Gli uccelli hanno le orecchie?
Gli uccelli hanno le orecchie ma non esterne, sentono ma sentono a modo loro, utilizzando dei meccanismi diversi dai nostri ma che permettono loro comunque di percepire i suoni e non solo.
Il modo di udire degli uccelli è stato oggetto di diversi studi tra cui quello che illustriamo qui perché particolarmente interessante. Riguarda la capacità degli uccelli di localizzare i suoni, capacità preziosa per sopravvivere anche se noi la diamo per scontata.
Gli uccelli hanno le orecchie interne
Tutti i mammiferi sono forniti di orecchie, molto utili per individuare suoni provenienti da altezze diverse. E’ molto utile per orientarsi, per capire che li sta emettendo, per difendersi. E gli uccelli che non hanno orecchie esterne come fanno? Se lo sono chiesti dei ricercatori della Technische Universität München (Tum), della School of Biological Sciences dell’università di Bristol e dell’Active Perception Lab dell’università belga di Antwerp. Studiano per diverso tempo questi animali ha notato che riescono benissimo a localizzare i suoni e lo fanno a modo loro, utilizzando proprio la testa.
Si possono leggere tutte le loro conclusioni in uno studio completo e di taglio scientifico intitolato “The Avian Head Induces Cues for Sound Localization in Elevation” e pubblicato da PlosOne ma proviamo ad estrarne i concetti salienti per imparare a conoscere meglio gli uccellini che tanto desideriamo sentir cantare fuori dai nostro balconi.
Per capire meglio di che situazione si sta parlando, si possono immaginare i corteggiamenti che avvengono tra future coppie di uccellini tra i rami di un albero. Troveremo una femmina corteggiata da uno o più esemplari maschi che le cantano la serenata da un ramo più alto. La femmina sentirà comunque questo suono e sarò in grado di risalire a chi lo ha emesso per poter rispondere al suo cavaliere.
Anche noi riusciamo a riconoscere sorgenti sonore verticalmente ma grazie alle nostre orecchie esterne e così accade per tutti i mammiferi. Le nostre orecchie infatti sono in grado di assorbire, riflettere o diffrangere le onde sonore grazie alla loro forma e alla loro struttura così curiosa. Riusciamo ad elaborare le informazioni captate dalle orecchie e risalire alla sorgente sonora. Senza le orecchie esterne nulla di tutto ciò sarebbe per noi possibile ma gli uccellini, che non hanno alcun apparato uditivo esterno, come riescono a cavarsela?
Gli uccelli non hanno orecchie ma testa
In qualche modo il corpo degli uccelli si è organizzato per trovare un meccanismo alternativo e riuscire comunque a cavarsela con i suoni provenienti da diverse angolazioni arrivando addirittura a identificarli e localizzarli senza l’aiuto di orecchie performanti come le nostre.
Per comprendere bene il trucco usato, i ricercatori hanno focalizzato la propria attenzione solo su tre specie e ne hanno scelte di molto comuni – il corvo, l’anatra e il pollo – arrivando così a scoprire che accadde tutto grazie alla loro testa, alla forma ovale della loro testa che trasforma così lievemente le onde sonore che arrivano, simulando ciò che accade con le orecchie esterne di noi mammiferi. Una scoperta affascinante per chi ama il mondo degli uccelli e in generale per chi ama la natura perché ci mostra che è un ottimo ingegnere, ha costruito gli esseri viventi con saggezza.
Gli studi sulle orecchie degli uccellini
Per arrivare a questo risultato il team di scienziati ha misurato il volume dei suoni provenienti da diversi angoli di elevazione nei timpani degli uccelli notando che tutti i suoni provenienti dalla stessa parte dell’orecchio erano similmente forti, indipendentemente dalla loro elevazione. Allo stesso tempo l’orecchio posto sull’altro lato opposto della testa registrava le diverse altezze in modo molto più preciso: sotto forma di diversi livelli di volume.
E’ tutto quindi legato alla forma della testa dei volatili. Dipende infatti da dove le onde sonore colpiscono la testa e vengono poi riflesse, assorbite o diffratte. La testa scherma completamente il suono proveniente da specifiche direzioni mentre altre onde sonore attraversano la testa e inducono una risposta nell’orecchio opposto. In questo modo il cervello degli uccellini riesce a capire se un suono proviene da sopra o da sotto basandosi sui diversi volumi sonori in entrambe le orecchie.
E’ emerso oltretutto che questo sistema è molto preciso, arriva a identificare i suoni laterali con un angolo di elevazione da -30° a + 30°, quindi un uccellino è in grado di sapere se un suono arriva dall’altezza degli occhi, ad esempio, o da altri livelli sul piano verticale.
Questa capacità è molto importante per la sopravvivenza di molte specie di uccelli spesso prede di altri animali. La provenienza di un suono è infatti una informazione molto utile quando si tratta di dover localizzare un pericolo.
Le eccezioni tra i rapaci
Pur essendo un geniale meccanismo, quello della testa ovale che fa le veci delle orecchie esterne, non è detto che tutti gli uccelli di tutte le specie lo utilizzino. Tra i rapaci, infatti, contiamo alcune defezioni tra cui il barbagianni, cacciatore notturno. Nel suo caso è il collare di piume che ha attorno alla faccia che riesce a modificare il suono in modo simile a orecchie esterne. E poi c’è la mitica civetta che ha una particolare capacità di sentire i suoni provenienti da davanti, molto meglio rispetto alle altre specie di uccelli studiate.
In entrambi i casi molti fa l’incrocio tra le informazioni provenienti dalla vista e quelle provenienti dall’udito che assieme permettono a questi animali di cavarsela alla grande nella vita di tutti i giorni
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Pubblicato da Marta Abbà il 7 Febbraio 2021