Tipi di lampade: quanti ce ne sono?
Quali sono i tipi di lampade esistenti in commercio? E quali sono quelli che consentono di risparmiare energia elettrica?
L’illuminazione incide per il 14% sui consumi totali di elettricità in casa, per il 28,30% nel terziario (uffici e negozi) e per l’8,70% nell’industria (fabbriche, magazzini ecc.). La scelta dei tipi di lampade ha dunque un peso non trascurabile nel bilancio di una famiglia e ancora di più se si parla di un’azienda.
Esistono sostanzialmente quattro tipi di lampade tra cui scegliere in base alle proprie esigenze in termini di costo d’acquisto, costo d’uso e caratteristiche della luce.
Lampade elettriche a bulbo. Possono essere a incandescenza o alogene e rappresentano la tecnologia più datata. La durata è di circa 2.000 ore/luce e la resa illuminante di 12 lm/W, con valori un po’ più alti nel caso delle alogene. Il costo d’acquisto è basso, il costo d’uso alto e la resa del colore eccellente.
Attenzione però: l’importazione, la distribuzione e la vendita di lampadine a incandescenza è vietata dal 1° gennaio 2011 in tutto il territorio nazionale. Si tratta quindi di una tecnologia ormai ‘scaduta’: chi ha questi tipi di lampade può farne uso fino a esaurimento e poi passare ad altro.
Lampade a scarica elettrica. Quelle fluorescenti sono definite anche ‘lampade a basso consumo’, durano di più (8.000 ore) e hanno un’efficacia più che doppia rispetto alle lampade elettriche. Lo svantaggio di queste lampade è che non si possono regolare e che ci mettono un po’ per accendersi al massimo, il che è un problema in caso di accendi-spegni frequente. Costo d’acquisto e d’uso sono bassi per le lampade fluorescenti (la durata dipende dalla frequenza degli spegnimenti), basso e molto basso per le fluorescenti compatte. La resa del colore è buona.
Lampade a induzione. Sono paragonabili alle lampade fluorescenti (potrebbero stare nel gruppo delle lampade a scarica elettrica) perché utilizzano gas che dopo essere stati ionizzati fanno reazione con il fosforo di cui sono coperti i tubi che producono luce bianca. A differenza dalle lampade a incandescenza, all’interno delle lampade a induzione non ci sono però connessioni elettriche e il gas viene ionizzato da una radiazione elettromagnetica esterna. Rispetto alle fluorescenti durano molto di più (anche 60.000 ore) ma costano anche molto. La resa del colore è eccellente.
Lampade a LED. Light Emitting Diode: diodo a emissione luminosa. Hanno una durata di funzionamento fino a 50.000 ore e un rendimento elevato, anche se costano abbastanza. Si tratta di una tecnologia in rapida evoluzione e la più interessante per il prossimo futuro. Nel complesso consentono di risparmiare sui costi dell’illuminazione e abilitano effetti che con i tipi di lampade tradizionali non sono possibili.
Pubblicato da Michele Ciceri il 16 Settembre 2014