I tipi di barometro che oggi possiamo trovare in circolazione sono principalmente tre, quello a mercurio, quello metallico e quello a cella di carico. Questo strumento serve per misurare la pressione atmosferica e non è magari di nostro interesse quotidiano diretto ma è molto importante nella meteorologia e le previsioni del tempo le guardiamo tutti, no?
Per chi le prepara, questo strumento è essenziale perché fornisce una misura che poi serve per fare diverse valutazioni sul tempo che verrà. Il nome del barometro deriva dal greco βάρος, peso e μέτρον, misura, perché la pressione è di fatto una sorta di “peso” che abbiamo sulla testa
Tipi di barometro
Prima di ripercorre l’appassionante storia di come è nato questo strumento, è molto importante conoscere i tipi di barometro con cui possiamo trovarci ad avere a che fare, quello a mercurio, quello metallico e quello a cella di carico. Partiamo da quello che utilizza il mercurio.
Barometro a mercurio
E’ stato inventato da Evangelista Torricelli nel 1644, quindi è molto antico ma è ancora tremendamente attuale. E’ composto dal un tubo riempito di mercurio con l’estremità superiore chiusa e quella inferiore immersa in una vaschetta dove si trova ancora …. mercurio. La pressione atmosferica si fa sentire sul mercurio della vaschetta e fa innalzare o abbassare il livello del mercurio nel tubo. A noi non resta che misurare il livello di mercurio all’interno del tubo rispetto a quello nella vaschetta per ottenere un valore per la pressione.
Barometro metallico
Inventato nel 1843 dal francese Lucien Vidi, costituisce un’alternativa valida, più pratica ed economica rispetto al barometro a mercurio ma va ammesso che non si ottengono risultati così precisi come con il metodo precedente. L’elemento sensibile alla pressione è una scatoletta appiattita (capsula barometrica) con delle pareti metalliche sottili e ondulate. Dopo aver fatto il vuoto si nota che le variazioni di pressione provocano compressioni ed espansioni della capsula. Non resta che amplificarle con un sistema di leve, trasmettendole poi un ago indicatore o a un display elettronico che ci darà una misura della pressione..
Barometro elettronico a cella di carico
Questo strumento è costituito da una piccola camera in cui sempre viene fatto il vuoto e c’è una parete chiusa da un sensore di deformazione a cella di carico. La pressione causa una deformazione al variare della quale la cella produce un segnale elettrico poi elaborato da un microprocessore o da un voltmetro per ottenere un valore riconducibile alla pressione.
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Storia del barometro
Ora che abbiamo visto di quali strumenti possiamo disporre ai giorni d’oggi è interessante ripercorrere la storia di questo strumento e dei metodi inventati per arrivare a misurare la pressione atmosferica. Il primo barometro in assoluto comparso nella storia non è quello a mercurio ma quello ad acqua, sviluppato pochi anni prima, ufficialmente nel 1641 da Giovanni Battista Baliani. Ufficialmente perché si dice che il metodo su cui si basa fosse già note tempo prima, quando i Padri Pellegrini si dirigevano verso il Nuovo Mondo navigando. Tra tutti i tipi di barometro, questo che è il primo raccolse diversi entusiasmi ed infatti si diffuse in Europa nella seconda metà del Seicento con rapidità grazie all’abilità raggiunta dai mastri vetrai. Oggi lo conosciamo come barometro di Goethe perché era nella camera dove morì il grande pensatore tedesco.
Il funzionamento di questo strumento è molto semplice ma non per questo dobbiamo sospettare che sia impreciso. A vederlo è composto da un’ampolla di vetro, chiusa nella parte superiore, con all’interno un liquido (acqua colorata), collegata attraverso il principio dei vasi comunicanti ad un tubicino sempre di vetro. Quando varia la pressione atmosferica si crea una pressione, o una depressione, sul liquido contenuto nel tubicino di vetro (aperto alla sua sommità). Vengono registrate quindi le variazioni atmosferiche che producono un innalzamento (bassa pressione) o un abbassamento (alta pressione) del livello del liquido ivi contenuto. Proprio queste variazioni del livello del liquido ci dicono come le condizioni meteo evolvono con un’approssimazione di circa 24 ore.
Qualche anno dopo è arrivato quello che tra tutti i tipi di barometro è quello più noto, preciso ed accurato, ma è difficile da trasportare perché ingombrante e oltretutto potenzialmente pericoloso per le caratteristiche di tossicità e di inquinamento del mercurio. Dato che in questo caso si ha una colonnina di mercurio su cui osservare le variazioni di pressione atmosferica e quindi poterla misurare ci troviamo con la pressione indicata in millimetri di mercurio (mm Hg). Non si usa più questa unità di misura che è stata sostituita dal Pascal ma ci sono molti barometri “conservatori” che hanno sia la scala del mercurio che quella nel sistema internazionale con i pascal. Oggi infatti la pressione atmosferica si misura in ettopascal (hPa), multiplo del pascal, corrispondente, quanto al valore, al millibar (mb), unità di misura precedentemente accettata a livello internazionale (1 hPa = 100 Pa = 1 mb).
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