Il tubo catodico diventa piastrella
Non tutti i rifiuti possono ridiventare gli oggetti che erano, e allora cambiano destinazione. È il caso del tubo catodico che, se alle soglie del primo millennio trovava ancora utilizzo per nuovi tubi catodici, negli ultimi anni non è più utile per la produzione di schermi piatti e rischia lo smaltimento in discarica. Ecco perché si è studiato di usare questo particolare tipo di vetro per la produzione di piastrelle.
L’idea di ReMedia – il Consorzio che dal 2006 si occupa ella gestione eco-sostenibile dei rifiuti tecnologici in tutta Italia – è stata quella di trovare un impiego “intelligente” e pratico per i tubi catodici dismessi. È nato così Glass Plus, un progetto promosso dal Consorzio per identificare una soluzione innovativa nel riciclo del vetro pannello del tubo catodico (CRT) e reinserirlo nel ciclo produttivo di un impasto ceramico utilizzato per la produzione di piastrelle contenente fino al 20% di vetro CRT.
I benefici derivanti riguardano diversi aspetti: se da un lato vengono garantiti i target di recupero e riciclo previsti dalla normativa europea, ridotte dell’81% le emissioni di CO₂ nelle fasi di estrazione e trasporto delle materie prime e diminuiti sensibilmente i consumi energetici, dall’altro lato i prodotti ceramici che ne derivano concorrono all’ottenimento dei crediti LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), la prestigiosa certificazione di sostenibilità sugli edifici.
Il riciclo del vetro dei tubi catodici inizia dalla raccolta di monitor e televisori di vecchia generazione; seguono la separazione del tubo catodico dalle parti in plastica e metallo e la macinazione dei vetri; la quarta fase è l’inserimento dei vetri, opportunamente trattati, in un impasto ceramico, in sostituzione di materie prime tradizionali. Il prodotto finale è una piastrella in grès porcellano LEED compliant.
Pubblicato da Michele Ciceri il 19 Giugno 2012