Termografia e termocamere
Non puoi gestire quello che non conosci è un vecchio adagio che vale in tutte le situazioni e l’efficienza energetica non fa eccezione. Come posso migliorare le prestazioni energetiche di un edificio o di un impianto se non ne conosco funzionamento e difetti? Ecco perché dalla misurazione non si prescinde e perché essa va fatta con precise procedure sistematiche (come la diagnosi energetica) che necessitano di strumenti adatti, ad esempio la termografia.
Cos’è la termografia? Tecnicamente è la valutazione istantanea dell’energia termica emessa per irraggiamento da una superficie. Per fare una termografia si usa una termocamera, che è come una macchina fotografica dotata di particolari sensori in grado di rilevare la temperatura superficiale dei corpi e renderla leggibile in una mappa a colori.
L’innovazione tecnologica ha reso le termocamere degli strumenti affidabilissimi e ne sta rendendo accessibili i prezzi. Per una diagnosi energetica, che è materia da professionisti qualificati, parliamo comunque di termocamere da migliaia di euro. Per delle analisi che siano almeno buone serve una termocamera con una risoluzione minima di 160×120 pixel.
Ovviamente l’incremento del numero di pixel fa salire il prezzo della termocamera. Generalmente un’immagine termografica realizzata con un sensore 160×120 pixel fornisce 19.200 misure di temperatura. In funzione delle analisi da svolgere, un edificio o una tubazione, è possibile sostituire le ottiche e scegliere se utilizzare teleobiettivi o grandangolari.
Tornando alla termografia, dove si usa? Le applicazioni principali sono in edilizia, nel campo elettrico e in meccanica. Parlando di risparmio energetico, la termografia riveste un ruolo essenziale perché consente indagini non distruttive e per questo è diventato uno strumento indispensabile nella diagnosi energetica degli edifici.
In edilizia, la termografia consente l’analisi delle facciate nel periodo invernale per individuare le zone di massima dispersione del calore e nel periodo estivo per la verifica dei distacchi d’intonaco. È inoltre preziosa per: analisi e verifica di ponti termici e variazioni murarie; analisi e verifica delle superfici trasparenti verticali; rilevamento di umidità nelle murature e infiltrazioni di acqua.
Nel campo elettrico la termografia è usata in diverse applicazioni del fotovoltaico (hot-spots, ombreggiamenti, celle, moduli mal funzionanti, errori di cablaggio…); verifica di componenti elettrici guasti; punti di falsi contatti nei quadri elettrici (resistenze ohmiche); rilevamento di difetti su linee ad alta tensione. In meccanica si fa uso della termografia per la verifica dei componenti meccanici surriscaldati.
Pubblicato da Michele Ciceri il 23 Giugno 2013