The Global Amlet: nasce il crowdsourcing della letteratura
The Global Amlet è l’intelligenza collettiva al servizio della letteratura. Secondo la definizione di Wikipedia, il crowdsourcing (da crowd, folla, e outsourcing, esternalizzare una parte delle proprie attività) è un modello di business nel quale un’organizzazione affida la progettazione, la realizzazione o lo sviluppo di un progetto a un insieme indefinito di persone non organizzate in una comunità preesistenti.
Presupposti praticamente indispensabili per l’attività di crowdsoursing sono l’esistenza del Web e di strumenti che la Rete rende disponibili, in open call, attraverso dei portali. Sul modello del crowdsourcing sono nati Wikipedia e ultimamente progetti innovativi per la domanda-ricerca di lavoro nell’ambito soprattutto delle prestazioni professionali.
The Global Hamlet porta invece il metodo del crowdsourcing nella letteratura. È in pratica il tentativo di applicare, per la prima volta, l’intelligenza collettiva alle arti e di raccogliere e riordinare la creatività letteraria e artistica diffusa in tutto il mondo. Con lo scopo di generare, nel tempo, un autore collettivo.
I lettori che accederanno al sito web di The Global Hamlet diventeranno veri e propri autori: potranno infatti proporre la traduzione di un verso oppure una nota o un’illustrazione. I contenuti proposti non verranno, però, semplicemente assemblati, pubblicati e archiviati, come in genere avviene in iniziative basate sul crowdsourcing come Wikipedia.
Al contrario, saranno continuamente vagliati e assemblati da editor di eccellenza, con l’obiettivo di creare dal basso un’opera di altissima qualità. Le proposte di migliaia di persone diventeranno così la voce di un unico autore, collettivo. Secondo Simone Barillari, autore del progetto, “The Global Hamlet è il nuovo villaggio globale della letteratura, la prima di una serie di opere d’arte collettive ottenute attraverso l’aggregazione di tantissimi di contributi individuali”.
Cosa significa? “Che tutti potranno partecipare a tradurre, annotare e illustrare l’Amleto nell’intento di realizzare dal basso un’altissima edizione dell’opera, in una modalità di interazione tra lettori autoriali ed editor che mira al Web 3.0. The Global Hamlet è il crowdsourcing della letteratura: il mondo diventa autore e crea le sue opere”, afferma Barillari.
Il progetto The Global Planet si sta già sviluppando in Italia, Spagna, Sudamerica, Regno Unito e Olanda. Tra gli editor che cureranno l’edizione italiana vi saranno Riccardo Duranti, docente di traduzione alla Sapienza, storico traduttore di Carver e di molti testi teatrali, premio del Ministero della Pubblica Istruzione per l’insieme della sua attività, e lo stesso Simone Barillari.
The Global Hamlet ha già ottenuto il patrocinio e la collaborazione di molte prestigiose università e istituzioni italiane e internazionali, tra cui l’Università La Sapienza di Roma e la Cattolica di Milano, la Luiss e la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, l’Istituto Europeo di Design e il Teatro Franco Parenti di Milano, l’Universidad Complutense di Madrid e l’Universidad Pompeu Fabra di Barcellona, il CCCB di Barcellona e il Festival Kosmopolis, l’Université de Liège e l’Università di Norimberga.
La pubblicazione online del portale avverrà nel 2013 in concomitanza con l’avvio del prossimo anno accademico, nell’autunno del 2013. Attualmente The Global Hamlet è stato scelto, tra oltre 500 progetti culturali, per entrare nel gruppo dei 32 progetti finalisti di Che-Fare, concorso organizzato da Doppiozero con l’obiettivo di sostenere le imprese sociali profit e non profit nella realizzazione dei propri progetti, stimolando nel contempo a fare rete e ad attivare network territoriali.
Pubblicato da Michele Ciceri il 8 Dicembre 2012