Che cosa è il vino biodinamico? Così come il vino biologico è prodotto seguendo la pratica dell’agricoltura biologica, un vino biodinamico è prodotto impiegando i principi del metodo biodinamico. La biodinamica si riferisce non solo ai metodi agricoli adottati in viticultura, si riferisce anche alla gestione e all’elaborazione dell’uva in fase di post-raccolta (vinificazione biodinamica).
La pratica biodinamica in viticultura è divenuta popolare negli ultimi anni e vede una forte crescita localizzata soprattutto in Paesi come la Francia, Svizzera, l’Italia, la Germania, in Cile, in paesi del Sud Africa, del Canada e degli Stati Uniti. Nonostante questo forte trand di crescita, attualmente non si contano più di 450 produttori certificati di vino biodinamico.
Un vino, per essere “etichettato” come biodinamico deve soddisfare rigorosamente gli standard stabiliti dall’Associazione Demeter, l’organismo di certificazione riconosciuto a livello internazionale.
Così come l’agricoltura biodinamica, anche la viticultura biodinamica è nata con le idee di Rudolf Steiner (1861 – 1925) che con le sue pratiche ha anticipato anche il movimento “biologico”. I principi dell’agricoltura biodinamica sono basati su una filosofia pratica e spiriturale chiamata antroposofia, questa linea di pensiero incorpora nell’agricoltura anche altre discipline come l’ecologia, la bioenergetica, l’influenza dei pianeti e concetti di natura spirituale.
Differenze tra vino biodinamico e vino biologico
I “vignaioli biodinamici” sostengono di aver ottenuto coltivazioni più forti, resistenti alle malattie e uva di migliore qualità, peccato che le evidenze scientifiche non abbiano messo in evidenza notevoli differenze tra vino prodotto con il metodo biologico e vino prodotto con quello biodinamico. Per leggere lo studio approfondito vi rimandiamo all’articolo dedicato alle differenze tra vino biodinamico e vino biologico.
In termini concreti, oltre al concetto di “agricoltura naturale” visto nel metodo biologico, quello biodinamico prevede l’impiego dei cosiddetti “preparati biodinamici”: per un vigneto, il viticoltore dovrà necessariamente impiegare i preparati biodinamici così come disposto dal pioniere Rudolf Steiner. I preparati biodinamici sono composti naturali nati per fertilizzare e migliorare la qualità del terreno, alcuni di questi composti, tra gli ingredienti, prevedono organi interni degli animali!
Per fortuna, per produrre il vino biodinamico non è necessario l’impiego degli organi interni di animali tuttavia possano essere impiegate corna di mucca da interrare durante l’estate (corno silice o preparato biodinamico “501”), cortecce di quercia, valeriana, Equisetum arvense e altri intrugli a base naturale.
La produzione del vino biodinamico deve rispettare delle pratiche specifiche anche durante la vinificazione.
Vino biodinamico, definizione
Volendo dare una definizione al “vino biodinamico“, possiamo dire che si tratta di quel prodotto ottenuto mediante processi naturali che mirano a sfruttare, in sinergia, le forze terrene e quelle cosmiche.
Quando diciamo processi naturali facciamo riferimento diretto all’agricoltura tradizionale contadina, per esempio, nell’agricoltura biodinamica, l’aratura del terreno non avviene con il trattore bensì con il cavallo! Maggiori informazioni sui processi produttivi biodinamici sono contenute nel nostro articolo-approfondimento dedicato al Vino Biodinamico.