Tetto caldo, tetto freddo e tetto rovescio
Tetto caldo, tetto freddo e tetto rovescio, quali sono le differenze e la caratteristiche da considerare di queste tre coperture? Fattori da considerare in caso di ristrutturazione.
In caso di ristrutturazione del tetto è importante tenere ben presente la differenza tra tetto caldo e tetto freddo. Tra le coperture piane, il tetto caldo è sicuramente quello più diffuso, tuttavia c’è una terza tipologia di tetto da tenere in considerazione, parliamo del tetto rovescio.
Tetto caldo, tetto freddo e tetto rovescio, quali sono le differenze e la caratteristiche da considerare di queste tre coperture? Vediamo subito di cosa stiamo parlando.
Tetto rovescio
Il tetto rovescio è indubbiamente considerato come una delle migliori coperture da un punto di vista di impermeabilizzazione e di isolamento, sicuramente è più isolante e impermeailizzante del tetto caldo ma non del tetto freddo (anche detto tetto ventilato). Un tetto si definisce rovescio quando la posizione della guaina è invertita rispetto a quella dell’isolante. Nonostante le buone caratteristiche di isolamento e impermeabilizzazione, il tetto rovescio non è molto diffuso perché noi utenti siamo abituati a considerare lo strato impermeabile come l’ultimo della copertura di un edificio.
Differenza tra tetto caldo e tetto rovescio:
nel tetto caldo si posizione prima l’isolante e poi la guaina. Nel tetto rovescio la guaina viene posta sotto all’isolante così da essere meno esposta alle variazioni termiche.
Tetto caldo
Nel tetto rovescio, se la guaina viene protetta, è lo strato isolante che rischia il cosiddetto “effetto dilavamento” e per questo che dovrebbe essere protetto con un ulteriore strato, in genere si utilizza la ghiaia ma l’effetto dilavamento è solo attutito.
Il tetto caldo vede l’impiego, come strato più esterno, delle classiche guaine bituminose o sintetiche. Nel tetto caldo, lo strato isolante viene posto sotto la guaina e l’isolante resta protetto senza subire l’effetto dilavamento.
Di contro, è bene ricordare che le guaine bituminose sono molto sensibili alle escursioni termiche. Sul tetto batte il sole e di sera c’è una forte umidità, questi fattori tendono a creare delle crepe nello strato bituminoso mettendo la casa a rischio infiltrazioni. Così come il tetto rovescio deve ospitare uno strato di ghiaia, il tetto caldo dovrà essere ricoperto da resine acriliche (in commercio si trovano di colore rosso, verde, bianche o nere), queste resine proteggono la guaina dall’escursioni termiche e preservano, di conseguenza, il sottostante strato isolante.
La guaina nuda non può essere calpestabile, mentre con l’aggiunta della resina acrilica sarà possibile calpestare il tetto caldo. Lo strato di resina acrilica va rinfrescato annualmente, altrimenti si rischia di danneggiare la guaina lasciandola troppo esposta agli sbalzi di temperatura.
Tetto freddo o tetto ventilato
Si tratta della copertura più complessa ma anche più efficace in termini di isolamento termico e prevenzione di infiltrazioni, problemi di umidità, muffe… Il tetto freddo consiste in una copertura isolante e impermeabilizzata che sovrasta una “camera d’aria”, uno strato che consente la ventilazione offrendo un migliore isolamento termico, ecco perché dire tetto freddo o tetto ventilato significa la medesima cosa.
In un tetto freddo vi è un’autentica camera di scambio ventilata, eliminando completamente il problema legato alla condensa all’interno delle mura dell’abitazione e la successiva formazione di vapore acqueo viene evitata mediante la ventilazione con estrusione del vapore.
Il tetto freddo può essere realizzato sia in fase di costruzione sia in fase di ristrutturazione del tetto, applicando dei pannelli al di sotto del tetto a falda che consentono la formazione dell’intercapedine di aria. Durante i lavori, è necessario che l’intercapedine mantenga lo stesso spessore lungo tutta la falda così da evitare fenomeni di accumulo dell’aria con temperature differenti e strozzature che rallentano o impediscono la ventilazione.
Per maggiori informazioni circa vantaggi e svantaggi, stratigrafia e grado di isolamento fornito da un tetto freddo, vi invitiamo a leggere la pagina dedicata: tetto ventilato, come funziona.
Pubblicato da Anna De Simone il 24 Giugno 2016