Vecchi CD per depurare le acque reflue
Per smaltire correttamente i vecchi CD musicali o di dati che siano, bisogna conferirli nei contenitori di raccolta RAEE. Da qui gli addetti ai lavori provvedono a un eventuale recupero dei materiali oppure, se tra gli addetti ai lavori c’è Din Ping Tsai, fisico della National Taiwan University, i vecchi CD si riciclano per depurare le acque reflue.
Il fisico cinese è riuscito a sviluppare un sistema a basso costo in grado di provvedere al trattamento delle acque reflue. Il metodo messo a punto dall’esperto sfrutta la luce UV e l’ossido di zinco e così i vecchi CD agiscono da substrato per l’intero processo di trattamento. Nelle prove, il dispositivo è stato in grado di depurare le acque reflue abbattendo oltre il 95 per cento dei contaminanti nel giro di un’ora di trattamento.
Anche se questo sistema di riciclo dei vecchi CD è meraviglioso, purtroppo è improbabile che possa risolvere il problema dell’accumulo di questi rifiuti RAEE: per questo dispositivo non occorre un gran numero di CD e, anche se questa applicazione dovesse essere adottata su ampia scala, solo una piccola frazione dei CD dismessi sarebbe riciclata così: attualmente la produzione di CD ammonta a circa 20 miliardi all’anno.
Il dispositivo è piccolo, consuma poca energia e tratta l’acqua contaminata in modo più efficiente se si paragona agli altri sistemi di depurazione delle acque reflue a base di elementi fotocatalitici. L’apparecchio può essere facilmente costruito e così impiegato per il trattamento delle acque reflue domestiche, urbane, agricole, di allevamenti e addirittura per il trattamento delle acque degli scarichi industriali.
Pubblicato da Anna De Simone il 6 Ottobre 2013