Trento diventa un laboratorio vivente per Smart Cities
Un pioneristico “laboratorio vivente” allestito nella città di Trento mediante il progetto TasLab che trasformerà la città italiana in un modello da riprodurre in tutto il Paese. Le imprese coinvolte nel progetto TasLab mirano a sviluppare partnership con altri territori d’Europa e del mondo per condividere i risultati e perfezionare l’allestimento delle smart cities del futuro.
TasLab è un progetto che coinvolge una superficie di 11 ettari divisi in più unità, ognuna delle quali sarà dotata di pannelli solari e pompe di calore geotermico, la zona riuscirà a soddisfare i suoi bisogni energetici mediante l’uso combinato di tecnologie efficienti e all’avanguardia. Il progetto è stato lanciato in occasione degli ICT Days organizzati dall’ Università degli Studi di Trento in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e Trento Rise.
Il progetto si concentrerà su settori quali:
- l’Intelligent Transportation Systems
- la Salute e il Benessere
- la Città Digitali
- gli Smart Spaces
- la Smart Energy
- l’Internet del futuro
- il Cloud Computing
- le Interazioni uomo-macchina
- la Sicurezza e la Privacy
Fabio Florio, responsabile Business Developmento di Italia Smart+Connected Communities, Cisco, ha ricordato che oltre il 50 per cento della popolazione mondiale vive in aree urbane e nessuno può ignorare problematiche come il sovraffollamento, l’inquinamento e il consumo delle risorse. E’ necessario cercare un punto di svolta iniziando, magari, con l’allestimento di infrastrutture adeguata atte a soddisfare i bisogni di tutti senza però compromettere l’ambiente.
La Smart City in costruzione a Trento si pone come un esempio lampante offrendo strategie per risolvere i problemi che attanagliano il globo. Soluzioni innovative che prevedono infrastrutture digitali in grado di rendere una città su misura d’uomo. Bisogna ridefinire il modo in cui operano le reti energetiche attualmente diffuse, è necessario rivalutare tutto, dalle inftrastrutture del settore trasporti fino ad arrivare agli edifici in cui viviamo e lavoriamo.
Pubblicato da Anna De Simone il 6 Aprile 2013