Trasformare rifiuti in energia
Il consumo di energia elettrica cresce a ritmi esponenziali, così come aumenta la produzione di rifiuti. L’umanità ha bisogno di ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili e alcune strade prevedono proprio l’utilizzo di rifiuti. Esistono numerose strategie per trasformare i rifiuti in energia.
Trasformare rifiuti in energia. I termovalorizzatori
Il metodo meno apprezzato dai cittadini italiani è la trasformazione del potere calorifico dei rifiuti mediante la combustione in appositi forni. Il processo ha risultati economici ed energetici molto interessanti, inoltre, a differenza di quanto si possa credere, la combustione dei rifiuti solidi urbani organici non presenta emissioni aggiuntive di CO2 e metano.
Il problema dei termovalorizzatori sorge quando la combustione riguarda una grossa quantità di materiali plastici, che, se inceneriti, danno luogo a emissioni di cloro e diossina. Con i termovalorizzatori si rischia di immettere cadmio e mercurio nell’atmosfera, metalli pesanti e altamente nocivi. Oltre le problematiche ambientali, con i termovalorizzatori sorgono problemi di natura economica: dato la natura del combustibile (rifiuti), gli inceneritori devono essere costantemente sottoposti a manutenzione o addirittura sostituiti.
Come funziona un termovalorizzatore?
I rifiuti solidi urbani non riciclabili, vengono selezionati e immessi in appositi forni. La loro combustione produce calore che andrà a riscaldare l’acqua contenuta in una caldaia. L’acqua si trasformerà in vapore ad alta pressione che produrrà energia elettrica. Per ogni MW di energia elettrica prodotta, un impianto termovalorizzatore necessita di circa 16.000 tonnellate. Considerando che i temovalorizzatori hanno una capacità di 15 MW, in un anno, un solo impianto di termovalorizzazione, è in grado di “smaltire” circa 240.000 tonnellate di rifiuti.
Trasformare rifiuti in energia. Impianti a biomassa
Il processo può essere paragonato a quello dei termovalorizzatori. Qui i rifiuti che costituiscono il “combustibile” sono residui forestali, agricoli, scarti alimentari e rifiuti organici di varia natura, pertanto le emissioni di CO2 prodotte sono pressocché identiche a quelle generate dal trattamento dei rifiuti in discarica.
Altre applicazioni
Altre strategie sfruttate per trasformare i rifiuti in energia prevedono processi di gassificazione con produzione di biogas. I rifiuti rappresentano un’ottima frontiera per le energie pulite, anche in Italia team di ricercatori si muovono in questa direzione, ne è un esempio il brevetto di un dispositivo che produce energia attraverso la fermentazione dei rifiuti.
Non solo energia termica ed elettricità, dai rifiuti è possibile produrre dei carburanti. E’ ciò che succede con la pirolisi della plastica e la produzione di un combustibile per l’aviazione.
Pubblicato da Anna De Simone il 7 Dicembre 2012