Test Iset: cos’è, efficacia e caratteristiche
Quando si parla di Test Iset si parla di tumori e della loro possibile identificazione anche in fase precoce. E’ necessario parlarne con molta prudenza perché è un terreno in cui sono ancora in corso delle ricerche, non ci sono certezze o giudizi finali ed esistono diverse posizioni della comunità scientifica in tal merito.
A realizzare questo testo è stata l’oncologa Patrizia Paterlini-Bréchot che ha pensato in tal modo di riuscire a scovare un tumore in fase precocissima. Il nome del test è l’acronimo di isolamento delle cellule tumorali, viene effettuata in base alla loro dimensione e si tratta di una tecnica che ad oggi mostra ancora molti limiti.
Test Iset: che cos’è
Questa tecnica, attraverso un esame del sangue, mira ad individuare le cellule cancerose che possono essere in circolo nell’organismo. Detto così sembra un sogno, un miraggio per chi da anni lotta contro il cancro, ma va precisata una cosa. Per ora questa tecnica non riesce ad identificare l’organo da cui derivano le potenziali cellule tumorali. E’ un grandissimo limite dal punto di vista medico, è evidente. Resta l’idea che questo test mira ad arrivare alla diagnosi in anticipo rispetto a quanto non si riesca a fare ricorrendo alle tecniche di diagnostica per immagine: come Tac, Pet e risonanza magnetica. Purtroppo ad oggi non è “concorrenziale”
Abbiamo detto che si basa sulla dimensione delle cellule per effettuare il riconoscimento. Va quindi specificato che le cellule tumorali si differenziano da quelle normalmente circolanti nel sangue proprio per questo parametro. Quando si va a sondare le cellule presenti nel sangue delle persone sane, se ne ritrovano soltanto tre tipi: i leucociti, gli eritrociti e le piastrine. Non è prevista la presenza di cellule di dimensioni maggiori, nel caso venissero individuate, spunterebbe il sospetto del tumore che potrebbe essersi già sviluppato nella persona che si è sottoposta al test.
Quando la cellula di dimensioni anomale è già in circolo può far innescare anche un processo di diffusione metastatica.
Test Iset: efficacia
Ad oggi il Test Iset basato sull’isolamento delle cellule non è considerato dalla comunità scientifica migliore o più efficace rispetto agli altri tipi di strumenti per la diagnosi ugualmente disponibili. Non lo si vuole “boccare” del tutto, il giudizio è sospeso, in attesa di risultati che permettano un serio confronto.
I metodi per l’identificazione delle cellule tumorali oggi oggetto di studi e ricerche sono oltre quaranta, molti di essi sono ancora da valutare in modo definitivo e il Test Iset è tra questi.
Finora ci sono a disposizione dei risultati legati ad esperimenti condotti in vitro o su modello animale uniti a qualche ricerca in cui è stato possibile scoprire le cellule tumorali nei pazienti che ha fornito dati riguardanti cellule neoplastiche polmonari, del colon-retto, della prostata, del seno, del pancreas, del fegato e del melanoma. Per ora ci si è limitati a questo ma in futuro la varietà di tumori analizzata potrebbe essere più ampia ma al momento non esiste alcun trial clinico randomizzato che confronti la ricerca delle cellule tumorali nel sangue con gli iter diagnostici al momento in uso per le diverse neoplasie.
Test Iset: caratteristiche
Vediamo che caratteristiche particolari ha questo test a livello di strumento diagnostico. Se si applica questo test su soggetti sani, sperando di prevenire il peggioramento di alcune condizioni, va precisato che da esso non è possibile estrarre indicazioni su quale sia l’organo colpito da un tumore. Questo è un limite che abbiamo già analizzato e che ovviamente pesa molto sull’efficacia e sull’utilità del test. Significa infatti che se una persona che si sottopone al test risulta positiva, deve essere sottoposta ad una serie di altre indagini non specifiche come Tac, Pet e risonanze magnetiche. Tutto ciò senza la certezza che si arrivi poi ad una diagnosi precisa perché il tumore potrebbe essere di dimensioni tali da sfuggire ai test.
Per quanto riguarda l’applicazione del test a persone sane, finalizzata ad ottenere una diagnosi precoce, non ci sono dati che supportino in modo particolare il suo utilizzo. Possiamo vedere applicato questo test anche su malati oncologici per cogliere il prima possibile l’inizio di un processo di diffusione metastatica. In questo caso il test non si rivela particolarmente utile perché va da sè che siamo di fronte a dei soggetti già ultra controllati ad esempio con tecniche di diagnostica per immagine e con dosaggio dei marcatori tumorali.
Iset e Associazione Italiana di Oncologia Medica
In attesa dei prossimi sviluppi dal punto di vista della ricerca, vediamo che posizione ha preso l’Associazione italiana di Oncologia Medica in merito al test Iset. In generale non è ad oggi un sistema che può fare la differenza come tutti gli altri test diagnostici che, da soli, non cambiano il destino di nessuno. La lotta contro il cancro si vince facendo gioco di squadra, collaborando e condividendo, e soprattutto presidiando tutti i vari aspetti che vanno dalla prevenzione alla ricerca scientifica, dalla diagnosi precoce e alle nuove terapie di oggi e di domani. E’ necessaria la massima sinergia per ottenere degli sviluppi positivi.
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Pubblicato da Marta Abbà il 25 Febbraio 2019