La tricotomia non è una grande innovazione in campo medico, di pratica già dai primi anni 2000, anzi, si praticava più in quegli anni di quanto non la si pratichi oggi. Era infatti una prassi comune in tutto il territorio nazionale quando è stata introdotta e lo è rimasta per parecchio, fino a quando alcuni studi hanno messo in luce che c’erano anche delle ombre relative ad essa.
Tricotomia preoperatoria
Oggi infatti la comunità scientifica all’unanimità considera la tricotomia preoperatoria come una procedura non necessaria per limitare le infezioni. Prima era assolutamente da fare, secondo i medici, oggi può essere il caso di farla come di non farla, non è una procedura obbligatoria, anzi, può risultare anche dannosa.
Non abbiamo ancora scoperto cosa è anche se con un po’ di intuizione, osservando la parola e le sue origini, si può intuire. La tricotomia preoperatoria è un processo che riguarda la rimozione della peluria a livello del sito di incisione o sutura. Può essere il caso di rimuoverla oppure di lasciarla, è molto importante anche come lo si fa e lo stato di salute del paziente.
La tricotomia preoperatoria può quindi abbassare le possibilità di infezione oppure anche farle crescere. Dipende e sta ai medici valutare, un tempo invece la si faceva di default, come se fosse sempre portatrice di benefici per la persona sotto i ferri.
Ci sono poi delle zone del corpo in cui è inevitabile effettuare una tricotomia prima di procedere con un intervento, zone in cui la peluria è così fitta che il medico ha la necessità di fare pulizia per procede in modo sicuro. Qui però non ci tratta più di Tricotomia preoperatoria come modalità per prevenire delle infezioni bensì di Tricotomia preoperatoria come operazione per fare spazio agli strumenti con cui il medico deve agire per effettuare l’operazione. Senza andare a scervellarsi troppo, nel caso di operazioni di neurochirurgia a livello del capo, se non si ha un paziente pelato, la Tricotomia preoperatoria diventa essenziale per poter operare.
Tricotomia preoperatoria: definizione
Per definizione la tricotomia preoperatoria è la rimozione di peli o di capelli dal sito dove poi si deve effettuare una incisione chirurgica. Se non sempre serve a prevenire infezioni, viene ritenuta tuttora comoda per quanto riguarda l’incidere e il medicare al termine dell’intervento, a volte anche per varie settimane se la ferita è di dimensioni importanti.
La Tricotomia preoperatoria fa parte di una serie di operazioni che rientrano nella procedura di preparazione della cute del paziente, una procedura che anche oggi ai tempi della medicina 4.0 e oltre resta davvero molto importante al fine di prevenire le infezioni legate a delle operazioni chirurgiche. E’ una delle più importanti tra tutte le misure mirate ad incrementare a rendere il paziente sempre più in grado di contrastare efficacemente l’azione dei batteri che possono colonizzare la ferita. Se la Tricotomia preoperatoria non è per forza legata ad un calo delle probabilità di infezioni, lo è invece una igiene approfondita con detergenti antisettici (es. Clorexidina) della zona da sottoporre a incisione.
Tricotomia: significato
Come abbiamo spiegato è la procedura di rimozione dei peli o dei capelli presenti nella zona cutanea da sottoporre a un intervento chirurgico. Se vogliamo allontanarci per un attimo dall’ambito medico analizzando il significato del termine, vediamo che tricotomia deriva dal greco: “τριχοτομέω” “tagliare in tre parti”. Letteralmente quindi il termine significa divisione in tre sezioni o elementi. Oltre che in medicina si usa in filosofia, in botanica e in matematica. In botanica, ad esempio, la tricotomia è un tipo di ramificazione in cui una cima finisce per diventare una sorta di tridente.
Tricotomia con lamette
Bisogna badare bene a come si effettua questa operazione perché è vero che un tratto di pelle glabro può favorire l’applicazione di medicazioni adesive e anche ridurre la possibilità di infezioni, ma è altrettanto vero che, se mal eseguita, una rasatura può causare delle lesioni cutanee pericolose perché capaci di innescare infezioni primarie pericolose.
Tricotomia con creme depilatorie
La rasatura sembrerebbe essere più rischiosa di altre procedure che riguardano la tricotomia preoperatoria, di solito si preferisce usare una crema depilatoria per via del rischio di creare delle microscopiche lesioni cutanee che innescherebbero poi delle possibili infezioni.
Molto dipende dal metodo usato per la rasatura e dal momento in cui questa viene eseguita. Alcuni studi hanno valutato che su una tricotomia eseguita subito prima dell’intervento la frequenza di infezioni è del 3,1%, su una tricotomia eseguita entro 24 ore prima dell’intervento è del 7,1% e su una tricotomia eseguita più di 24 ore prima dell’intervento la frequenza è del 20%.
Ecco il motivo per cui la tricotomia preoperatoria non si esegue mai se non a meno di due ore dall’intervento. Oltre alla crema depilatoria, sono preferibili alle lamette anche altri metodi come la rasatura elettrico, ad esempio, meno a rischio di microlesioni.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram