Porta bene salutare l’anno nuovo con il vischio, se poi si tratta di vischio quercino – che gli antichi druidi raccoglievano con un falcetto d’oro e che è rarissimo – l’anno inizierà sotto i migliori auspici.
Il vischio quercino, che si chiama così perché cresce sulle querce, era anche l’unico che i druidi raccoglievano e che usavano per preparare pozioni curative (attenti alla tossicità delle bacche!) compresa quella che nella fantasia dei fumetti di Uderzo e Goscinny dava l’invincibilità al piccolo gallo Asterix.
La pianta del vischio
Il vischio, botanicamente viscum album, è una pianta della famiglia delle Viscaceae o Santalaceae.
E’ un arbusto semiparassita che si sviluppa spontaneamente nelle aree boschive d’Europa e d’America. Prospera aggrappato ad alberi ospiti come la quercia, il pioppo, il melo e il biancospino.
Si sviluppa a forma cespugliosa, tondeggiante, con rami sempreverdi, fiori riuniti in fascette e bacche globose. Le bacche contengono un liquido vischioso (ecco da dove arriva il nome); questo liquido biancastro è potenzialmente tossico. La parte “medicamentosa” della pianta è costituita dalla parte erbacea (dai rametti fogliati). Le bacche non sono utilizzabili e bisognerebbe tenerle lontane dalla portata dei bambini.
Proprio in quanto pianta semiparassita, il vischio riesce a essere verde quando gli altri alberi sono spogli, con le foglie a orecchie di coniglio, i rametti verde tenue e le bacche bianche.
Il vischio è un semi-parassita perché penetra con i suoi succhioni nell’albero che lo ospita e ne succhia la linfa, ma in parte si nutre anche da solo perché la pianta è dotata di clorofilla e come tutte le altre piante sfrutta l’anidride carbonica, l’acqua e la luce del sole.
Il vischio può anche arrivare a essere parassita di se stesso ma di solito lo si trova sugli alberi da frutto, melo e pero in particolare, su pioppi, pini e abeti. La quercia, come detto, è evento raro.
Se baciarsi sotto il vischio porta gioia e fertilità, così si dice, dipende probabilmente dalle modalità con cui questa pianta si diffonde. I fiori di vischio possono essere maschio o femmina, da quelli femmina fecondati dalle api a fine inverno nascono le bacche bianche di cui sono golosi gli uccelli. I volatili però espellono i semi dal becco e questi, che sono dati di una parte vischiosa, si attaccano ai rami degli alberi su cui vengono rigurgitati e qui prolificano.
Proprietà del vischio
Il vischio è un rimedio naturale molto versatile: torna utile in caso di problemi gastrointestinali, di ipertensione e, recenti ricerche, ne hanno evidenziato delle proprietà immunoterapeutiche: alcuni dei principi attivi contenuti nel vischio riuscirebbero ad arrestare la proliferazione delle cellule tumorali. Per queste proprietà, il vischio è considerata una pianta antitumorale.
Gli infusi a base di vischio sono usati per migliorare l’efficienza del sistema circolatorio (per migliorare l’affluenza dell’irrorazione sanguigna al cervello) e per stimolare la diuresi.
Rimedi a base di vischio sono usati anche per contrastare problemi gastrointestinali, per ridurre lo stress e alleviare casi di affezione a carico delle vie respiratorie.
Come assumere il vischio
Il vischio viene usato in forma di estrazione non alcolica, in forma di gemmoderivato o in forma di erba officinale per infusi. I tempi di infusione sono di circa 10 minuti e si consiglia di assumere 2 o 3 tazze al giorno. Ogni tazza si prepara con 300 ml di acqua bollente e un cucchiaio di erba officinale.
Dalla pianta si ottengono un preparato secco per tisane e un’estrazione non alcolica (tintura).
- La tisana a base di vischio si prepara facendo bollire una tazza d’acqua nella quale si aggiungerà un cucchiaio di di erba essiccata. Durante l’infusione (della durata di circa 10 minuti), tenete la tazza coperta, poi filtrare e consumare caldo.
- La tintura di Viscum album consente di beneficiare di tutti i principi attivi del vischio utilizzando poche gocce.
La tintura di Viscum album non è facile da trovare, infatti potete acquistarla solo nelle erboristerie più fornite.
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Le proprietà antitumorali del vischio
Una ricerca condotta nel 2014 su linee cellulari di tumore al seno (in vitro), ha dimostrato che la somministrazione concomitante di doxorubicina e di lectina estratta dal vischio dà origine a un’azione antitumorale. La concomitanza di questi principi attivi andrebbe e rallentare o addirittura a bloccare la proliferazione delle cellule maligne.
Nonostante questa ricerca, altri autori affermano che gli studi svolti sulle proprietà antitumorali del vischio non sono sufficienti per confermarne la reale efficacia terapeutica; nonostante la discordanza di pareri, in alcuni paesi europei (come la Svizzera), il vischio viene utilizzato all’interno di preparazioni impiegate come adiuvanti nella terapia antitumorale convenzionale.
Bacche del vischio
Abbiamo accennato prima alla tossicità del vischio e in effetti in dosi eccessive questa pianta è tossica. Il pericolo è soprattutto nelle bacche, per cui qualsiasi preparazione deve essere fatta utilizzando soltanto le foglie e i ramoscelli verdi. Il consiglio degli esperti per la preparazione di infusi e decotti di vischio è di raccogliere i rami e le foglie a fine autunno (sotto Natale è perfetto) prima dell’apparizione delle bacche, che nel caso devono essere eliminate. Il raccolto può essere essiccato all’ombra e conservato in vasi di vetro scuro o di terracotta.
Controindicazioni del Vischio
Questa pianta non è priva di controindicazioni: va evitata sia in caso di eventuale ipersensibilità accertata verso alcuni componenti della pianta, sia nel caso in cui si assumono farmaci. Se assumete farmaci di tipo anticoagulanti, immunosoppressori e antidepressivi, fareste bene a consultare il vostro medico di fiducia prima di iniziare qualsiasi somministrazione di prodotti a base di vischio.
Come abbiamo visto con le bacche, anche le altre parti vegetali del vischio possiedono una certa tossicità: le dosi devono sempre essere controllate! Le bacche vanno in ogni caso evitate perché se ingerite possono provocare vomito e diarrea.