Viola: il fiore e le sue proprietà
Viola, coerentemente appartenente alla famiglia delle Violaceae, vicina, molto comune nella nostra Europa, sbuca, e cresce, anche nelle zone tropicali e in America del nord, centrale e del sud. Si dice Viola ma si intendono 400 specie erbacee, annuali o perenni, con una altezza che varia dai 10 ai 20 cm: tutte, o quasi, fioriscono in primavera, ma sfoggiando i colori più svariati. Non solo,anche le forme di petali, corolli e calici, sono molti diverse di specie e specie. Sembra una pianta semplice, quindi, ma sa stupire, anche perle sue proprietà. Vediamo quanto.
Le proprietà della Viola
Le proprietà della Viola, che ammetto fino a non molto tempo fa ignoravo, sono parecchie e interessanti anche nel quotidiano: io la ritenevo, pur rispettandola, una pianta indispensabili solo per il giardino, per i suoi fiori e le sue foglie, in virtù della ricchezza e dell’allegria che apportano all’insieme, mese dopo mese. Invece la Viola ha proprietà diuretiche, lassative, sedative, espettoranti e può essere utilizzata sia per fare i gargarismi che per purificare il corpo.
Questa pianta è molto spesso presa in considerazione nei trattamenti di disturbi epidermici, o dei polmoni e del sistema urinario. E’ vero che non esiste, per ora, prova scientifica, dei suoi effetti, ma molti ci credono e utilizzano la Viola per stare meglio.
Non è un exploit moderno, o new age, fin dall’antichità un tè con i fiori secchi o freschi di viola del pensiero non lo si negava a nessuno per curare i più svariati disturbi. Spasmi e infiammazioni a livello toracico e polmonare, in primis, e poi anche febbre e raffreddore. Non nel té ma come unguento o comunque ad uso esterno, la Viola era un buon rimedio per curare croste, prurito e ulcere e per trattare eczemi e dermatiti da sudore. Quando si tratta di far del bene alla pelle, spesso le si associa l’ortica.
Unita alla farfara, invece, questa pianta ha un’azione lenitiva in caso di problemi polmonari o del tratto respiratorio: assume quindi una funzione espettorante e antinfiammatoria e viene raccomandata per infezioni batteriche del tratto respiratorio e bronchiti. Un ulteriore campo di azione della Viola, accompagnata da gramigna e buchu, sono infine le sgradevoli e fastidiose infiammazioni urinarie.
Questo lo sostengo io ma non sono l’unica: questo fiore ha un ottimo effetto sull’umore di chi lo incontra in giardini e aiuole. Una esplosione di colori in città ha la sua importanza, sulla mia salute mentale e anche, di conseguenza, fisica.
Alcune particolari specie di Viola, poi, hanno particolari utilizzi specifici: la cornuta,con il suo grande fiore, viene spesso usata recisa, quella odorosa, invece, intuibilmente ha un gran successo nell’industria confettiera per produrre fiori freschi cristallizzati nello zucchero. I bonbons à la violette sono una specialità della città di Tolosa in Francia, ma a parte questa chicca l’odorosa è utilizzate in profumeria e nella produzione di pecorini dolci: essenze e formaggini.
Viola: il fiore
La maggior parte delle varietà di Viola sono a vita breve, o comunque coltivate come annuali o biennali, le specie madri provengono dall’Europa e dalla Turchia, ci sono molte ibride e di solito sono combinazioni tra Viola lutea, tricolor, odorata, cornuta e wittrockiana.
Il fiore assume le forme e le tinte più svariate ma di solito sono piuttosto di misura media e di toni sgargianti. Un mix, o tinta unica, scegliendo tra viola, lilla, bianco, giallo, azzurro, rosso, arancio. Alcune varietà mostrano anche venature scure che “disegnano” forme quasi di viso umano, sui petali, e ogni stagione, come stilista, la natura ci regala modelli innovativi, pattern che stupiscono con combinazioni inedite.
Nel mondo non ci sono varietà che predominano su altre, l’Inghilterra e la Francia, però, dal XIX secolo hanno iniziato a sgomitare per diventare i paesi che più si dedicano alla produzione di ibridi, apprezzatissimi, per i più svariati utilizzi.
