I tatuaggi fanno male, per alcuni, per altri no. E’ una diatriba che prosegue da molto tempo e che non ha al momento una risposta netta, anche perché le modalità per effettuare tatuaggi cambiano, si evolvono, cercando di diventare sempre più sicure in modo che gli appassionati che se ne fanno uno ad ogni buona occasione, possano esaudire i propri desideri nella massima sicurezza.
I tatuaggi ad oggi vengono effettuati attraverso punture che iniettano piccolissime gocce d’inchiostro sottopelle, ne deriva un leggero sanguinamento e un dolore che dipende dal soggetto che lo prova e dalla zona. I tatuaggi fanno male a volte anche perché creano una lesione della pelle con pericolo di infezioni cutanee e di altre complicazioni. Ma non accade sempre così, infatti resta il dilemma: i tatuaggi fanno male?
Tatuaggi fanno male alla salute
Chi sostiene ciò, elenca una serie di pericoli a cui si va incontro quando ci si fa un tatuaggio. Possono ad esempio formarsi granulomi, piccoli rigonfiamenti dovuti ad un ispessimento della pelle che è causato alla proliferazione del tessuto cicatriziale. Di solito spuntano visino a dove è stato iniettato l’inchiostro del tatuaggio. C’è anche il rischio di trasmissione di patologie infettive, soprattutto di quelle che si trasmettono attraverso il sangue. Il tetano, l’HIV ma non solo.
I tatuaggi fanno male sulle dita
Un tatuaggio piccolo sulle dita, “cosa vuoi che faccia?”, si può pensare, e invece proprio questa parte del corpo è molto delicata e sensibile. I motivi sono principalmente due, è un’area con un’alta concentrazione di terminazioni nervose ed è anche quasi priva di grasso, manca quindi uno strato che separa la pelle dalle ossa.
Chi tatua, quindi, non può stare molto lontano dall’osso e questo di solito significa dolore. C’è da precisare che un tatuaggio sulle dita provoca di solito un dolore acuto ma limitato ad una ristretta area.
I tatuaggi non fanno male
Ci sono aree del corpo i cui i tatuaggi hanno un impatto minore a livello di dolore e allo stesso tempo possono dare soddisfazione a chi li fa e non vede l’ora di mostrarlo al mondo. La parte superiore del braccio è il punto meno sensibile del nostro corpo quindi il primo luogo dove fare un tatoo se non si ha voglia di soffrire.
ùAltri posti consigliati soni la parte interna del braccio, il polpaccio, preferito dagli uomini perché virile e sportivo, i fianchi, simbolo di sensualità, di natura e di libertà. Altri tatuaggi meno dolorosi sono quelli sull’avanbraccio, perché lontano dall’osso, e sulla coscia, perché “protetta” da muscoli e grasso.
I tatuaggi fanno male alla pelle
I potenziali pericoli per la pelle dovuti ai tatuaggi riguardano le infezioni, di solito infezioni batteriche locali che provocano rossore, gonfiore, dolore e pus. Possono verificarsi anche reazioni allergiche, soprattutto se si usa inchiostro rosso, e allora vedremo comparire eruzioni cutanee accompagnate da una forte sensazione di prurito.
Tatuaggi all’hennè fanno male
I tatuaggi all’henné sono considerati meno “pericolosi” di quelli tradizionali. Da millenni vengono fatti da chi abita l’Africa settentrionale e l’India, da vari anni sono diffusi e amati anche nelle nostre zone, anche perché meno dannosi e non perenni.
Si fanno con la polvere di hennè, ricavata dalle foglie essiccate e polverizzate di un arbusto chiamato henna. Se invece del marrone, si vuole ottenere il nero, si devono usare coloranti anche chimici che possono creare brutte reazioni a livello cutaneo.
Tatuaggi fanno male al fegato
I problemi che coinvolgono il fegato, legati ai tatuaggi, sono legati all’epatite virale, una infiammazione da parte di alcuni virus tipici del tessuto epatico tra cui HBV, HCV, HDV. Ci sono recenti studi a livello internazionale che parlano delle cause di tali infezioni e ai primi posti troviamo il riutilizzo di aghi monouso, la non sterilizzazione di materiali e il riutilizzo d’inchiostro contaminato con sangue infetto.
Tatuaggi fanno male anni dopo
Ci sono alcuni medici, e non solo, che ritengono che i tatuaggi possano causare il cancro. Questo magari anche dopo anni, non è certo un rischio istantaneo, ma da non sottovalutare. Il problema sta negli inchiostri usati che possono contenere sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene come metalli, idrocarburi, ftalati considerati cancerogeni e pericolosi per il sistema endocrino.
Per chi teme i tatuaggi ma allo stesso tempo li ama e si trova indeciso, ecco un libro da sfogliare senza alcun dolore né rischio, acquistabile a 21 euro su Amazon: “100 anni di tattoos. La storia del tatuaggio dal 1914 a oggi” di David McComb. Uno dei soggetti preferiti, semplice ma denso di significati, è lo Yin Yang
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