Le ditte specializzate di solito sono quelle a cui ci si affida quando si devono trasportare i mobili, quelli più difficili di fatto da spostare da soli. Ci sono molte ditte, soprattutto nelle grandi città, e la concorrenza è alta, per cui si può provare ad andare in cerca del prezzo migliore ma fate attenzione a restare sempre nella cerchia di ditte che sanno fare traslochi e li fanno di professione, non quelle che fanno altro e usano il furgone all’occorrenza anche per quello. Sembra una osservazione provocatoria ma per non ritrovarsi mobili danneggiati nella casa nuova, o armadi rigati o senza dei pezzi, è bene sapere prima come muoversi sul mercato.
In alternativa si può anche provare a spostare i mobili di casa con una organizzazione fai da te cercando l’aiuto di parenti o amici oppure affittando un furgone. In questo caso è a nostro carico tutto il tran tran dell’impacchettare quello che si trova all’interno, iniziando a smontarli e a imballare pezzo per pezzo in modo che nel viaggio non di rompa nulla. Cosa convenga fare non lo possiamo dire a tavolino, dipende molto dal tipo di mobili e dalla quantità, e anche dalla distanza che ci troviamo a percorrere tra la casa vecchia e quella nuova.
In alcuni casi mentre ci si trova a traslocare si lasciano anche andare dei mobili vetusti e se ne approfitta per comprarne di nuovi, oppure ci si accorge che si possono riciclare alcuni armadi adattandoli ai nuovi spazi, in tal caso c’è una gran gioia nel toccare con mano che c’è una spesa in meno da fare.
Trasloco: consigli per risparmiare
Il primo e quasi unico modo per risparmiare, se non ci sono offerte speciali o ditte che fanno degli sconti perché magari sono appena aperte, è quello di fare le cose il più possibile da soli o al massimo coinvolgendo parenti e amici, con la promessa di una cena nella casa nuova, cucinata coi fiocchi, sempre che sia una promessa credibile, dipende da come ve la cavate ai fornelli.
Prima di iniziare a preparare per il trasloco, muniamoci di un carrello per trasportare scatole e mobili, di scatole per traslochi;, meglio se in cartone, e pluriball e nastri adesivi per imballaggio. Non facciamo tutto in tre giorni perché è una missione impossibile, non illudiamoci, perché anche se il lavoro nella pratica può non essere tanto, il trasloco è una operazione da digerire e a cui pensare. C’è molto bisogno di fare mente locale ed è per questo che spesso ci si trova a iniziare ad avvertire lo stress due mesi prima. E’ il momento perfetto per cominciare a darsi da fare.
Facciamo l’elenco dei mobili o grandi e piccoli e degli elettrodomestici da spostare, decidendo se serve una ditta oppure basta un amico col furgone. Poi facciamo l’inventario generale per capire che volumi si dovranno spostare, in quante scatole e in quanti viaggi. Per un monolocale bastano 15 scatoloni, mentre per un bilocale 30, poi molto dipende da che case abbiamo e da quanto siamo in grado di selezionare.
Esatto, qui torna preziosa la nostra amica Marie Kondo e la sua arte del riordino molto mirata al selezionare ciò che servirà nella nuova casa e cosa invece è arrivato il momento di buttare. Una volta terminato questo momento di selezione, la parte più difficile dal punto di vista psicologico è passata ed è tutto in discesa. Si impacchettano gli oggetti sopravvissuti e li si sposta in qualche modo per poi spacchettare e dare un’anima al nuovo ambiente sbizzarrendosi con la creatività anche dovuta alla pulizia fatta nel trasloco. Fisica e mentale.
Stress da trasloco
Se si ha un bimbo in casa, per non trasmettergli lo stress da trasferimento, ecco un libro che fa al caso vostro ” Il trasloco di Tina e Milo” in edizione illustrata, scritto da Pauline Oud. Per noi, per sdrammatizzare, un bellissimo zerbino che ci ricorda dove abitiamo, in Polipropilene e gomma antiscivolo, lavabile in lavatrice a 30 °, 40 x 60 cm.
Trasloco: libri
Il trasloco dei libri, soprattutto se se ne hanno tanti come me, è una delle parti più difficili da affrontare. Io ogni volta ho perso molto tempo nel farlo perché da un lato erano tanti davvero, e ci vuole il tempo di impacchettarli e spacchettarli, ma la vera difficoltà sta nel non cedere alla tentazione di sfogliarli, di leggerne dei brani, di ricordare dal titolo quando e come li abbiamo letti e perché.
Ci sono poi libri per il trasloco, libri coinvolgenti e interessanti che possono aiutarci ad affrontare lo stress del periodo restando però sintonizzate sul tema. Eccone due. Il primo di intitola proprio “Il trasloco” e narra una storia ambientata tra Vicenza e Perugia negli anni ottanta, è ricco di descrizioni paesaggistiche e inserti storici, seminati qua e là quasi inavvertitamente e che restituiscono nitidezza ai luoghi del ricordo e, in particolare, illustrano affettuosamente la città del Palladio, ritraendola com’era trent’anni fa. Lo ha scritto Paola Dalla Valle. Il secondo libro è una storia più romantica, infatti di intitola “Il Trasloco Sentimentale: Confessioni Di Una Cittadina Di Tre Mondi” e lo ha scritto Beatrice Gomez.
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Se stai per affrontare un trasloco internazionale ecco qualche speciale consiglio