Un milione di specie del Pianeta sono a rischio estinzione. L’allarme proviene da un report su scala globale lanciato dalle Nazioni Unite. Alla base del triste futuro che potrebbe colpire in maniera irreparabile la biodiversità, la mano devastante dell’uomo. Deforestazione, sviluppo intensivo, overfishing, inquinamento, caccia, cambiamenti climatici sono solo alcune delle cause scatenanti.
Le conseguenze di questo quadro preoccupante potrebbero toccare da vicino anche gli stessi esseri umani. “Le prove sono palesi: la natura è in pericolo. Perciò lo siamo anche noi”, ha commentato Sandra Díaz, co-direttrice del Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services.
Il rapporto
Il 6 maggio scorso è stato rilasciato a Parigi il “Riassunto per Policy Makers”, un documento di 40 pagine che anticipa il report completo. Con ogni probabilità il documento finale supererà le 1.500 pagine. Si tratta della prima e più completa fotografia dello stato della biodiversità mondiale dal 2005 a oggi. Il rapporto si basa infatti su ben 15.000 fonti scientifiche e governative ed è stato redatto da 145 esperti di oltre cinquanta Paesi.
I dati raccolti non permettono di dormire sonni tranquilli. In alcune foreste tropicali gli insetti sono quasi scomparsi. Gli oceani stanno soffrendo pesantemente a causa dell’impronta umana. I pericoli più grandi sono rappresentati dall’inquinamento da plastica, dalla sovrapesca, dall’acidificazione. Un insieme di concause che sta progressivamente depauperando gli habitat oceanici: in alcune aree la vita è pressoché assente e resta solo melma verde.
Ma il triste resoconto non si ferma qui. I tre quarti dell’ambiente terrestre sono stati modificati in modo significativo: più di un terzo della superficie del mondo e quasi il 75% delle risorse di acqua dolce sono ora destinate alla produzione di colture o bestiame. Rischiano di scomparire più del 40% degli anfibi, il 33% dei coralli e oltre un terzo dei mammiferi marini.
Il rischio estinzione in Italia
Anche la biodiversità del nostro Paese è seriamente in pericolo. Malgrado la variegata fauna presente nella Penisola, il WWF segnala ormai da diverso tempo come almeno cinque specie rischino di scomparire a causa di minacce come il cambiamento climatico o il bracconaggio. Si tratta dell’orso marsicano, dell’aquila del Bonelli, del gipeto, della lucertola delle Eolie e del capovaccaio.
Dal canto suo la Lipu ricorda che nel territorio italiano il 50% delle specie di uccelli comuni, tra cui rondini, passeri e allodole, è attualmente in declino.
Il rapporto dell’Onu si profila come l’ennesimo campanello di allarme per un Pianeta che appare sempre di più sull’orlo del collasso. L’appello a una responsabilità collettiva è più forte che mai: o adesso o mai più.