Vino Rosso senza solfiti

Nel vino rosso che bevete sono aggiunte quantità variabili di anidride solforosa. Questo ingrediente è aggiunto in diversi alimenti, come la frutta secca. Se pensate di non ingerire anidride solforosa perché questa non è citata tra gli ingredienti in etichetta, guardate meglio! E’ indicato con la sigla E220. La questione dei solfiti nel vino rosso e in alcuni alimenti, ha catturato l’attenzione di diversi ricercatori.

L’anidride solforosa, SO2, è impiegata come conservante negli alimenti e come agente antimicrobico e antiossidante nel processo di vinificazione. Generalmente la gran parte di noi tollera l’ingestione di una quantità minima di SO2 ma in alcuni soggetti, la sostanza può provocare reazioni allergiche o mal di testa. Per evitare questi effetti colletarali, in Germania è stato promosso il progetto SO2say, diretto dal centro di ricerca applicata senza scopo di lucro TTZ Bremerhavenn.

Il centro è riuscito a individuare un’alternativa naturale ai solfiti, si tratta di due componenti naturalmente presenti nel vino. Con l’associazione di queste due sostanze, la presenza di anidride solforosa nel vino potrebbe essere ridotta oltre il 95 per cento. Come avviene in ogni campo, prima della commercializzazione sono necessari, test e sperimentazioni; tuttavia, il progetto ha messo radice nel giugno 2009, pertanto il composto è in fase di svolta e il vino che lo contiene è già stata assaggiato in Gran Bretagna, Spagna e Germania. Il vino contenente il nuovo additivo è stato dichiarato “buono“, almeno quanto l’analogo contenente solfiti.

Nel maggio 2012 è stato imbottigliato un lotto di vino rosso contenete il nuovo additivo. Tale lotto sarà aperto nel gennaio 2013 e nuovamente testato, se, come previsto, i test eseguiti andranno a buon fine, quattro mesi più tardi si concluderanno le procedure, si dimostrerà la fattibilità tecnica del nuovo estratto e si potranno ottenere le dovute autorizzazione per la commercializzazione.

Il progetto è stato finanziato dalla Commissione europea, dal 2009 a oggi ha visto una dotazione di bilancio totale di 4,1 milioni di euro. Il progetto ha visto la partecipazione attiva di numerosi centri di ricerca ma anche di aziende interessate alla produzione di vino biologico privo di solfiti.