Tessuti che scaldano: quali scegliere

Tessuti che scaldano

I tessuti che scaldano sono tanti e vari, dalla lana classica a lane più preziose come il cachemire , l’alpaca o la vigogna che oltre a tenere caldo “non pizzicano la pelle” e sono estremamente soffici al tatto.

Sempre più utilizzati, soprattutto dai giovani, sono anche i nuovi materiali tecnici che consento di stare al caldo e allo stesso tempo di lasciar traspirare la pelle grazie alle proprietà di tessuti come il Goretex.

Questi ultimi materiali sono i preferiti dagli sportivi e possono essere utilizzati in modo efficace anche a strati, così da poter essere combinati a seconda del momento.

Tessuti che scaldano: a cosa servono

È chiaro che servono per non farci soffrire il freddo, ma ci sono delle conseguenze anche a livello ambientale. Oggi si ha spesso la pretesa di poter mettersi addosso ciò che si vuole quando si vuole al di là della stagione perché tanto con gli impianti di riscaldamento o raffreddamento possiamo decidere la temperatura del nostro ambiente domestico o lavorativo. Felici di questo vizio della modernità ci scordiamo che in questo modo sprechiamo tantissima energia inutilmente perché 25 gradi interni in inverno e 18 in estate non sono necessari. Se tutti ragionano così si hanno i black out nelle grandi città, come spesso succede, e soprattutto produzione di CO2 e spreco forte di energia. Non ce lo possiamo permettere. Conoscere quindi i tessuti che scaldano e usarli nel momento opportuno è una scelta etica e responsabile. Se fa freddo, prima di tutto copriti! Un po’ come sostenevano le nonne di un tempo, di un tempo in cui il riscaldamento andava centellinato

Tessuti che scaldano: quali sono

Il materiale protagonista dell’inverno è la lana, la prescelta anche perché anallergica e spesso morbida. Spesso ma non sempre visto che alcune tipologie di lana non sono affatto gradevoli da avere addosso, pizzicano e irritano la pelle. Diventa quindi necessario fare delle distinzioni all’interno di questa categoria. Se vogliamo stare al caldo senza grattarci o avere rossori, dobbiamo preferire la lana merino, l’alpaca, il cachemire, il mohair, la vigogna, la lana di angora e quella ricavata dal pelo di yak. Sono le varietà più pregiate e morbide che ci accarezzano e ci avvolgono e di cui non dobbiamo temere. Si tratta di tessuti che scaldano ma che sono di origine animale, questo non è a priori un problema ma ci lancia un alert e ci chiama a verificare la reale provenienza del tessuto.

Visti gli scandali del passato, relativi a pessime condizioni di trattamento degli animali, è stata inventata una certificazione ad hoc,  NewMerino, sinonimo di garanzia nella scelta di un capo in lana autentica, etica e sostenibile. In alternativa alla lana, possiamo puntare anche sulla seta. Anche in questo caso facciamo attenzione alle etichette, cercando di privilegiare la versione ecologica e cruelty free.

Possiamo tranquillamente mettere via il cotone fino a marzo e lasciare spazio al che non è magari un tessuto elegante ma tiene caldo ed è ottimo quando ci possiamo vestire in stile casual. Ne pile esistono di vario tipo, cerchiamo quello composto esclusivamente da poliestere certificato 100% riciclato dal Global recycled standard.  

gomitoli di lana

Tessuti che scaldano: consigli per l’inverno

In attesa di una strategia migliore, ammesso che esista, la più consigliata è quella “a cipolla”. Per chi non la conosce, suggerisce di sovrapporre tanti strati di tessuti che scaldano, uno sopra l’altro. Questo serve per restare al caldo ma soprattutto per evitare di prendere dei malanni a causa dei tanti sbalzi di temperatura a cui dobbiamo sottoporci nella nostra quotidianità. Casa, ambiente di lavoro, mezzi pubblici e auto, e la strada. Vestiti a cipolla possiamo metterci e toglierci i vari strati a seconda di dove siamo.

Un altro accorgimento consiste nel coprire le zone che più facilmente si raffreddano e che fanno abbassare la nostra temperatura corporea generale quando non sono ben coperte. Testa e collo, ad esempio, quando siamo all’esterno, e poi mani e piedi, le estremità, anche per via del fatto che la circolazione può faticare maggiormente. Non siamo timidi quindi nell’usare guanti e calze pesanti.

Quando siamo in casa cerchiamo di tenere le temperature consigliate, 18-20 gradi, e di coprirci bene. Per evitare di sprecare energia e soldi, per non inquinare e anche per la nostra salute. Scaldarsi con un bel maglione pesante invece che con l’aria calda che soffia su di noi o con un calorifero impostato a temperature infernali non è la stessa cosa. Con il maglione evitiamo malanni come mal di gola e raffreddore, bocca secca e febbre.

Sempre in casa, possiamo attrezzarci con le tradizionali boule da riempire di acqua calda e da abbracciare mentre guardiamo l’ultima novità di Netflix in Tv o mentre prendiamo sonno, già sotto le coperte.

Le boule sono ora disponibili anche in versione tecnologica: in questa pagina di Amazon trovate ad esempio la boule elettrica proposta da Imetec di cui vi anticipo un’immagine qui di seguito.

Garantisce un riscaldamento molto rapido, è pronta in cinque minuti ed evita il rischio di scottarsi con l’acqua. E’ inoltre provvista di un termostato di sicurezza con spegnimento automatico al raggiungimento della temperatura ideale.

Gli utenti che l’hanno acquistata sembrano essere rimasti molto soddisfatti del prodotto, considerate le oltre 260 recensioni positive con una media di 4,5 stelle su 5.

boule elettrica
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