Un vero e proprio network votato al cambiamento della mobilità nelle città. E non solo: meno code e più visi sorridenti che a due ruote si muovono in città, con E-move.me, mentre con E-power.me, in città ci saranno spazi pubblici dove generare energia da fonti rinnovabili, parcheggiare e ricaricare vetture, scooters o bici elettriche, e noleggiare mezzi elettrici. Ne sogna, ne racconta e ci lavora Thierry Boch, il fondatore di E-holding, ispirandosi al principio di Smart Grid: è lui il sognatore di un modello di città diversa. Grazie anche a questi progetti.
1) Cos’è E-move.me? Come e quando è nata?
E-move.me è un progetto imprenditoriale nato con l’obiettivo di cambiare la mobilità nelle città e offre soluzioni di mobilità urbana sostenibile, quindi a zero emissioni di CO2, che siano senza compromessi, chic e che permettano a tutti di riscoprire il piacere di muoversi in città. Nel 2009 l’ho fondata partendo dall’idea che la mobilità elettrica necessitasse di un nuovo Business Model per potersi diffondere con prodotti e i servizi mirati al cambiamento. In base al concetto universale “offellee fà il to mestee”, noi ci occupiamo di mobilità sostenibile e con un approccio di network mettiamo insieme tutti gli attori, solo se specialisti, che possano permettere il cambiamento, dai prodotti ai servizi.
2) Oggi che tipo di prodotti e di servizi fornite? Con quali costi?
I nostri prodotti spaziano dai personal movers, alle biciclette, ai ciclomotori fino alle autovetture, tutti rigorosamente elettrici. Offriamo anche un’ampia gamma di veicoli commerciali e pulmini da 6 a 18 posti per aziende, comunità e amministrazioni. Per quanto riguarda i servizi, in base agli accordi con i vari marchi che rappresentiamo, offriamo anche l’assistenza tecnica per tutta la gamma. Un altro ramo di prodotti per noi fondamentali, è quello dei finanziamenti e leasing: le soluzioni di noleggio a breve o a lungo termine o addirittura il car sharing.
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3) A chi vi rivolgete e chi si dimostra più interessato? E’ cambiato l’interesse da quando siete nati a oggi?
Ci rivolgiamo a tutte le persone o le aziende che vogliono migliorare i loro spostamenti individuali nelle città, con il risultato finale di aumentare la qualità della vita, propria e di chi vive intorno a loro. Attraverso le nostre soluzioni sostenibili ma pratiche vogliamo dimostrare che si può ottenere tutto ciò senza rinunciare al puro piacere di muoversi nella propria città, anzi spesso riscoprendone le zone più belle. Questo tipo di scelta oggi non è un fenomeno di massa, sia per un aspetto economico, ma più ancora culturale. Negli ultimi dodici mesi tuttavia stiamo riscontrando un interesse concreto sempre crescente da parte di molti cittadini, probabilmente arrivati alla saturazione: ci sono forse una serie di fattori che non vogliono più nella loro vita quotidiana.
4) Avete partnership o collaborazioni con privati? Che rapporto avete con le istituzioni pubbliche?
Abbiamo partnership già avviate o in corso di definizione con tutti gli specialisti che possono fare sistema e favorire il cambiamento, dalla Banca (BPM), al Noleggio a lungo Termine (LeasePlan), all’Assistenza (Bosch Car Service), al Car Sharing (SEMS e-Vai) fino alla realizzazione di impianti, contratti di energia da fonti rinnovabili o assicurazioni. Di fatto si è creato un vero e proprio network votato al cambiamento della mobilità nelle città. La nota dolente è che ad oggi la pubblica amministrazione di Milano sta trascurando in modo inaccettabile la mobilità elettrica, quando ormai qualsiasi città italiana, per non parlare a livello Internazionale, si sta muovendo a grandi passi in questa direzione. E Milano rimane una delle città più inquinate a livello mondiale!
5) In cosa consiste il progetto E-power.me?
E-power.me è un progetto no profit che consiste nella realizzazione di un polo di mobilità sostenibile, in cui ognuno dei nostri partner contribuisce mettendo a disposizione le proprie competenze. L’obiettivo è la realizzazione di un parco in cui verrà generata energia da fonti rinnovabili destinata a un parcheggio in cui potranno essere ricaricate vetture, scooters o bici elettriche, in parte anche destinate al noleggio e allo sharing secondo un concetto di intermodalità, il tutto in base al principio di Smart Grid. Avendo una valenza fortemente didattica, il progetto prevede la realizzazione di stazioni nel parco in cui i ragazzi potranno imparare giocando, e quindi conoscere le energie più sostenibili: il vero uovo di colombo per la mobilità elettrica.
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6) Quando e dove sarebbe realizzabile?
E-power.me è un progetto assolutamente modulare e può essere sviluppato laddove si realizzano le condizioni ideali. Necessitando di occupare spazi pubblici la pubblica amministrazione ha un ruolo fondamentale nel creare le base affinché il tutto possa esistere. Il nostro primo obiettivo è quello di realizzarlo in un quartiere specifico di Milano (in Via Tolstoj all’angolo con Via Savona), dove già esistono condizioni ideali: il giardino pubblico e il parcheggio pubblico appena realizzati e ai confini con l’Area C di domani. Abbiamo individuato lì un punto strategico per un cambio modale. Il costo del progetto sarà ripartito su tutti i partecipanti al progetto, quindi è nullo per la comunità e varia in base all’ampiezza della struttura.
7) Con E-move.me e E-power.me, Milano potrebbe diventare….
Più mezzi a due ruote e quelli a 4 ruote, quando necessari, senza inquinamento locale, senza rumori molesti e magari senza un occupante e 4 o più posti vuoti: Niente più colonne e traffico causa parcheggio. Milano potrebbe diventare sì una città con una qualità di vita superiore per i suoi cittadini, soprattutto per i più piccoli, che sono i futuri cittadini. L’approccio specialistico a livello di mobilità individuale permetterà di muoversi con il mezzo giusto nel posto giusto, a vantaggio di tutti.
Ma se pensiamo a “fra 10 anni” E-move.me e E-power.me, nel loro essere complementari, pur nascendo a Milano non si fermeranno qui: appartengono al nostro tempo e a tutte le grandi città, italiane o estere, in cui esistono problemi di mobilità e inquinamento.
Intervista a cura di Marta Abbà