Uccello lira o Menura
Il suo nome suona come Menura ma a noi suona più famigliare uccello lira, si tratta comunque dello stesso animale che, almeno nella nostra denominazione, si intuisce subito che si tratta di un uccello e non uno qualunque perché è l’unico genere della famiglia delle Menuridae. Andiamo a conoscere le sue unicità e le caratteristiche, come si comporta e soprattutto come canta, che è una delle prime cose che ci si chiede quando si ha a che fare con dei pennuti. Avranno un canto melodico o sgradevole come la cornacchia? Pare che stavolta ci sia andata bene.
Uccello lira o Menura
Gli uccelli lira sono in totale lunghi quasi un metro, coda compresa, quindi sono di fatto anche fr ai più grandi passeriformi che ci siano sulla faccia della terra, assieme ai grossi corvidi Corvus crassirostris e Corvus corax. Sempre le misure sono tra le peculiarità del Menura ma non quelle totali in lunghezza, bensì quella della delle piume caudali. Le hanno solo i maschi e le usano molto durante il corteggiamento per attrarre il maggior numero di femmine possibile. Le sfoggiano, le mostrano ovunque, come se fossero corde di una lira ed ecco il perché del nome. Al di là della piume della cosa, coreografiche, per il resto l’aspetto dell’uccello lira non è molto attraente e non colpisce la fantasia, non certo come lo fa il Pavone, soprattutto se è un pavone albino
Uccello lira Australia
Gli uccelli lira sono endemici dell’Australia, li possiamo trovare abbastanza facilmente nelle zone coperte dalla bella foresta pluviale che sono soprattutto situate della parte orientale dell’isola. Oggi troviamo questo uccello anche in Tasmania, terra in cui durante il XIX secolo è stato introdotto, pare che si sia trovano bene e si sia radicato stabilmente.
Anche se è un parente prossimo del comune passero, quelli che noi vediamo volare dalle nostre parti, l’uccello lira ha delle dimensioni notevoli, un aspetto anonimo e la capacità di stupire tutti di colpo sfoggiando le piume della sua cosa, solo se siano di fronte ad un esemplare maschio.
Alla famiglia sono ascritte attualmente due specie a cui ne va aggiunta anche una terza, estinta. LE due viventi sono il Menura alberti – uccello lira del Principe Alberto, e il Menura novaehollandiae – uccello lira comune. La specie che ormai si è estinta – ma ricordiamola comunque – si chiamava Menura tyawanoides.
Uccello lira imitatore
Lasciando per un attimo da parte la coda del maschio degli uccelli lira, vediamo che altro hanno di particolare questi uccelli così grandi e grigi. L’altra loro peculiarità va ascoltata, sì, perché sono bravissimi a imitare alla perfezione i più svariati suoni, dalle voci ai rumori. Lo sanno fare sia i maschi sia le femmine ma quelli che più sfruttano questa capacità sono i maschi, guardate caso, sempre durante la fase di corteggiamento, per attirare le femmine che a loro volta sono ottime imitatrici.
Non è quindi strano sentire delle vere e proprie esibizioni canore realizzate dal maschio del Menura a cui la femmina risponde a tono, uno spettacolo davvero interessante anche per gli esseri umani anche se non centriamo nulla con i loro corteggiamenti. Non è da poco che conosciamo questa peculiarità, infatti erano gli anni Trenta quando un uccello lira di nome James, esibendosi per tre quarti d’ora davanti a un pubblico umano allo scopo di “attrarre” una donna australiana, diede prova di saper imitare perfettamente, fra gli altri, il verso del kookaburra e di innumerevoli altri uccelli dell’outback australiano, oltre che di vari attrezzi meccanici.
Questo talento naturale e innato si può spiegare anche a livello anatomico, in parte, perché questi uccelli sono dotati di una siringe dalla complessa struttura, molto muscolosa. Questo li rende in grado di avere e sfoggiare un repertorio vocale praticamente illimitato. Nel vero senso della parola perché potete sentire un uccello lira imitare una motosega oppure un altro gruppo di animali che schiamazza, un concerto per flauti o il rumore delle esplosioni.
Uccello lira: caratteristiche
Non abbiamo finora parlato di cosa fanno nella vita questi uccelli, al di là della fase di corteggiamento che non dura certo 12 mesi all’anno. Non sono facili da vedere e non volano se non in modo goffo e poco funzionale, tendono a “corricchiare” nel sottobosco, volando solo per brevi distanze. Se si sentono in pericolo di certo non spiccano il volo ma preferiscono fuggire correndo e cercando tane di altri animali in cui trovare rifugio momentaneamente, molto spesso a prestargliela sono i vombati.
Quando non fuggono dai pericoli, si nutrono e lo fanno di solito seguendo una dieta basata su insetti ed altri invertebrati, li trovano razzolando sul terreno, se poi capita, integrano anche con semi e frutti che incontrano nelle zone in cui abitano senza certo andare a cercarli apposta.
In Italia l’uccello lira non è molto diffuso, lo si può trovare forse in qualche giardino esotico, in qualche zoo, ma certo non è un animale da cortile o da compagnia, per vederne degli esemplari in libertà ci tocca prendere il volo e andare in Australia o in Tasmania. Sarebbe un’ottima scusa per una lunga vacanza.
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Pubblicato da Marta Abbà il 14 Ottobre 2018