Vriesea: caratteristiche, coltivazione e malattie
Tra tutte le piante da appartamento che possiamo scegliere, la Vriesea è una delle migliori perché è molto facile da coltivare e da parecchie soddisfazioni, arreda e non ingombra inutilmente. Questo genere di piante così diffuse nelle nostre case appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae, la stessa di cui fa parte anche l’Ananas assieme a ben altre 200 specie di piante sempreverdi. Andiamo a conoscere meglio la Vriesea capendo come coltivarla e come difenderla dai parassiti che la possono attaccare.
Vriesea: caratteristiche
Originaria dell’America centrale e meridionale, la Vriesea è una pianta che cresce molto lentamente e produce un frutto simile ad una capsula. Le sue foglie hanno margini liesci e una lamina molto lucida e verde, oppure gialla con delle striature.
Le troviamo disposte a rosetta, man mano allargandosi a partire dalla base della pianta, come per formare una coppa verde dove si può raccogliere l’acqua piovana. Al centro della rosetta della Vriesea spunta l’infiorescenza a forma di spada o di sfera, con delle brattee colorate da cui sbocciano i fiori. Sono fiori gialli, quasi sempre, e dalla forma tubolare. Si fanno vedere solo dopo tre anni di vita della pianta, quindi dobbiamo avere parecchia pazienza e il pollice verde. Oltretutto questa pianta fiorisce una sola volta nella sua vita, e poi muore lasciando degli eredi, ovvero dei germogli posti alla base della rosetta e da cui spunteranno nuove piante.
Vriesea: coltivazione
Posizioniamo la Vriesea in un posto molto luminoso ma in cui non è colpita dai raggi del sole in modo diretto, basta che possa godere di qualche ora di sole al giorno. Cresce lentamente e può fiorire in qualunque periodo dell’anno, per farla crescere meglio dobbiamo recidere le rosette di foglie in via di appassimento.
Non è affatto banale annaffiare la Vriesea, è necessario riempire il pozzetto che si forma al centro della rosetta che fa da serbatoio per la pianta e allo stesso tempo mantenere il terriccio costantemente umido ma senza che si formino dei ristagni idrici. Per quanto riguarda l’acqua, cerchiamo di usare quella piovana o quella demineralizzata perché il calcare infastidisce molto la Vriesea.
Non è necessario fertilizzarla, cresce sempre al suo ritmo e un fertilizzante potrebbe bruciare le foglie o provocare lo sviluppo di alghe nocive. Se proprio desideriamo intervenire, possiamo usare un concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione ma non troppo spesso, va bene ogni 3 settimane.
Solo se stiamo curando bene la nostra pianta, dopo i suoi tre anni di vita, ci regalerà dei fiori, in una qualsiasi stagione dell’anno, quando ne ha voglia. In ogni caso, poterla non serve e non si deve fare, ci dobbiamo limitare ad eliminare le foglie secche o danneggiate, per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Vriesea: moltiplicazione
La Vriesia si propaga dai germogli basali, ovvero grazie alle giovani piante che spuntano alla base della rosetta e che possono essere delle potenziali nuove piante adulte, quando la rosetta centrale muore, a seguito della sua fioritura. Per far sopravvivere i germogli dobbiamo prelevarli quando hanno raggiunto un’altezza di almeno 15 centimetri e metterli in vasetti piccoli, a parte. E’ possibile far moltiplicare la Vriesea anche per Talea.
Vriesea: specie
Ci sono circa 200 specie che appartengono a questo genere, vediamo le principali. C’è la Vriesea carinata, specie piccola, sotto i 50 centimetri, con brattee rosse e fiori gialli, e poi c’è la Vriesea fenestralis, con delle foglie di grandezza anomala, maggiore della media, e di colore verde-giallastro. Particolari anche le sue brattee di colore verde con macchioline rosse con fiori di colore giallo.
La V. Imperialis mostra delle foglie coriacee di colore verde intenso e produce dei fiori molto particolari, di colore rosso-marrone e di grandi dimensioni, mentre la Splendens, originaria del Venezuela, produce fiori gialli e molto lunghi su uno stelo fiorale che non supera i 60 cm di lunghezza.
Passiamo alla Hieroglyphica, con brattee di colore verde chiaro e i fiori di colore giallo, piccola e con grandi foglie di colore verde-giallastro macchiattate di rosso. Ci sono ancora la Vriesea saundersii e la Tessellata. La prima ha foglie larghe di colore grigio-verde con delle macchioline bianche sulla pagina superiore e lineari e di colore rosso su quella inferiore. La Tessellata ha degli steli alti anche un metro con le brattee di colore giallo mentre le foglie sono di un bel colore verde chiaro con striature più scure e di consistenza coriacea con vistosi
Vriesea: malattie
Quando ci troviamo a dover somministrare degli antiparassitari a delle piante come questa, ricordiamoci che le dosi devono essere quelle indicate e non possiamo fare di testa nostra. Sono particolarmente sensibili e, per farle guarire, potremmo finire per ucciderle.
Uno dei problemi più comuni riguarda la Cocciniglia farinosa che deve essere eliminata manualmente, con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, oppure con un lavaggio “acqua e sapone”. Anche degli errori di coltivazione possono costarci caro. Se esponiamo la pianta a delle correnti fredde le sue foglie inizieranno a perdere il loro colore vivace, se invece facciamo prendere loro poca luce, potrebbero perdere la loro brillantezza.
A volte le foglie della Vriesea possono mostrare sul bordo esterno, una sostanza biancastra, ciò accade quando abbiamo utilizzato per l’innaffiatura un’acqua troppo dura e calcarea, meglio cambiare acqua ed usare un buon concime. Se le foglie diventano mattoni sulle punte, la pianta si trova in un ambiente troppo asciutto e dobbiamo provvedere a spostarla.
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Pubblicato da Marta Abbà il 2 Febbraio 2019