Chi vive in occidente potrebbe pensare che è impossibile staccare la spina dai combustibili fossili, il nostro stile di vita ci tiene ancorati alle fonti energetiche convenzionale, la nostra società sembra essere ossessionata dalle automobili, dai tablet e dai computer. E’ impossibile immaginare la nostra vita senza corrente elettrica o senza gas, fin dal mattino… come si preparerebbe un caffè?
Se nella Penisola Italiana è impossibile ipotizzare una vita priva di combustibili fossili, l’Isola a Sud del Pacifico, Tokelau, ci è riuscita. Ipaesi insulari del Sud Pacifico sono tra le nazioni più dipendenti dal petrolio, questo perché il territorio dell’isola è limitato, pertanto bisogno importare enormi riserve di petrolio al fine di generare energia elettrica.
Lo abbiamo già visto con la piccola isola di Alcatraz e ora la strategia è riproposta da una nazione più grande, l’isola di Tokelau che sta voltando del tutto le spalle ai combustibili fossili. Fino a oggi l’isola utilizza dei generatori di elettricità a diesel, molto inquinanti e anche costosi.
Quella di Tokelau sarà la prima nazione al mondo a sorreggersi esclusivamente su fonti rinnovabili, in particolare sull’energia solare. La svolta prevede l’utilizzo di 4.032 pannelli solari così da garantire il fabbisogno elettrico dell’intera isola e generare un surplus energetico pari al 50% rispetto ai consumi attuali.
I generatori di elettricità a diesel saranno spenti entro la fine del 2012 e l’elettricità dell’isola sarà esclusivamente rinnovabile. Se sulla piccola isoletta di Alcatraz la gestione elettrica ha previsto l’allestimento di un generatore di riserva basato sui combustibili fossili, a Takelau il generatore di emergenza potrà contare su un’altra risorsa: l’olio di cocco. Con 200 noci di cocco si potranno produrre fino a 30 litri di carburante, ma questo sarà utilizzato solo in casi estremi. L’energia solare prodotta durante il giorno sarà stoccata in apposite batterie ed erogata durante la notte.