Il test kinesiologico è un test che segue la disciplina della kinesiologia applicata a cui ultimamente sempre più persone si stanno interessando. Per capire quindi di che test stiamo parlando è bene approfondire questa nuova area e capire su che principi si basa.
Test kinesiologico: cosa è
Molti medici si stanno avvicinando alla kinesiologia applicata utilizzando quindi anche il test kinesiologico come strumento di indagine. A cosa serve? Se ad effettuarlo è un professionista, può servire per effettuare delle diagnosi andando a vedere se ci sono dei disequilibri nel nostro organismo e quali sono le eventuali origini. E’ anche un modo per andare a capire se una certa terapia o un certo trattamento sono stati efficaci.
Il test kinesiologico è un test muscolare. George Goodheart, scopritore di questa tecnica, lo ha definito “il codice per parlare al corpo e ricevere risposte da esso: il corpo non mente, però dobbiamo porre la giusta domanda nella maniera corretta”.
Test kinesiologico e kinesiologia
Prima di andare a vedere come funziona questo test, meglio capire su che principi è basata la kinesiologia applicata, definita la triade della salute. Si legge su uno dei testi base: “La salute si regge su tre elementi che formano i lati di un ideale triangolo equilatero”.
Questi tre elementi sono la struttura corporea, la psiche e la biochimica, tutti e tre i lati interagiscono continuamente tra loro e si influenzano a vicenda, per questo non è così banale capire quale dei lati è quello compromesso, quale dei tre da origine ad un problema. Il lato della struttura corporea è la base del triangolo ed è anche quello di cui si prende carico la kinesiologia applicata andando ad indagare sulla presenza di eventuali disequilibri e localizzandoli al meglio.
Ecco quindi che serve il test kinesiologico che va ad analizzare la forza o la debolezza del muscolo in esame per capire se c’è un problema da risolvere. Ciò che è interessante è il fatto che esiste una corrispondenza tra ogni muscolo e gli organo, si ha quindi un forte collegamento che ci permette, dai muscoli, di intervenire anche su altre parti del corpo.
Quando si agisce sul lato della struttura, si hanno delle conseguenze anche sugli altri due lati del triangolo quindi anche dal punto di vista psicologico e biochimico.
Test kinesiologico: attendibilità
Più che prenderci la responsabilità di dire se questo test è attendibile o meno, proviamo a capire nella pratica come funziona. Quando abbiamo un forte dolore alle gambe, alle ginocchia per esempio, possiamo approfondire scoprendo che il tutto è dovuto al fatto che abbiamo delle gambe storte, arcuate, che portano le ginocchia a cedere verso l’esterno caricandosi di un peso in modo anomalo.
In questo caso, se si va ad effettuare un test kinesiologico, non ci si ferma ad una valutazione sulla postura ma si cerca di capire meglio le cause del malessere andando a vedere lo stato in cui si trovano i muscoli della gamba a sostegno delle ginocchia, quindi il quadricipite, il sartorio e il tensor fascia lata. Si capirà quale di questi muscoli ha una reazione debole e non regge la pressione fatta dal terapista.
A questo punto, individuato il muscolo debole, si può risalire all’organo collegato e si comincia ad analizzare anche lo stato di salute di esso. Se fosse il tensor fascia alta ad averci tradito, ci troveremmo a studiare le condizioni dell’intestino crasso che è l’organo collegato. Potrebbe infatti essere accaduto che una disfunzione del colon possa aver compromesso la muscolatura del tensor fascia lata che ha a sua volta causato dei problemi alle ginocchia.
A questo punto come si procede? Si va ad indagare la maniera in cui lo stato di salute dell’intestino possa aver condizionato quello delle ginocchia, lo si fa attraverso le mani del paziente che verranno appoggiate sulla pancia. Ora tocca al terapista che, per effettuare il test kinesiologico, applica la Localizzazione Terapeutica, detta anche TL.
Se emerge che il muscolo messo in diretta comunicazione con l’intestino risulta debole, sarà necessario approfondire con il paziente eventuali problematiche relative al colon a livello biochimico. Siamo passati ad un altro lato del triangolo della kinesiologia, siamo passati ad analizzare problematiche legate a flora batterica intestinale e carenza vitaminica, potrebbe risultare necessario uno sblocco energetico dell’intestino attraverso tecniche chiropratiche.
Grazie alle modalità con cui si applica il test kinesiologico, è facile verificare l’efficacia della terapia individuata come adatta. Basta aspettare un po’ di tempo e ripetere il test, si dovrebbe avvertire una diversa reazione da parte del muscolo, sempre se la terapia sta funzionando.
Test kinesiologico: intolleranze alimentari
Troviamo la kinesiologia e la localizzazione terapeutica come tecniche applicate anche per testare gli alimenti e verificare possibili intolleranze. Si procede così. Il paziente entra in contatto con l’alimento e il terapista effettua il test muscolare su un braccio o su una gamba, se il muscolo analizzato risulta essere forte, non ci sono allergie o intolleranze, se invece risulta debole, potrebbero essercene.
Kinesiologia: libri
Chi è rimasto incuriosito non solo dal test ma dalla kinesiologia tutta, può approfondire con qualche lettura. Tra le pubblicazioni attualmente disponibili c’è questo “Manuale pratico di kinesiologia applicata. Comprendere la mente e il corpo attraverso le modificazioni del tono muscolare e il riequilibrio emozionale” che potrà risultare utile e interessante.
In alternativa c’è anche un corso video di kinesiologia applicata con il Touch for Health. DVD, certamente meno impegnativo anche se efficace e serio.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram