Tipi di Bonsai di acero e cure

tipi di bonsai di acero cure

Tipi di Bonsai di acero: tutte le specie di bonsai palmato giapponese o di acero nostrano (trilobo e acero campestre). Differenze tra acero rosso Deshojio e acero rosso Atropurpureum. Cure, potatura e rinvaso.

Si fa presto a dire bonsai di acero o parlare genericamente dell’acero giapponese. In realtà, esistono molte specie e varietà differenti di acero, tutte originarie del Giappone, fatta eccezione per il bonsai di acero campestre e trilobo che meglio si adatta al clima nostrano.

Tipi di Bonsai di acero palmato

La specie più diffusa è indubbiamente quella dell’acero palmato, nome scientifico Acer palmatum.

Tutte le varietà della specie Acer palmatum sono a foglie decidue, quindi in inverno perdono le foglie sfoggiando i rami nudi. Ecco la prima informazione utile: se cercate un bonsai sempreverde l’acero palmato non fa al caso vostro!

La particolarità dell’acero palmato sono le “foglie palmate a cinque punte”. Le varietà di acero palmato si diversificano per le dimensioni della foglia, le forme della foglia e nei colori che possono essere diversi in primavera, in estate e in autunno.

Bonsai di acero rosso giapponese:
Acer palmatum Deshojio

L’acero rosso è forse il tipo di bonsai di Acer palmatum più ricercato. Di contro ha foglie più deboli ed è anche meno resistente rispetto alle varietà con foglia verde.

Quella dell’acer palmatum Deshojio è probabilmente la varietà di acero più pregiata. Le foglie nascono già rosse in primavera per poi diventare verdi in estate e nuovamente rosse in autunno, prima di cadere dai rami.

Anche se la varietà Deshojio è la più pregiata, esistono altre varietà di acero rosso giapponese.

L’Acer palmatum Atropurpureum presenta foglie rosse. Le foglie, in primavera, si formano rosse e restano di questa colorazione fino alla loro caduta in autunno. In questo caso, le foglie non virano di colore e restano rosse per tutto il periodo vegetativo.

Acer palmatum Kiyohime

Molto interessante è anche l’Acer palmatum Kiyohime che presenta foglie che virano dal verde all’arancio. Le sue foglie nascono di un verde brillante con il margine rosso. In estate le foglie si presentano completamente di un verde intenso mentre in autunno divengono giallo-arancio. La sua particolarità è la chioma che è organizzata in modo globoso, diversa da tutte le altre varietà di acero.

Altri bonsai di acero

Come premesso, gli aceri elencati fino a questo momento sono esemplari che provengono dal Giappone e sono tutti della specie Acer Palmatum. Non mancano però altri aceri asiatici (della specie Acer buergerianum) o aceri autoctoni (Acer campestre e Acer monspessulanum).

Acer buergerianum o acero tridente

A volta confuso con l’acero trilobo (o acero minore, Acer monspessulanum) per la forma delle foglie. L’acero trilobo è una specie tipica del mediterraneo mentre l’acero tridente può essere considerato un acero asiatico.

Acer campestre o acero campestre

E’ autoctono e più facile da coltivare con il nostro clima mediterraneo.

Come curare il bonsai di acero palmato

A prescindere dalla varietà, la difficoltà che si incontra nel coltivare un bonsai di acero giapponese sta nel mantenere in salute le foglie, queste infatti essendo molto esili possono essere bruciate dal sole e dal vento. Tendono a disidratarsi facilmente o ad appassire. Questo vale soprattutto per l’acero rosso giapponese: le foglie, essendo povere di clorofilla, sono meno robuste e resistenti.

Potatura e rinvaso

Tutte le varietà di acero giapponese o acer palmatum (rosso o verde che sia…) si possono potare e rinvasare dal periodo che va da novembre a marzo.

Il periodo migliore per il rinvaso e la potatura del bonsai di acero palmato va dalla caduta delle foglie (autunno, orientativamente nel mese di novembre) fino al rigonfiamento delle gemme (prima dell’inizio della primavera, quindi verso marzo). E’ necessario potare e rinvasare il bonsai di acero giapponese prima che spuntino le nuove foglie.

Con il rinvaso si può provvedere alla potatura delle radici. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3.