Valutazione delle prestazioni ambientali
Lo sviluppo economico passa per la sostenibilità. Anche le prestazioni ambientali, però, come avviene in altri casi, devono poter essere valutate, misurate, confrontate… ci vuole insomma una metrica perché possano diventare un riferimento. Il calcolo della carboon footprint (esiste anche la water footprint) è la più usata di queste metodologie di calcolo, anche se non l’unica.
Gli impegni volontari delle imprese per la valutazione dell’impronta ambientale, finalizzati in particolare al calcolo della carbon footprint e alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, sono sempre più importanti per il rafforzamento delle azioni previste dal Protocollo di Kyoto e dal Pacchetto Clima-Energia adottato dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2008.
È n questo contesto che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha avviato un programma sull’impronta ambientale dei prodotti-servizi per sperimentare su vasta scala e ottimizzare le differenti metodologie di misurazione delle prestazioni ambientali, tenendo conto delle caratteristiche dei diversi settori economici, al fine di poterle armonizzare e renderle replicabili.
L’iniziativa è finalizzata, inoltre, alla individuazione delle procedure di carbon management delle imprese e alla diffusione nei processi produttivi di tecnologie e buone pratiche a basso contenuto di carbonio. Queste attività rappresentano un driver non solo ambientale ma anche di competitività per il sistema delle aziende italiane che tiene conto dell’importanza che oggi è dato ai requisiti ecologici dei prodotti;
Tecnologie e buone pratiche green sono anche un importante strumento di sviluppo economico e commerciale in direzione di un’economia sempre più sostenibile, oltre che un’opportunità per creare una nuova consapevolezza nel consumatore verso scelte più responsabili e comportamenti virtuosi.
La realizzazione del programma sull’impronta ambientale è stata affidata alla ‘Task Force per la valutazione dell’impronta ambientale dei sistemi e dei modelli di produzione e consumo’ istituita presso la segreteria tecnica del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Compito principale della task force è assistere il Ministero nelle attività di competenza, con particolare riferimento al calcolo di carbon footprint e water footprint.
Il programma sull’impronta ambientale ha raccolto l’adesione di molte grandi aziende nazionali, che meritano di essere citate: Gucci, Gruppo Benetton, Cucinelli, Cruciani (tessile, pelletteria e moda), Autostrade per l’Italia, Aeroporti di Puglia, Autovie Venete, UniCredit, Telecom Italia, SAP Italia, Telespazio, GiPlanet, Autodromo di Modena, Italo NTV, Auta Marocchi (infrastrutture e servizi), San Benedetto, Illycaffè, Carlsberg Italia, Birra Castello, Pasta Mosconi, Eataly, Pastificio B&G Alimentari (beverage e alimentare), Archimede Solar Energy (energie rinnovabili), L’Oreal, Pirelli & C., Palazzetti Lelio, MCZ Group, Colorificio San Marco, Leroy Merlin (industria), una serie di industrie vitivinicole (Principi di Porcìa, Tasca d’Almerita, Azienda Vitivinicola Planeta, Marchesi Antinori, Mastroberardino , Agricola Castello Montevibiano Vecchio, Masi Agricola, F.lli Gancia & Co., Michele Chiarlo Azienda Vitivinicola e Venica&Venica); LeFay Resort (turismo), Università Cà Foscari Venezia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Università della Calabria (formazione), Comuni di Leni, Malfa e Santa Marina di Salina (municipalità).
Pubblicato da Michele Ciceri il 20 Febbraio 2013