La Tuia occidentale ha un ulteriore nome, cedro bianco, ed è una conifera. Pur non essendo originaria dell’Europa è stata introdotta nel nostro continente già parecchio tempo fa. Per vedere le prime Thuja dalle nostre parti dobbiamo tornare indietro al tempo di Francesco I, re di Francia (1515-1547). Un esemplare di questo genere era stato infatti piantato nel giardino di Fontainebleau, per puro scopo ornamentale. Più avanti, come vedremo questa pianta è stata utilizzata anche per trattare alcune patologie ma è importante precisare che risulta tossica, se impiegata per uso interno. Solo se utilizzata per uso esterno può essere un’ottima alleata per la nostra salute, in particolare per la cura di verruche e papillomi.
Dal punto di vista botanico possiamo presentare questa pianta come un sempreverde dalla chioma piramidale che cresce lentamente ma raggiunge in 150 anni i 15 metri di altezza. Ha una corteccia fibrosa, foglie di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde-giallastro su quella inferiore e rami esili che formano delle specie di ventagli. Se strofinati emanano un intenso profumo di mele. Produce anche dei fiori, non particolarmente coreografici, prima gialli e poi bruni, che spuntano tra marzo ed aprile per poi lasciare il posto ai frutti ovoidali e rosso-brunastri.
Thuja: proprietà
Ciò che rende tossica la Thuja, se ingerita, è la presenza del tujone del suo olio essenziale. Questo non ci deve impedire di utilizzare questa pianta, o almeno alcune sue parti, per curare verruche e papillomi approfittando delle sue proprietà antivirali ed immunostimolanti. Proprio queste ultime sono estremamente importanti e sono presenti grazie ai polisaccaridi solubili in acqua che troviamo contenuti nella pianta. Si tratta di molecole particolari che hanno la capacità di far aumentare la proliferazione dei linfociti T e di aumentare la produzione d’interleuchina-2. Ad oggi la Tuia non è un rimedio approvato, in questo campo, ufficialmente, anche se esistono degli studi che confermano la sua efficacia terapeutica.
Thuja: controindicazioni
Abbiamo già precisato che per uso esterno la thuja è tossica, ma è necessario fare attenzione anche utilizzandola diversamente, nel caso vi sia una ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. E’ meglio non utilizzarla inoltre né in gravidanza, visto che esercita un effetto abortivo, né in fase di allattamento.
Anche chi sta seguendo delle cure con particolari farmaci deve fare attenzione e verificare che non ci siano interazioni possibili e che il loro effetto non possa essere alterato.
Thuja: avvelenamento
Se ci si avvelena con la thuja, a causa del tujone che vi è contenuto, ecco i sintomi più frequenti: nausea, vomito, diarrea ed emorragia delle mucose. Solo in casi gravi, può sopraggiungere anche la morte.
Thuja in omeopatia
Nelle più note pratiche di medicina omeopatica, troviamo impiegata la thuja sotto varie forme. La possiamo ad esempio acquistare in gocce, oppure come tintura madre, in soluzioni iniettabili, in forma di granuli oppure come ingrediente principale di una pomata. Gli impieghi più frequenti di questa pianta, sempre impiegata per uso esterno, riguardano il trattamento di problemi digestivi, ad esempio, oppure di flatulenza e coliche. Può essere utile anche per patologie cutanee e delle mucose, per i reumatismi, le nevralgie, le infezioni urinarie, le verruche e i condilomi.
Anche dal punto di vista psicologico, la Thuja ci può dare una mano, soprattutto in caso di stati depressivi oppure di forte ansia. Per quanto riguarda le dosi, non ne esistono di fisse e valide per ogni persona ed occasione. A seconda delle caratteristiche fisiche, possono variare di molto ma sono influenzate anche da altri fattori come ad esempio dalla tipologia di disturbo che si desidera trattare e dal tipo di preparazione e di diluizione omeopatica che s’intende impiegare.
Oltre che nel campo dell’omeopatia, La Tuia è impiegata anche nella medicina popolare e anche in questo caso risulta essere efficace nel trattamento di una serie di problemi dei più svariati.
Nel lungo elenco troviamo le infezioni del tratto respiratorio, i reumatismi, la nevralgia del trigemino, le congiuntiviti, ma anche malesseri come il mal di gola, le tracheiti, la pertosse, le otiti medie. Anche i disturbi dei reni e della vescica, la gotta, l’enuresi, l’amenorrea, la psoriasi e l’insufficienza cardiaca sono patologie che secondo la medicina popolare sono curabili con la Thuja. Nella medicina tradizionale, infine, troviamo questa pianta tra gli ingredienti di alcuni unguenti impiegati per il trattamento di artriti, disturbi reumatici, dolori articolari, ferite infette e scottature.
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