Un odore di muffa e la presenza di macchie di umidità sono due indicatori “spia” del fatto che l’areazione all’interno di un ambiente non sia proprio l’ideale.
Ebbene, un’attenta predisposizione e cura del vespaio areato potrebbe essere la soluzione a ogni tuo guaio di umidità: cerchiamo di capire quali siano le caratteristiche di questo rimedio, e perché conviene farci un pensierino!
L’umidità
Odori e comparse di muffa sono principalmente causati da un aumento dei livelli di umidità all’interno dell’ambiente. Un problema non certo raro (anzi), che si acuisce in alcune zone in cui l’umidità è piuttosto elevata.
Se tuttavia non ci si trova in una di zona i cui livelli di umidità sono noti per essere alti, si può presumere che accumuli di umidità negli ambienti interni siano il frutto di un difetto edilizio che causa un aumento di tali soglie dentro la struttura.
Naturalmente, le cause di una simile incidenza umida potrebbero essere numerose. A volte a contribuire al fenomeno sono gli stessi “occupanti”, che con le loro attività e le cattive abitudini possono nuocere al ricambio dell’aria: si pensi al non aprire le finestre frequentemente, a far funzionare un riscaldamento a temperature molto elevate nei climi più freddi, al non usare i ventilatori di scarico in bagno e in cucina, o a non aprire tali ambienti, o ancora a coltivare piante da interno, e così via.
Agli occhi di un esperto, già un primo esame visivo dell’edificio dovrebbe permettere di identificare se ci sono segni visibili di crescita di muffa sulle superfici interne, arrivando così più celermente all’individuazione della causa del problema.
Per esempio, quando c’è muffa su un soffitto (che, di norma, non dovrebbe essere una zona umida) si può andare alla ricerca di infiltrazioni di acqua dal tetto o dai piani superiori, a causa di materiali danneggiati, scossaline mal installate, grondaie ostruite o da una tubazione che perde.
Quando invece non c’è alcun segno visibile di crescita evidente, di solito il problema di umidità in casa è derivato da un’area nascosta nelle pareti: l’uso di un misuratore elettronico di umidità può permettere di controllare le aree superficiali, specialmente dove ci si aspettano possibili perdite d’acqua, come ad esempio nei dintorni delle docce.
La ventilazione del pavimento
Arrivando dunque all’obiettivo del nostro approfondimento odierno, ovvero il vespaio areato, non possiamo non sottolineare come un problema principale legato all’umidità in casa sia l’inadeguata ventilazione della pavimentazione.
Ci sono diversi segnali visivi che possono fornire qualche indicazione efficace di un possibile problema di ventilazione: si pensi alla formazione di alcune macchie nella pavimentazione o, addirittura, la formazione di dislivelli più o meno gravi, a seconda del materiale di cui è composta la pavimentazione.
Nel caso in cui si riscontrino dei problemi di ventilazione nel pavimento, un esperto procederà con l’effettuare delle specifiche letture dell’umidità al fine di identificare l’entità del problema.
In linea di massima, la causa dei problemi dell’umidità della pavimentazione può essere ricondotta alla stessa situazione che interessa le aree interne delle strutture, ovvero, gli elevati livelli di condensa e uno scarso ricambio di aria. Ma come risolvere queste situazioni?
Una risposta efficace può essere rappresentata dal vespaio areato o da una ventilazione meccanica del pavimento.
Vespaio aerato per garantire una migliore ventilazione
Il vespaio areato è un intervento che può permettere una migliore ventilazione del pavimento, prelevando l’aria e facendola passare attraverso delle aree vuote sotto la pavimentazione. Generalmente l’aria è prelevata usando le cavità delle pareti o dall’esterno, usando condotti e canne fumarie che possono aspirare l’aria ed espellerla attraverso una presa d’aria esterna. Ricordiamo che non esiste un intervento omogeneo per tutti gli edifici, considerato che ogni ambiente richiederà degli interventi diversi a seconda delle sue specifiche caratteristiche.
Nella sua versione più “semplice”, il vespaio areato si configura comunque come un tradizionale sistema di attacco a terra, in grado di assicurare che l’acqua contenuta nel terreno non si infiltri nulla struttura, danneggiando i locali adiacenti. Lo spessore medio del supporto si aggira intorno ai 30 – 50 centimetri, con una collocazione ad adeguata pendenza che possa garantire un migliore smaltimento delle acque eventualmente infiltrate sotto la struttura.
Tuttavia, da questa forma più tradizionale di vespaio areato si sono poi diffuse altre tipologie, che magari hanno livelli di protezione più sofisticati, o magari sono ancora più elementari, tutelando solo dall’umidità di risalita e non dal problema della condensazione che in alcune zone potrebbe essere particolarmente importante nel periodo estivo.