Terriccio ed elementi fertilizzanti
Il terreno (o terriccio nei vasi) ha sia la funzione di sostegno sia quella di fornire nutrimento alla pianta. La sua composizione chimica è importante perché molte specie richiedono un substrato con caratteristiche chimiche o fisiche (struttura, drenaggio, ritenzione idrica) del tutto particolari. Se vogliamo che le nostre piante crescano rigogliose, il terriccio deve essere chimicamente adatto alla specie (con la giusta proporzione di elementi fertilizzanti), preparato con cura e concimato a dovere.
Se in giardino a rendere fertile il terreno ci pensa in parte la natura, con la naturale decomposizione delle sostanze naturali, anche qui tra i fertilizzanti organici non devono mai essere inclusi elementi di scarto, come rami potati, piante infestanti o ammalate: il calore originato dalla decomposizione non è infatti sufficiente per distruggere le spore di eventuali funghi e i semi delle infestanti. Dove ci sono scarti vegetali da eliminare occorre attrezzarsi con un composter.
Nei vasi il problema non si pone e il concime fertilizzante va aggiunto al terriccio. Una delle cose da tenere presenti è che il rapporto tra gli elementi nutritivi contenuti in un concime varia a seconda della stagione di somministrazione del concime stesso. Per esempio, nella fase vegetativa e di accrescimento di una pianta c’è bisogno in genere di più azoto rispetto agli altri elementi (potassio e magnesio sono i principali). Nella fase vegetativa occorre quindi scegliere un terreno che abbia un rapporto fra gli elementi N (azoto), P (fosforo), K (potassio) di 2-1-1, cioè di una quantità doppia di azoto rispetto agli altri elementi.
L’azoto (N) stimola l’accrescimento delle piante e arriva al terreno soprattutto attraverso la pioggia e il vento che trascinano l’azoto presente nell’atmosfera. Un bel colore verde scuro del fogliame è segno della presenza equilibrata di azoto. Il potassio (K) favorisce la resistenza dei tessuti vegetali al gelo, alla siccità e agli attacchi dei parassiti. Il contenuto di potassio nel terreno, nei concimi e nelle piante piante è di solito indicato come ossido di potassio (K₂O) in cui l’elemento singolo è presente al 75 per cento.
Il magnesio (Mg) è un elemento fondamentale per il colore verde delle foglie, essendo uno dei costituenti della molecola della clorofilla. La carenza di magnesio si manifesta a partire dalle foglie più vecchie, che presentano aree decolorate in genere biancastre o giallastre. Lo zolfo (S) è uno dei costituenti di aminoacidi e proteine ed entra perciò nella composizione dei tessuti vegetali. La carenza di zolfo si manifesta nelle piante con sintomi molto simili alla carenza di azoto, a partire dall’ingiallimento delle foglie.
Il calcio (Ca) viene utilizzato in quantità diverse a seconda del tipo di pianta. Esistono infatti specie calciofile (le leguminose soprattutto) e specie calcifughe (tutte le specie acidofile come azalee, rododendri ed ericacee). Il ferro (Fe) è insieme al magnesio uno dei costituenti principali della molecola della clorofilla. La carenza di ferro (clorosi) si osserva con frequenza nelle piante coltivate in terreni calcarei.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 18 Maggio 2013