Verruche in piscina: come prevenirle
Non è affatto piacevole avere delle verruche e uno classico per cui ci si può infuriare solo le verruche in piscina. Si va per nuotare, per rilassarsi, per stare bene con il proprio corpo, a volte per allenarsi, e si torna a casa con un problema scocciante. Non in tutte le piscine accade questo, anzi, ma è sempre bene sapere come fare per prevenire le verruche, godendosi di più le vasche che facciamo.
Non è che le piscine sono luoghi più “sporchi” di altri, semplicemente sono un habitat perfetto per funghi, batteri e verruche che qui è molto facile contrarre per via dell’caldo-umido e dell’affollamento. E’ meglio essere prudenti, rispettare le basilari norme igieniche in modo da evitare di essere contagiati da infezioni batteriche.
Verruche in piscina: sintomi
Cominciamo col vedere come si manifestano le verruche e che tipo di problema sono. Derivano dal latino, dalla parola escrescenza, e sono in effetti delle protuberanze semisferiche di piccole dimensioni e di colore grigio-giallo. In teoria possono comparire ovunque ma nella maggior parte dei casi le vedremo spuntate sulle mani e sui piedi, punti di contatto più frequenti,
Non è detto che facciano male, non colleghiamo il dolore alle verruche perché possono provocare solo un leggero fastidio o, addirittura, nemmeno quello. A provocarle è una infezione virale legata a uno dei tanti HPV (Human Papilloma Virus). In totale se ne contano oltre 70, tutti che possono attaccare l’uomo e le sue difese immunitarie.
Verruche in piscina: come si contraggono
Oltre alle piscine pubbliche ci sono altri luoghi dove è più facile contrarre le verruche, per cui è meglio restare in guardia. Mi riferisco ad esempio ai bagni pubblici o alle docce comuni, oppure a tutte quelle situazioni di promiscuità in cui i batteri possono più facilmente essere trasmessi da un soggetto ad un altro.
Non aspettiamoci degli effetti immediati, non è così. Possiamo dover aspettare anche 9 mesi per veder spuntate una verruca, oppure un paio, ma certo è un virus che ha un’incubazione molto lenta e nel frattempo spesso non ci si accorge di nulla perché la pelle sembra gonfiarsi lentamente, senza provocare alcun dolore.
Tutti possono prendere le verruche in piscina, persone di qualsiasi sesso ed età, ma di solito i più colpiti sono gli anziani e i bambini, oltre a tutti i soggetti che hanno delle difese immunitarie molto basse per altri problemi di salute non collegati. I bambini sono più facilmente dei frequentatori di piscine, e forse sono meno consapevoli del rischio della mancanza di igiene in queste situazioni, per cui sono di fatto quelli più colpiti. Possiamo comunque cercare di prevenire il problema evitando quanto più possibile i comportamenti a rischio. Vediamo quali sono.
Verruche in piscina: come prevenirle
Ci sono dei comportamenti da evitare per minimizzare le probabilità di prendere le verruche, in piscina o altrove.
Andare in piscina o in luoghi caldo-umidi e affollati con lesioni cutanee preesistenti può essere rischioso come può esserlo anche camminare scalzi negli spogliatoi o nei bagni pubblici. Se abbiamo le difese immunitarie deboli, siamo sicuramente tenuti ad essere più prudenti che mai in queste situazioni.
Per quanto riguarda le calzature che indossiamo, non certo in piscina, ma durante la nostra giornata, cerchiamo di non mantenerle umide e di sceglierle osservando il materiale con cui sono fatte e che deve essere al massimo traspirante. Se siamo in piscina, invece, dobbiamo stare attenti agli accessori che utilizziamo. In questo caso ci tocca fare un po’ gli “egoisti” evitando il più possibile di prestare o condividere asciugamani, accappatoi, ciabatte e oggetti per la cura delle unghie.
Verruche in piscina: come curarle
Finora abbiamo cercato di prevenire le verruche, se però siamo lo stesso rimasti vittime, cerchiamo di curarle. Prima si interviene, meglio è, naturalmente, perché queste protuberanze possono aumentare di dimensione e provocare sempre più dolore o fastidio. A volte, anche se ignorata, regredisce e sparisce, ma non fare affidamento al caso e cercherei di curarla quanto prima.
Ci sono diversi prodotti che contengono acido salicilico, capaci di sciogliere le squame e quindi di guarirci, possono essere delle pomate o dei farmaci di altro tipo, sono detti cheratolitici e devono essere applicati in modo estremamente costante e regolare per arginare gli effetti della verruca e farla regredire giorno dopo giorno. C’è chi preferisce creme da spalmare o pennette da premere sul punto localizzato, oppure dei gel. L’importante è trovare il formato più comodo per assicurarsi di poter applicare il farmaco quanto prescritto.
Ci sono anche rimedi “one shot”, una volta per tutte, come ad esempio la crioterapia, una terapia chirurgica che congela la verruca con l’azoto liquido, il laser e l’asportazione chirurgica. In questi casi è il medico a decidere cosa è meglio fare, di volta in volta, valutando la nostra salute, la nostra età e anche la grandezza della verruca stessa.
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Pubblicato da Marta Abbà il 3 Giugno 2019