Viola del pensiero
Detta anche tricolor, la Viola del pensiero è una specie alta fino a 15 centimetri che fiorisce da giugno a luglio anche se, quando coltivare, possono anticipare di qualche settimana per seguire i nostri comodi. Resta comunque annuale o al massimo biennale, non certo perenne.
La Viola del pensiero ha delle foglie ovali e dentate e fiori che hanno colori dal porpora al giallo, viene spesso e volentieri ibridata con la lutea e la altaica, tra i risultati ottenuti c’è la gigante svizzera, che passa dal giallo, al bianco, all’arancione, al viola, all’azzurro, riempiendo aiuole, vasi e contenitori. Spontanea in Europa, quando la si vuole coltivare, si usa il suo seme dato che ne produce moltissimi.
Viola mammola
Viola mammola e Viola odorata sono la stessa cosa, e indicano una pianta da 10 cm di altezza che fiorisce verso marzo, molto comune in tutta Europa dove cresce e si riproduce spontaneamente. Le foglie di questa tipologia sono a forma di cuore e i fiori o viola o lilla, ma sempre e comunque molto profumati.
La Viola odorata è naturalmente tra quelle usate e amate per la produzione di essenze, lo è anche quella di Parma, e le meno note Coeur d’Alsace, Czar, Marie Louise, Princess of Wales. La mammola, però, è perenne e si riproduce molto facilmente dividendo gli stoloni, con il rischio che diventi addirittura invasiva.
Viola: la fioritura
Queste, viste sopra, e moltissime altre specie di Viola hanno fioritura primaverili e sono poche, ma ci sono, quelle che sgarrano e producono fiori in estate. Ritardatarie. Come piante si riproducono sia sessualmente, con ricombinazione dei caratteri, sia vegetativamente, senza ricombinazione. I fiori più grandi, solitamente posizionati più in alto, vengono impollinati dagli insetti, gli altri, più piccoli e in basso, attuano l’autoimpollinazione.
Viola: come coltivarla
Preferisce le posizioni ombreggiate e un terreno soffice, ricco, di medio impasto, fresco ma si adatta a qualunque tipo di suolo: la Viola non è un fiore difficile da coltivare ma possiamo certo imparare a farlo al meglio ottenendo i fiori più belli del vicino di casa.
Per quel che riguarda le specie perenni, esse possono fiorire per tutto l’inverno nelle zone a clima mite, nei climi più gelidi vanno riparate invece sotto vetro, in ogni caso preferiscono stare all’ombra e in boschi, prati, ghiaioni o acquitrini.
In generale non è una pianta che soffre il freddo, la Viola, ma ha bisogno di annaffiature abbondanti con l’accortezza di lasciare sì il terreno umido ma non acquitrinoso. Ricordiamoci anche di fertilizzare regolarmente con concime per piante fiorite, almeno ogni 20-30 giorni, con un liquido diluito nell’acqua per l’irrigazione che deve assolutamente avere più potassio che azoto.
Il primo infatti aiuta la fioritura e la colorazione dei petali, il secondo può portare ad un eccessivo sviluppo delle foglie e delle parti verdi e sacrifica i capolini. I nemici della Viola sono le lumache e la mosca bianca ma possono essere attaccate anche dagli afidi.
Viola: significato
Un nome così semplice, usato anche per lo strumento musicale e per le persone, nel caso del fiore si collegato a pensieri positivi, ricordi dolci e un passato nostalgico in cui rifugiarsi quando il presente è annebbiato da angoscia e pesantezza.
Questa interpretazione del fiore, tutta da verificare, potrebbe essere legata al fatto che in passato il succo estratto dalla pianta era la base “magica” di pozioni d’amore o di bevande toniche. Ritroviamo la Viola, quella del pensiero, anche in Shakespeare, nel suo “Amleto”, tra i fiori che Ofelia offre a suo fratello.
Viola: semi
Se la vogliamo semplicemente nel nostro giardino, anche senza dedicarle poesia o farne pozioni, possiamo piantarla e coltivarla acquistando a 3 euro una confezione di semi di viola mammola che porterà di certo colore e buonumore in casa. In Europa, in quasi ogni angolo, il clima è quello giusto, non ci sono scuse per non riuscire ad ottenere sgargianti risultati.
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Pubblicato da Marta Abbà il 17 Marzo 2016