di notte illuminata in modo spettacolare) assume così una valenza ancora maggiore quando si è certi che l’energia necessaria a far funzionare l’impianto arriva da fonti ecosostenibili e che le aziende fornitrici sono valutate anche per il rispetto di criteri di equità sociale e non solo in base a criteri di convenienza economica.
Da non perdere anche la Biosauna a 60° e la Sauna a 80° interamente in legno e i trattamenti olistici: io mi sono concesso un massaggio rilassante di un’ora, promosso a pieni voti! (la massaggiatrice si chiamava Sandra)
Ovviamente anche la cucina al Drumlerhof è caratterizzata da piatti realizzati con alimenti esclusivamente naturali e per la maggior parte a Km 0. Frutta e verdure provengono dal maso di proprietà e le carni da allevatori locali.
Sicuramente se altri albergatori adottassero questa filosofia di sostenibilità vivremmo sicuramente in un mondo migliore!
L’attenzione alla sostenibilità è anche un punto imprescindibile dell’azione del Comune di Campo Tures che utilizza molteplici risorse rinnovabili (acqua, sole, vento e legno) per la produzione di energia elettrica ottenendo numerosi premi nazionali e internazionali.
Oggi Campo Tures riesce così a produrre più energia di quanta ne consumi e si è posta l’obiettivo ancora più ambizioso di diventare il primo comune CO2 neutrale in Alto Adige.
Per raggiungere questo obiettivo sono stati individuati una serie di temi portanti su cui dovranno focalizzarsi gli investimenti:
– Sensibilizzazione e formazione della popolazione (residenti e turisti)
– Energia Solare
– Rete elettrica e di teleriscaldamento comunale
– Cooperativa energetica
– Cogenerazione
– Risparmio Energetico
– Mobilità sostenibile
– Tecnica e innovazione
– Energia Idroelettrica
– Biogas
– Legno
– CasaClima
Tra le fonti generatrici di energia pulita rientra la centrale idroelettrica Tobl che sfrutta la potenza delle cascate di Riva per produrre energia idroelettrica.
Le cascate offrono al contempo uno spettacolo eccezionale, che in questi giorni è possibile ammirare anche di notte, grazie a un percorso illuminato predisposto nel bosco di Riva che conduce fino alla prima delle tre cascate.
Ai piedi delle cascate alcune bancarelle rigorosamente integrate nel bosco circostante offrono prodotti alimentari e artigianali nella zona ai visitatori.
Per raggiungere il sentiero che porta alle cascate in questo periodo natalizio è possibile utilizzare una carrozza trainata da imponenti cavalli che completa “l’esperienza da fiaba”.
Prodotti tipici della zona, alimentari o artigianali, sono poi a disposizione degli ospiti nei mercatini di Campo Tures che diversamente da quelli che hanno luogo in altre località dell’alto Adige sono situati all’interno di un palazzo storico, con il vantaggio di poter soffermarsi nei diversi banchetti, parlando con i diversi responsabili, senza l’insidia del freddo.
Per la cena del secondo giorno trascorso a Campo Tures ho potuto provare la cucina dell’Arcana, il ristorante delle erbe all’interno dell’hotel Moosmair, gestito dalla famiglia Ebenkofler.
Il menu del giorno prevedeva 3 piatti eccezionali a chilometro zero!
Un duetto di primi composto da:
– Strigoli di patate con pesto al cirmolo e schegge di porro
– Tagliatelle ai crauti rossi con ragù di anatra, maggiorana e ginepro
per secondo:
– Sella di cervo avvolta in crosta di strudel e spinacini con rape rosse di Acereto e polenta al pino mugo
per dessert:
– “Schneemilch” latte montato a neve con crema alla nocciola e fichi marinati.
Il mio weekend a Campo Tures si è così concluso con una cena di alta cucina, sostanziosa e con prodotti naturali del luogo.
Grazie all’attenzione a tutte le tematiche ambientali sopra citate, a Campo Tures è stato assegnato dal Touring Club Italiano il prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione, che premia solo i comuni che hanno concretamente realizzato gli interventi di tutela dell’ambiente, ecoturismo e sostenibilità prefissati dal comitato di esperti.
Alla prossima occasione mi sono riproposto di visitare il comprensorio sciistico di Campo Tures e di Plan de Corones, per una bella sciata o magari per una più tranquilla camminata sulle ciaspole tra le splendide Dolomiti.
Al centro resta comunque l’eccezionale natura dell’Alto Adige!
Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 15 Dicembre 2014