Non è semplice trovare qualcuno che conosca il vombato, soprattutto dalle nostre parti visto che non è un animale che vive in Italia ma dall’altra parte del Mondo, in Australia. La curiosità spero vi spinga però ad andare fuori dal vostro giardino, mentale, per scoprire le caratteristiche di questa creatura interessante e affascinante, a modo suo. Di certo, a pelle, ha un’aria molto simpatica, non trovate anche voi?
Vombato: animale erbivoro
I vombati sono dei mammiferi erbivori, non di taglia enorme, che scavano degli estesi sistemi di gallerie e lo fanno con i denti. Sì, sembra impossibile ma hanno dei denti frontali molto potenti che possono essere in grado di creare delle gallerie nel suolo, quelle che poi fanno da tana. Escono nelle ore notturne oppure al tramonto, molto spesso per cercare del cibo, e lo fanno anche se piove o c’è cattivo tempo visto che il bisogno di nutrirsi supera ogni fastidio.
Non è facile incontrare un vombato in giro, sia per gli orari che fa, sia per via del fatto che non vive vicino agli uomini, di solito, ma chi fa delle passeggiate nei suoi luoghi può avvistarne le feci e riconoscerle per la loro forma davvero singolare, cubica. La presenza di vombati viene spesso scoperta per i danni ai recinti che provocano durante la notte, mentre cercano del cibo.
La dieta di questi mammiferi è basata su graminacee, erbe, corteccia e radici. Rosicchiano tutto ciò con i loro denti incisivi, gli stessi che usano per scavare, quindi molto potenti come quelli d’altronde di cui sono muniti i roditori placentati. Sono denti perfetti per masticare vegetali coriacei come quelli che ha in menù un vombato adulto.
Cos’è un vombato
Abbiamo visto le sue abitudini ma non lo abbiamo ancora ben classificato nel regno animale, riediamo subito partendo con il vedere cosa è il vombato comune. Gli esperti lo chiamano Vombatus ursinus ed è un combato dal pelo ruvido, delle tre specie di vombato che esistono al mondo, questa appena citata è l’unica appartenente al genere delle Vombatidi, una famiglia di marsupiali australiani.
I vombati si presentano come dei quadrupedi muscolosi ma con zampe corte, possono raggiungere una lunghezza di massimo un metro e non li aiuta molto la coda che è davvero molto corta. Troviamo questo mammifero nelle zone dell’Australia sud-orientale e della Tasmania, abita nelle foreste e nelle lande, lontano dai centri abitati. E’ di origini australiane e lo dimostra anche il suo nome che deriva dal termine wombat, preso in prestito dagli Eora, gli aborigeni che vivevano nell’area di Sydney.
Vombato in Italia
Oggi esistono tre specie viventi di vombati, la prima è quella del Vombato comune, Vombatus ursinus, che abbiamo visto poco fa, poi ci sono il Vombato dal naso peloso meridionale, Lasiorhinus latifrons, e il Vombato dal naso peloso settentrionale o yaminon, Lasiorhinus krefftii.
Nessuno dei tra vombati che abbiamo citato vive in Italia, non è il suo clima e nemmeno il suo habitat, non riesce a trovare nel nostro paese così densamente abitato un luogo dove starsene in pace scavando gallerie e nutrendosi di piante e di cereali, radici e quanto di vegetale trova.
Vombato australiano
Abbiamo ormai compreso che non c’è verso di incontrare questo animale da altre parti, vive nella sua Australia e nella Tasmania, al massimo, e trovarlo altrove significa individuare degli esemplari che sono stati catturati ed esportati.
All’interno del suo paese sembrerebbe più diffuso nelle regioni più fredde e più umide del’area meridionale e orientale però troviamo delle famiglie di vombati anche nelle regioni montuose, verso nord fino al Queensland meridionale. Per via di alcuni cambiamenti di clima e di paesaggio, il vombato sta diventando raro in alcune zone dell’Australia Meridionale ma on è ancora stato segnalato come animale in via di estinzione, non se la cava poi così male. C’è addirittura una sottospecie dello stretto di Bass che vive solamente sull’isola Flinders, a nord della Tasmania.
Il ritmo di riproduzione del vompato non è male, le femmine ogni due anni danno alla luce un unico piccolo ma la percentuale di quelli che sopravvivono è alta. Il piccolo resta con la madre fino a quando non compie un anno, deve arrivare a pesare 3,5-6,5 kg, poi viene svezzato ma non certo lasciato a sé stesso prima che compia i suoi 18 mesi, Da adulti i vombati possono pesare dai 20 ai 35 Kg, la pelliccia varia molto, dipende dalla zona in cui vivono e anche dalla tipologia di vombato che stiamo guardando.
Vediamo qualche altro numero dei vombati, curioso. Ad esempio quello che caratterizza la digestione che dura 14 giorni. Chi si lamenta di avere un metabolismo straordinariamente lento non può certo che ritrovarsi in questo simpatico animale che però sembra non soffrirne poi tanto, anzi, per questo mammifero è un modo per sopravvivere in regioni aride. Lento il metabolismo e lento anche il suo procedere, non lo vedremo certo correre se non quando si sente realmente minacciato ed è allora la volta in cui riesce a raggiungere una velocità di 40 km/h e mantenerla per 90 s.
Chi lo minaccia, così innocuo come è? Lo fanno gli animali che se lo vogliono mangiare, non certo gli erbivori come lui, e tra i nemici più agguerriti e pericolosi troviamo i dingo e i diavoli della Tasmania. Oltre alla fuga, per sopravvivere il vombato può anche contare su uno spesso strato di pelle e cartilagine che ricopre gran parte del posteriore e che lo rende meno attaccabile e difficile da mordere e ferire.
Vombato: peluche
Compreso che in Italia non ci sono vombati, ecco un peluche che può comunque farci compagnia senza scavare da nessuna parte. E’ un Peluche piuttosto grande, che su Amazon è in vendita a meno di 46,98 euro. Se invece preferiamo i libri, eccone uno che vede proprio questo animale come protagonista, in una edizione simpaticamente illustrata adatta per bambini dai 5 anni in su. Si intitola “Ma tu lo sai cos’è un vombato?” e lo ha scritto Jackie French.
Vombate gigante
Oggi tutte le specie di vombato sono lunghi circa un metro ma un tempo questo animale, che ha origini antiche, era certo più grande. I suoi antenati possono essere definiti sì giganti e si sono evoluti tra i 55 e i 26 milioni di anni fa. Tra i vombati giganti (Diprotodon), grandi come rinoceronti, vi erano i più grandi marsupiali mai vissuti sulla Terra che hanno incrociato i primi abitanti umani dell’Australia per qualche secolo anzi, quello che sembra è che siano stati proprio gli aborigeni a portare all’estinzione questi animali, cacciandoli per cibarsene.
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