Vademecum fitoterapia
Scopo di un vademecum di fitoterapia non può essere quello di elencare e spiegare le proprietà delle erbe curative, che sono centinaia. Piuttosto cercheremo qui di riassumere – il più possibile – i buoni motivi che ci spingono a cercare nelle erbe il rimedio naturale o il sostegno nella cura di molti malanni.
Vademecum fitoterapia: perché la fitoterapia
La medicina non nasce nel 1900. Questa è una constatazione semplice e oggettiva, altrettanto inconfutabile. Prima che nelle farmacie arrivassero i preparati sintetici, gli uomini si curavano con ciò che trovavano in natura, erbe e piante soprattutto.
I risultati odierni della fitoterapia – cioè del curarsi con le erbe – sono il risultato di una millenaria sperimentazione che l’uomo ha fatto su stesso e che gli ha permesso di distinguere ‘ciò che funziona’ da ciò ‘che non funziona’. La fitoterapia non è ‘roba da guaritori’, è scienza. Sembra banale, ma è bene sottolinearlo.
La medicina negli ultimi decenni ha fatto enormi passi avanti e scoperte meravigliose che hanno migliorato la vita delle persone. Questo è senza dubbio vero, ma non deve farci dimenticare che l’efficacia di molte medicine si basa sui medesimi principi attivi che si trovano nelle erbe e nelle piante, risultato delle innumerevoli scoperte empiriche fatte dai nostri antenati. Spesso la differenza tra una pillola e una tisana è nella concentrazione di questo o quel principio, e qui sta un punto importante.
L’abbondanza di medicinali per ogni tipo di acciacco e anche – diciamocelo – il bisogno moderno di alimentare il commercio, ci inducono troppo spesso a combattere con i cannoni ciò che si potrebbe vincere con la fionda. L’erborista Maurice Mességuè, tra i maggiori divulgatori della fitoterapia, diceva che “La vera arte di guarire deve saper ricorrere a tutte le risorse che la natura e l’intelligenza degli uomini ci mettono a disposizione”. Come dire: va bene l’artiglieria pesante, ma solo in casi di vera necessità.
Vademecum fitoterapia: erbe nostrane ed erbe esotiche
Questo è un altro punto a nostro avviso interessante e decisamente contemporaneo. Di erbe e di piante ce ne sono a centinaia anzi a migliaia e alcune sono tipiche di determinate zone del pianeta, mentre sono assenti in altre. La possibilità di accedere a tutte le risorse che la natura ci mette a disposizione – anche le più lontane – è certamente un vantaggio, sempre che non ci faccia dimenticare i tesori che abbiamo sotto il naso.
Non si capisce bene perché, attribuiamo tutti migliori virtù a erbe e droghe di lontani paesi esotici; anche se le conosciamo meno e costano di più. Ci caschiamo tutti: l’erba del vicino è sempre più verde (se il vicino abita a 3000 km è più verde ancora) e con il portafoglio più leggero ci sentiamo meglio curati. Ma è davvero così? In verità, da quando esiste il mondo gli uomini si sono sempre curati con ciò che avevano a disposizione attorno a casa. Ci vogliamo forse dimenticare di aglio, salvia, tarassaco e borragine?
Vademecum fitoterapia: dove e quando raccogliere le erbe
Questo tema non è solo importante, è fondamentale. Il pianeta Terra non sta benissimo e l’inquinamento è un problema grave, soprattutto quello sottile fatto di polveri e sostanze che non si vedono. Perché non facciano male, erbe e piante da usare in fitoterapia devono provenire da luoghi di raccolta che non siano stati inquinati da prodotti chimici pericolosi come concimi chimici, erbicidi, pesticidi, scarichi industriali e via dicendo. Che si tratti di un campo, di un giardino, di un orto, di un bosco o di una preparazione acquistata in erboristeria, assicuratevi che i rimedi naturali che usate per la vostra salute non siano inquinati.
Se le erbe e le piante per le vostre preparazioni ve le procurate da soli (ma dovete conoscerle bene!) saprete già che il momento migliore per la raccolta è di buon mattino, dopo la rugiada, in giorni di tempo asciutto. È anche importante conservarle o farle essiccare nel modo corretto.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 30 Novembre 2014