Un credito sostenibile per la green economy

Salvadanaio porcellino

L’efficienza energetica, le energie rinnovabili, l’agricoltura biologica, l’ecoinnovazione, la mobilità sostenibile e i nuovi posti di lavoro restano solo belle parole se al momento di investire le aziende della green economy non trovano credito. E se mancano gli incentivi, che invece non vengono lesinati a settori più tradizionali.

Per gli Stati Generali della Green Economy è il momento di tirare le somme in vista del grande appuntamento del 7 e 8 novembre a Rimini nell’ambito di Ecomondo-Key Energy. Ecco perché allo “Sviluppo di una finanza e di un credito sostenibile per la green economy” è dedicata l’ottava Assemblea Programmatica, l’ultima, che si svolgerà martedì 25 settembre a Milano presso l’aula seminari dell’Università Bocconi.

Il tema è strategico, vitale. Anche le imprese della green economy, in particolare in questa fase di crisi, hanno difficoltà di accesso al credito e, in assenza di incentivi, devono sostenere tassi elevati, che a volte, per esempio per il finanziamento di interventi per l’efficienza energetica, risultano  maggiori di quelli pagati per l’acquisto di automobili.

Indirizzare il credito verso la green economy e lo sviluppo sostenibile favorirebbe gli investimenti in molte attività che altrimenti non decollerebbero, contribuirebbe a un recupero di fiducia e a ridurre quei colli di bottiglia che ostacolano una ripresa solida e durevole.

Il sostegno della finanza sarà tanto più efficace quanto più integrato lungo tutta la filiera finanziaria. E ancora di più se accompagnato da strumenti di riforma fiscale che siano coerenti con una strategia di sviluppo sostenibile e orientino produzioni e consumi verso una reale green economy.

L’appuntamento è a Milano in via Roentgen 1 (ingresso libero) martedì 25 settembre, ore 14, presso l’Università Bocconi, aula seminari AS03.

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