Un’altra Europa, è possibile leggerla
Un’altra Europa. Voi qual e avete in mente? Beh, qualsiasi sia, questa è un’altra, che guarda avanti, oltre. Ai movimenti di protesta contro le politiche di austerità, con Mario Pianta e Paolo Gerbaudo. Un’altra Europa che vuole essere sostenibile ed è consapevole che l’industria “deve risollevarsi”, parola di Reinhard Bütikofer.
Un’altra Europa, ancora, alla guida della transizione energetica della decarbonizzazione come spiega Gianni Silvestrini. Questa, un’altra e un’altra Europa ancora, sono quelle raccontate da Silvia Zambone per Edizione Ambiente nel libro “Un’altra Europa”. Un continente che vorremmo vedere a breve, sintetizzato nel sottotiolo “Sostenibile, democratica, paritaria, solidale”.
Già assessora all’Ambiente del Comune di Bologna, oltre che giornalista, Zambone si è presa la briga non evitare l’onda della negativa di una crisi economica che sembra passata ma forse no, chissà, e non si è spaventata e non lo farà, per la deriva euroscettica che come una marea sale e scende al variar dell’umore di maggioranze e opposizioni dei governi più influenti d’Europa.
Così, coraggiosa e competente, ci ha regalato un libro prezioso che seppur non recentissimo appare proiettato al futuro comunque, segno che siamo ancora molto fermi al palo.Leggerlo può farci capire perché stiamo ancora aspettando un’altra Europa. E quale, e perché.
Quello di Edizioni Ambiente non è un volume di politica pura ma è puramente green, per modo di intendere anche la politica ma non solo, perché non solo di quello tratta. Anzi, è un interessante compendio di testi che definirei di cittadinanza attiva, ben lontani dal politichese e dal polemico, ben attaccati alla realtà dei fatti, alla realizzazione di progetti.
Come il capitolo di Monica Frassoni su “Clima, rinnovabili, efficienza energetica” che illustra gli obiettivi strategici “da non mancare”. Una lettura a tratti amara ma che evitare non si può se si è interessati a ragionamenti a più ampio respiro del proprio quartiere cittadino. E la questione dei fondi europei da investire a supporto della sostenibilità ambientale ed energetica, come può non interessare chi crede che un’altra Europa sia possibile e sia da pretendere? E’ Antonio Lumicisi a raccontare e spiegare meccanismi su cui spesso si sorvola sintetizzando che nel nostro Paese “non si approfitta dei fondi europei”. Capiamo meglio, è utile per smettere di eventualmente sprecare.
Di questi tempi il testo di Sergio Andreis è più delicato che mai: “Per una nuova politica di difesa ed estera della Ue. Le spese militari e l’Europa che finge di non vedere”. Non manca nulla se a tutto ciò si aggiunge la prima parte di “Un’altra Europa” in cui dopo una introduzione chiara di Zambone alcuni capitoli economici e politici tracciano il panorama in cui stiamo vivendo, attraverso le voci di Pier Virgilio Dastoli, Jürgen Habermas, Joyce M. Mushaben, Gabriele Abels, Pier Giorgio Ardeni, Joseph E. Stiglitz e Jean-Paul Fitoussi.
Se si crede che ci sia un’altra Europa, da costruire, da sognare, da contribuire a costruire, il volume è una lettura da cogliere al volo qui, ma anche in caso contrario, per verificare le nostre visioni differenti di Europa. Se se ne ha il coraggio.
Se vi è piaciuta questa recensione continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Pinterest e… altrove dovete scovarmi voi!
Recensioni di volumi che possono interessarti
- Muoversi in città
- Due gradi. Vincere la sfida del clima anche in economia
- Il cibo perfetto: come riconoscerlo
- Blue Economy 2.0
- Futuro green: un vocabolario per parlarne
Pubblicato da Marta Abbà il 8 Gennaio 2016