Ogni giorno un grande traffico caratterizza il mondo aereo, con miliardi di persone coinvolte in tutto il mondo, che preferiscono raggiungere la meta prefissata comodamente e volando in cielo.
Tanta la comodità di viaggiare in aereo, quanto anche l’inquinamento prodotto per ogni singolo passeggero. Basti pensare che il 13% delle emissioni di CO2 sono dovute al settore dei trasporti ed il 2% circa delle emissioni di CO2 prodotte dall’attività umana proviene dal settore dell’aviazione.
Come funzionano i motori aerei
I motori aerei hanno avuto una grande evoluzione nel tempo, cercando sempre più di ridurre l’inquinamento altamente prodotto nei trasporti. I motori aerei oggi sono del modello turbofan a doppio flusso, che consente alla ventola posta all’inizio del motore, azionata dalla turbina, di espellere direttamente la maggior parte d’aria e quindi di produrre la maggior parte della spinta. Sugli aeromobili di ultima generazione sono installati due motori sulle ali e non più quattro come avveniva nel passato. Una scelta per il peso e i consumi.
Quanto CO2 produce un passeggero aereo
Ogni passeggero aereo produce 285 grammi di CO2 per ogni chilometro percorso. Un dato che corrisponde a sette volte rispetto ad un passeggero presente in una automobile che produce 42 grammi di CO2 per ogni chilometro. Gli aerei, quindi sono il mezzo di trasporto più inquinante al mondo. Numeri elevati, che le compagnie aeree stanno cercando di ridurre anno dopo anno. Una mobilità veloce con le aziende al lavoro nella direzione di ridurre i livelli di emissioni di CO2 per ogni passeggero.
Come calcolare CO2 prodotto da un viaggiatore aereo
Per agevolare le compagnie nella politica di ridurre le emissioni, sposata anche dall’Unione Europea, l’Icao, l’organizzazione internazionale dell’aviazione civile, ha sviluppato un processo che permette di calcolare le emissioni di anidride carbonica dei viaggi aerei. Da lì si giunge ad una stima che si possa avvicinare il più possibile alla realtà. Nelle emissioni di CO2 del trasporto aereo, infatti, incidono molte variabili, come i tipi di aeromobili utilizzati dalle compagnie aeree, dati specifici di rotta e carico di trasporto tra passeggeri e bagagli.
Come viene certificato l’impegno green
Lo strumento più utilizzato per certificare l’impegno nei confronti dell’ambiente è l’Emas, Eco Management and Audit Scheme. Un certificato rilasciato dall’Unione Europea nei confronti di compagnie e organizzazioni affinché queste ultime possano valutare, comunicare e migliorare le proprie performance di impatto ambientale. L’attestazione non è facile da ottenere, visti gli alti requisiti richiesti e pareri di autorità pubbliche e figure appositamente formate. Al riguardo le compagnie, inoltre, dovranno fornire una dichiarazione ambientale e una relazione annuale, per mostrare i dati raccolti e gli obiettivi raggiunti.
Quali compagnie hanno certificazione Emas
Lufthansa è stata la prima compagnia al mondo a ricevere una certificazione Emas. Già nel 2000 la compagnia aerea tedesca ha ottenuto l’importante riconoscimento di impatto ambientale. Negli anni anche Sas, Air Dolomiti ed Air Europa sono riuscite ad ottenere la certificazione Emas. Altre compagnie aeree offrono ai passeggeri l’opportunità di compensare l’anidride carbonica prodotta dai loro voli, pagando un contributo volontario, in modo da finanziare eventuali progetti ambientali promossi dalle compagnie aeree stesse.
Qual è la compagnia più ecologica
Secondo il Sustainalytics rating system, che misura quanto una società aderisce ai parametri Esg, Wizzair è la compagnia aerea più ecologica tra quelle presenti nel mercato del trasporto aereo. Ciò avviene grazie ad una politica di compensazione, che non va confusa con quella della compensazione pecuniaria, che permette alla compagnia di avere una bassa impronta di CO2. Le compagnie low cost, infatti, nei più dei casi sono molto pieni e non effettuano voli in coincidenza che fanno consumare più carburante per decolli e atterraggi extra.
Una nota di critica, atteso il caos che stanno subendo i passeggeri in questa calda estate, riguarda i disservizi aerei. Sì, perché Wizzair è vero che è la compagnia più green, ma risulta, dalla cronaca, che sia tra quelle che in questi giorni sta cancellando diversi voli o non rispettando gli orari programmati. Tutto ciò non incide sulla materia green ma, è corretto che i passeggeri sappiano che potranno ricorrere al R.E. 261/2004 al fine di riconoscere 250 euro di rimborso Wizz air. Si potrà richiedere direttamente alla compagnia aerea o affidarsi ad una claim company. In Italia sembra, dalle recensioni raccolte sul web, sia molto quotata Italia Rimborso.
Aerei ad idrogeno ed aerei elettrici
Diverse sono le opzioni al vaglio per ridurre le emissioni di CO2. Airbus, infatti, sta cercando di progettare aerei alimentati ad idrogeno. Un’idea che potrebbe essere realtà entro il 2035, con i primi test previsti già per il 2026. Questi velivoli potrebbero coprire tutti i voli a corto e medio raggio, che rappresentano già un terzo di tutto il traffico aereo passeggeri. Un carburante, però, ad idrogeno liquido i cui costi sono in fase di valutazione. Tre sono le opzioni al vaglio: un aereo a turboelica per i collegamenti regionali, un aereo a turboventola e un jet di nuova concezione per i viaggi medi. Altra soluzione in fase di studio è quella di produrre degli aerei elettrici, prendendo spunto dal risultato finora positivo, ottenuto dalle automobili. La difficoltà riscontrata, però, è relativa alle batterie da inserire all’interno dei velivoli. La batteria, infatti, dovrebbe essere potente, ma anche abbastanza potente. Per fare in modo che riescano a rimanere in quota per lunghe distanze, la batteria può essere usata una volta sola. Una situazione che di fatto allungherebbe i tempi, considerando che l’aereo avrebbe bisogno di ricaricarsi al termine di ogni tappa.