Tigna nei capelli: sintomi, cause e trattamento
La tigna nei capelli (tinea capitis) è un’infezione del cuoio capelluto molto comune tra i bambini, e non solo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare osservando il suo nome NON è causata da un verme, bensì da un fungo: prende piuttosto tale denominazione dall’aspetto ad anello o circolare, dell’infezione sulla pelle.
Sintomi della tigna nei capelli
L’aspetto della tigna nei capelli può variare a seconda degli individui colpiti, ma i segni più comuni sono l’arrossamento e l’incrostazione del cuoio capelluto. Di solito si verifica anche un intenso prurito. La tigna del cuoio capelluto può causare fino al 50% della perdita di capelli tra i bambini e a volte è anche associata a un ingrossamento dei linfonodi nella regione del collo.
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Cause della tigna nei capelli
I dermatofiti, ovvero i funghi responsabili della tigna nei capelli, si trovano negli esseri umani, in altri animali (più comunemente animali domestici come gatti, cani e animali da fattoria come il bestiame) e nel terreno.
Le spore fungine possono essere trasmesse attraverso il contatto con una persona infetta, capelli infetti caduti o oggetti contaminati, come pettini e spazzole, cappelli, sedili di cinema, biancheria da letto e abbigliamento.
Il contatto da solo con uno di questi portatori può non essere sufficiente a causare un’infezione, ma unitamente a piccoli traumi al cuoio capelluto, come i graffi, le spore possono entrare nella pelle o nel fusto del pelo attraverso lo strato della pelle. Qui, i dermatofiti invadono e inghiottono la cheratina del tessuto, fornendo il sintomo di cui sopra.
La tigna nei capelli è contagiosa?
Sì, la tigna dei capelli è contagiosa. Le spore fungine possono essere trasmesse attraverso il contatto con una persona o un animale infetto, capelli infetti caduti o oggetti contaminati. La tigna rimane contagiosa fino a circa 48 ore dopo l’inizio del trattamento appropriato.
Diagnosi della tigna nei capelli
In molti casi, il medico può diagnosticare la tigna del cuoio capelluto esaminando il paziente e facendo alcune domande.
Quando il cuoio capelluto viene esaminato con una lampada che trasmette luce ultravioletta, la base del fusto del capello si illumina di una banda fluorescente blu-verde, segnalando che è presente la specie Microsporum responsabile della tigna. Ciò è dovuto ai depositi di sottoprodotti metabolici che questa specie di fungo lascia.
Più comunemente, il medico può diagnosticare la tigna nei capelli con un’ispezione visiva e osservando i sintomi presenti. Tuttavia, le raschiature esaminate in laboratorio sono talvolta necessarie per confermare la diagnosi e possono essere utili se ripetute per assicurarsi che la tigna sia trattata correttamente.
Una volta raccolti i tessuti, si aggiunge una soluzione al 10%-15% di idrossido di potassio e si studia al microscopio il vetrino per cercare spore fungine. Questo metodo è veloce, ma è efficace nel dimostrare spore fungine solo nel 50% dei casi.
Il miglior metodo di diagnosi è la cultura. Il campione raccolto è posto in un substrato che fornisce cibo fungino per vedere se la crescita avviene. Questo metodo richiede naturalmente più tempo, considerato che la risposta – più attendibile – richiede dai sette ai dieci giorni.
Curare la tigna nei capelli
A volte, la tigna nei capelli può guarire senza trattamento, ma si consiglia comunque di consultare un medico per poter ottenere una valutazione personalizzata, caso per caso. Per garantire una gestione tempestiva dell’infezione, inoltre, la stessa deve essere trattata con un ciclo di farmaci antimicotici orali. La rasatura del cuoio capelluto non è invece necessaria.
Tra i trattamenti più consigliabili, che ti suggeriamo di adottare solo dopo averne parlato con il medico, c’è lo shampoo con solfuro di selenio (1% – 2,5%), zinco piritione (1% – 2%), o ketoconazolo usato due o tre volte alla settimana: un rimedio da ripetere a casa, che può aiutare a diminuire lo spargimento di spore, diminuire la diffusione dell’infezione ad altre persone, e che comunque deve essere utilizzato insieme ai farmaci orali.
In aggiunta a ciò, considerato che i membri della famiglia possono essere portatori di tale fungo, alcuni medici raccomandano che i componenti del proprio nucleo familiare siano comunque interessati per lo meno attraverso l’uso dello shampoo ad hoc, per poter ridurre il numero di spore e prevenire il ritorno dell’infezione.
Spazzole e pettini devono essere sostituiti o puliti con un disinfettante come la soluzione di candeggina. La soluzione di candeggina può essere realizzata anche a casa, senza necessità di acquistarla in commercio, combinando una parte di candeggina in una parte di acqua: in tale soluzione bisognerà immergere le spazzole per capelli o i pettini per un’ora al giorno per i primi tre giorni dopo l’uso dello shampoo e dei farmaci orali, che potranno dunque fungere con un’azione integrata e sinergica per arrivare in tempi rapidi al risultato finale.
Infine, i rimedi domestici come l’aceto (acido acetico) e il tea tree oil, che spesso puoi leggere come rimedi indicati per questo problema, in realtà non hanno dimostrato di migliorare la tigna del nei capelli e, anzi, possono ulteriormente irritare la pelle e peggiorare la condizione. Inoltre, non impediranno la diffusione della malattia.
Detto ciò, il nostro suggerimento è evidentemente quello di rivolgerti all’unico professionista in grado di elaborare un trattamento particolare e personalizzato, su misura delle tue specifiche esigenze e condizioni. Dunque, piuttosto che ricorrere a strumenti e metodi fai-da-te di dubbia utilità, preferisci sempre parlarne tempestivamente con il tuo medico di riferimento e con un dermatologo: ti aiuteranno a individuare rapidamente il miglior rimedio per ripristinare le ideali condizioni di salute del cuoio capelluto, rendendo questa infezione fungina un lontano ricordo!
Pubblicato da Anna De Simone il 18 Novembre 2019