Tomatillo: come si mangia e proprietà
Il Tomatillo arriva dall’America prevalentemente del Sud ed è un frutto molto simile ai pomodori verdi ma non ha le stesse caratteristiche nutritive. E’ molto più ricco di grassi e di proteine ma in compenso ha meno calorie. Fa bene alla vista, al cuore e anche alla pelle grazie alle sue preziose proprietà antiossidanti.
E’ un frutto molto antico che conoscevano già i popoli di stirpe azteca, il nome tomadillo lo usavano anche loro ma per chiamare anche i pomodori normali dato che ha il letterale significato di “grande e ricco d’acqua”.
Tomatillo: che cosa è
Di Solanacee non ce ne sono in giro molte dalle nostre parti ma per il mondo sì. Noi abbiamo presente melanzane, pomodori, patate, peperoni e peperoncini ma ce ne sono molte altre che crescono lontano dai nostri occhi e il tomadillo ne è un esempio perfetto. Non è facile da comprare ma nemmeno da coltivare con il nostro clima, è una sorta di piccolo pomodoro che cresce su una pianta detta Physalis philadelphica.
Sembra un pomodorino verde spesso maculati di bianco o di un viola scuro simile a quello delle melanzane ed è rivestito da una campanula a calice. Questa caratteristica lo fa assomigliare all’alchechengi anche se le dimensioni non sono paragonabili, il tomadillo è molto più grande.
Tomatillo: proprietà
Sempre tenendo in mente l’associazione al pomodoro, vediamo in cosa differisce maggiormente. Impossibile fare confusione tra i due nonostante appartengano alla stessa categoria e abbiano un nome simile. Il tomatillo infatti ha una polpa molto meno succosa del pomodoro e non certo rossa ma di colore bianco. Anche il sapore è diverso, nel nostro caso è molto più acidulo. Esistono però anche delle differenze dal punto di vista nutritivo.
In 100 grammi di tomatilli ci sono circa 32 kcal e poi 1 g i grassi 1 g, zero colesterolo, un po’ di sodio, tantissimo potassio (268 mg), e poi carboidrati, 6 g, fibre, 1.9 g, zucchero, 3.9 g, e proteine, 1 g.
Oltre quindi ad un maggiore contenuto di grassi e di proteine, rispetto al pomodoro ordinario, il tomatillo non contiene licopene ma vi troviamo altri tipi di metaboliti secondari con elevato potere antiossidante come i witanolidi, e antibatterico. Notevole anche la presenza di fibra, e apprezzata, come anche quella delle tante vitamine A, C, E e B2, e dei flavonoidi (zea-xantina, luteina, eccetera). Sono tutti elementi molto utili per chi si prende cura della vista e della pelle.
Dal punto di vista degli oligoelementi, oltre al potassio troviamo una considerevole concentrazione anche di rame, ferro, fosforo e manganese. Il fatto che ci sia tanto potassio e quasi zero sodio è una bella coincidenza che rende questo frutto ideale per aiutare il cuore e il sistema circolatorio.
Tomatillo: come si mangia
Prima di mangiare il tomatillo dobbiamo acquistarlo e impariamo a farlo con attenzione evitando gli esemplari che troppo maturi, riconoscibili per il colore troppo tendente al violaceo oppure al giallo. Importato dall’America Latina, ma difficile da trovare in Europa, questo frutto è diffuso al massimo nell’America del Nord e deve essere conservato in frigo, dopo aver estirpato le foglie del calice.
Per mangiarlo, dato il suo sapore agrodolce, viene spesso impiegato per preparare salse agrodolci molto apprezzate e comuni ad esempio nella cucina messicana, i famosi “mole”, ricchi di pectina. In particolare dovete chiedere della salsa verde che solitamente è fatta con questo frutto e assomiglia lontanamente, solo per aspetto, ad un pesto.
Se volete assaporarlo crudo è meglio che lo associate a delle insalate fresche, tagliandolo molto finemente, quasi tritandolo. Non scordiamoci che abbiamo a che fare con il frutto di una pianta solanacea e che quindi può contenere metaboliti secondari e tossine varie (solanina in primis) spesso causa di reazioni allergiche in soggetti predisposti. Se quindi la prima volta che assaggiamo un tomatillo notiamo irritazioni a pelle, labbra, occhi, vie respiratorie fermiamoci, non insistiamo. I sintomi di intossicazione di allergeni possono provocare anche vomito, diarrea, vertigini, dolori.
Tomatillo: semina e coltivazione
Non è una pianta facile da coltivare, soprattutto dalle nostre parti, ma conosciamola meglio. Si chiama Physalis philadelphica, è della famiglia delle Solanacee, e possiamo affiancarla per le sue caratteristiche, a quella del Ribes del Capo (Physalis peruviana), originaria del Messico i cui frutti sono un elemento base della cucina locale.
La nostra pianta è annuale in tutto l’emisfero occidentale e classificata come altamente autoincompatibile (autosterile). Cosa significa? Per avere una corretta impollinazione possono essere necessarie due o più piante perché quando una di esse viene coltivata in modo isolato raramente produce frutti per mancata allegagione.
Tomatillo: dove si compra
Non ci sono molte speranze di trovare il tomatillo in terra italiana ma se volete fare un tentativo vi consiglio di provare in due luoghi. Nei mercati ortofrutticoli molto ampi, oppure nei negozi etnici in cui a volte possono essere venduti anche ortaggi e frutti che vengono da lontano. In alternativa potete cercare dei prodotti che sono realizzati con questo “pomodorino” speciale. Anche se è un’impresa ardua, potete anche provarci, a coltivare il tomatillo. Non è affatto difficile procurarsi i semi, in vendita comodamente su Amazon. Potrete poi produrre delle buone salse alla messicana con prodotti a Km zero.
Pubblicato da Marta Abbà il 16 Dicembre 2020