Il verme solitario tecnicamente di chiama tenia, c’è anche un nome più scientifico ma quello che a noi interessa è capire come è fatto e come si comporta questo parassita pluricellulare. Esso, al di là del nome con cui lo si vuole chiamare, rientra nella categoria dei vermi intestinali quindi di quei parassiti vermiformi che infestano l’intestino dell’organismo ospite. L’organismo ospite potrebbe essere anche il nostro come quello degli animali come il cane o il gatto, abbiamo infatti visto che anche loro possono essere vittima della tenia. La parassitosi conseguente alla presenza di questo verme, piatto e molto lungo, si chiama teniasi ma nel dire comune si parla spesso di verme solitario e basta. Mi sono sempre chiesta come mai solitario, voi lo sapete?
Verme solitario sintomi
La tenia è un verme dell’intestino, un parassita vermiforme che infesta l’intestino e provoca disturbi, molto spesso, di tipo gastro-intestinale. Questo essere è un elminta e causa un’elmintiasi, senza dubbio è uno dei vermi intestinali più “celebri” anche perché crea parecchio disturbo.
Quando una persona ha sempre fame, mangia ma non aumenta di peso, si dice “sembra che abbia il verme solitario”. Questo è un modo di dire e ci sono ovviamente mille motivi per spiegare ciò che accade alla persona, non per forza si tratterò di verme solitario ma si tratto di un modo di dire che rende l’idea dei sintomi che in parte possono essere ricondotti al parassita. E’ una visione semplicistica, certo, non è tutto così ovvio e automatico e il verme solitario può provocare una serie di disturbi diversi e non sempre banali da riconoscere.
Verme solitario come eliminarlo
Prima di eliminarlo va individuato, per individuarlo è fondamentale effettuare l’esame colturale delle feci. Se la diagnosi del medico ci indica che abbiamo contratto la tenia, l’esperto ci indicherà la terapia che è di solito di tipo farmacologico, i rimedi naturali non riescono ad eliminare da soli il verme solitario. Il più delle volte consiste nella somministrazione orale di farmaci, quali la niclosamide, il praziquantel e l’albendazolo.
Verme solitario: feci
Una delle modalità in cui si può propagare questo parassita passa dalle feci delle persone o degli animali, ecco perché nei paesi meno sviluppati con scarse condizioni igieniche e non sempre impeccabili servizi, la tenia viene trasmessa tra persone e tra persone e animali in modo più massiccio. Quel che sappiamo è che quando una persona che ospita la tenia nel suo intestino defeca, elimina, assieme alle feci, anche le uova del parassita che vanno così a depositarsi su erbe e piante, contaminandole. Questo vale non solo per le persone ma anche per gli animali.
Verme solitario: come si prende
Innanzitutto vediamo che esistono in verità più di cento specie di tenia ma solo tre di esse vengono a infastidirci, e sono la Taenia solium, la Tenia saginata e la .Tenia asiatica. La prima è detta anche “tenia dei maiali” perché ha come ospite intermedio il maiale e poi arriva ad infastidire noi esseri umani causandoci non pochi problemi.
La Taenia solium che si può riconoscere tra tutte per una particolarità: quando si trova allo stadio larvale, può scatenare una parassitosi nota come cisticercosi che va ad influenzare e danneggiare il sistema nervoso. Non è certo una particolarità simpatica, anzi, da starne alla larga, potendo. La taenia saginata, detta stavolta “tenia dei bovini” va da sé che abbia come ospiti intermedi i bovini e poi arriva a noi creandoci problemi all’apparato gastro intestinale di diversa intensità.
Infine abbiamo la Taenia asiatica che è simile alla saginata perché viene trasmessa all’uomo sempre tramite i maiali mentre quasi mai ha come ospiti intermedi i bovini.
Vediamo ora come può capitare di contrarre questo parassita. I casi più classici sono quando una persona ingerisce a sua insaputa un uovo o delle larve di verme solitario. Ovvio che non lo si fa apposta e non ce ne si accorge nemmeno, queste uova, o queste larve, si possono trovare un po’ ovunque come abbiamo sentito anche prima, tra suini e bovini, e non sono solo loro gli ospiti intermedi.
L’ingestione di uova o larve di tenia può avvenire in vari modi, anche ad esempio con il consumo a crudo o senza adeguata cottura di carni di bovino o di maiale contaminate ma i vegetariani non si devono sentire esentati da questo pericolo perché anche il consumo di acqua o di cibo in generale, contenenti o entrati in contatto con le feci di un individuo o un animale infestato dalla tenia, può farci ammalare.
Verme solitario: lunghezza
Ci si chiede quanto è lunga la tenia perché il nome stesso, tenia, scatena questa curiosità. Infatti deriva dal greco “tainia” che significa “nastro”, “benda” o “striscia”. Un nome azzeccato visto che questo parassita ha un aspetto decisamente piatto-nastriforme che è la sua caratteristica più immediata da intuire e che lo rende riconoscibile e conosciuto. Quindi quanto è lungo? Pare che i segmenti che costituiscono il corpo del nostro parassita possano misurare da 1 a 1,5 centimetri, non sono poi così piccoli se ce li immaginiamo nel nostro corpo, e prendono il nome di proglottidi.
Vediamo che altre caratteristiche ha. Questo vermicello non è munito di un apparato digerente e di fatto si alimenta per osmosi, assorbe quindi le sostanze nutritive già digerite dall’organismo ospite e presenti nel suo intestino. Questo vale per i suini e i bovini, ma anche quando siamo noi gli organismi ospitanti, ed è per questo quindi che quando si ha fame si mangia ma si deperisce, la colpa può essere sua. Ci “succhia” ciò che mangiamo, da dentro, privandoci delle sostanze nutrienti che abbiamo pensato di assumere mangiando.
Anche i gatti possono avere il verme solitario, è ciò che raccontiamo nell’articolo sulla Tenia nei gatti
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