Vitiligine: cure e cause
Parliamo di una malattia cronica della pelle, non congenita e non contagiosa, è caratterizzata da ipomelanosi o leucodermia, cioè dalla comparsa di chiazze non pigmentate. Il pigmento mancante è la melanina.
Prima di vedere le possibile cure della vitiligine, è bene soffermarci e indagare le possibili cause che la innescano.
Vitiligine: cause
Se la causa è legata all’esposizione con una sostanza chimica, si parla di “vitiligine da contatto” o “vitiligine occupazionale”. Questa condizione è più rara.
In genere, le cause della vitiligine non emergono. Ancora oggi, la comunità scientifica è partecipe a diversi dibattiti in cui cercano le possibili cause di questo disturbo della pelle. Per molti si tratta di una malattia autoimmune della pelle.
Sebbene siano state suggerite molte ipotesi sulle possibili cause della vitiligine, gli studi indicano che le ipotesi più probabili riguardano cambiamenti del sistema immunitario.
La vitiligine è proposta come “malattia multifattoriale” dove scendono in campo sia fattori genetici che fattori ambientali. Molte ASL, libri di testo e istituti di medicina, annoverano la vitiligine tra le malattie autoimmuni. Alcune prove sperimentali suggeriscono che possa esserci un’associazione con il consumo di glutine. Ricordiamo che la celiachia è una malattia autoimmune e il consumo di glutine è associato a diversi disturbi della pelle a carattere autoimmune come la psoriasi guttata e psoriasi a placche.
L’ipotesi autoimmune vede la genesi della malattia legata al nostro sistema immunitario che attacca e distrugge i melanociti della pelle.
La vitiligine, talvolta, è associata ad altre malattie autoimmuni della pelle e non, come:
- Celiachia
- Anemia percinosa
- Alopecia areata e alopecia della barba
- Diabete mellito di tipo 1
- Artrite reumatoide
- Scleroderma
- Tiroide di Hashimoto
- Morbo di Addison
- Lupus eritematoso
Vitiligine: diagnosi
Per una corretta diagnosi è necessario rivolgersi a un medico specializzato in Dermatologia e, dopo aver fatto le dovute indagini, potrebbe essere consigliata la consulenza di un immunologo.
Quali esami si fanno per diagnosticare la vitiligine?
L’uso della luce ultravioletta può essere utile per identificare le fasi iniziali di questa malattia, così da iniziare una cura precoce.
E’ importante un consulto medico perché la vitiligine può essere confusa con altre patologie dai sintomi simili, per citarne qualcuna, pitiriasi alba, tinea versicolor, ipomelanosi maculare, ipomelanosi idiopatica o insufficienza surrenale.
Vitiligine: cure
Parliamo subito delle cure e del trattamento della vitiligine. Purtroppo, ad oggi, non è stata individuata nessuna cura soddisfacente per il trattamento della vitiligine.
Esistono diverse tipologie di trattamento e le cure andrebbero individuate con il proprio medico di fiducia. Il motivo? Le cause multifattoriali della malattia rendono difficile anche la sua cura.
Alcuni specialisti consigliano cure a base di creme topiche (steroidee) associate a una terapia a base di luce ultravioletta. Tale combinazione deve essere attentamente valutata. A causa dei possibili rischi di cancro della pelle, il National Healt Service del Regno Unito, raccomanda l’uso della fototerapia solo in casi estremi, quando altre cure sono risultate inefficaci.
Le macchie di vitiligine su mani e piedi sono quelle più difficili da eliminare. Le macchie di vitiligine sul viso, invece, possono essere di più facile trattamento ma ricordiamo che si tratta di affermazioni statistiche, quindi molto dipende dalla fisiologia soggettiva del paziente.
Terapia immunitaria
Qualora la vitiligine fosse riconosciuta con genesi autoimmune, è possibile usare cure a base di farmaci immunosoppressivi, inclusi i glucocorticoidi. In alternativa, è possibile sfruttare cure a base di inibitori della calcineurina.
Fototerapia per eliminare le macchie della vitiligine
La fototerapia è stata correlata a un aumento del rischio di tumore della pelle. Quindi questa ipotesi va valutata con estrema attenzione. Se uno specialista ti propone la fototerapia, fai domande sul trattamento, durata e sui rischi correlati.
L’uso di lampade UVB rappresenta la cura più comune per eliminare le macchie della vitiligine. E’ importante che il team medico vada a regolare bene i tempi di esposizione così da non danneggiare la pelle.
Quando dura il trattamento? La durata del trattamento a base di fototerapia per curare la vitiligine può durare da alcune settimane (se le macchie di vitiligine sono sul viso o sul collo) a più di tre anni se le macchie sono su mani, piedi o sono molto estese.
Come curare la vitiligine con la fototerapia? In genere le sessioni di tototerapia vanno effettuate 2 volte a settimana, anche 3 in alcuni casi. Possono essere usate lampade UVB a banda larga o stretta, tuttavia l’ultravioletto con una lunghezza d’onda di 311 nm sembrerebbe la scelta più comune.
In alcuni casi, però, neanche la fototerapia risulta efficace per curare la vitiligine e operare una completa re-pigmentazione della zona colpita.
Depigmentazione per eliminare le macchie della vitiligine
Quando le macchie di vitiligine interessano tutto il corpo e in modo molto esteso, alcuni specialisti propongono la depigmentazione delle zone non interessate dalla malattia. La depigmentazione viene effettuata con farmaci a uso topico. Questo trattamento richiede circa un anno.
Modella con vitiligine
La vitiligine ti mette a disagio? Prova a pensare alla modella Winnie Harlow: la sua vitiligine interessa buona parte delle mani e del viso. Potrebbe usare tecniche di camouflage per nascondere le macchie ma ha deciso di accettare l’unicità del suo aspetto. Se la vitiligine non si manifesta con altri sintomi (correlati, in genere, ad altre patologie autoimmuni), puoi evitare cure rischiose e intraprendere un cammino di accettazione proprio come ha fatto la modella con vitiligine Winnie Harlow!
Pubblicato da Anna De Simone il 6 Ottobre 2018