Tallio: simbolo e dove si trova

Tallio

Il Tallio per alcuni è una casella della tavola periodica degli elementi, per altri è il solfuro o il solfato, di questo elemento, c’è chi poi me studia la radioattività e chi invece ne cura le conseguenze, quando esso provoca delle intossicazioni o degli avvelenamenti. Ultimamente si è parlato parecchio di Tallio proprio per quest’ultima questione, meglio però capire che si tratta di un elemento “neutro”, né buono, né cattivo.

Tallio: simbolo

Il simbolo è Tl, questo elemento chimico ha come numero atomico 81, si trova nella tavola periodica, all’interno del blocco p, è un metallo grigio e malleabile. Per cercare di immaginarlo, non essendo dei più comuni, possiamo dire che assomiglia allo stagno, ci sono però delle differenze piuttosto visibili tra i due. Il nostro Tallio, ad esempio, scurisce per ossidazione quando è esposto all’aria.

Dobbiamo la scoperta di questo elemento a due chimici che, nel 1861, che non hanno però lavorato in coppia. In modo del tutto indipendente lo hanno scoperto in residui della produzione di acido solforico. I loro nomi sono William Crookes e Claude-Auguste Lamy.

In passato questo metallo era utilizzato addirittura per uccidere, lo troviamo anche citato come “arma del delitto” nel romanzo “Un cavallo per la strega” di Agatha Christie. Ci sono però anche casi di cronaca nera che vedono come protagonista il Tallio, tra tutti, il più noto è quello che porta il nome di Martha Marek, criminale austriaca che ha vissuto negli anni trenta.

Tallio

Solfato di Tallio

Potremmo aver sentito parlare del solfato di Tl. E’ una sostanza infatti, che viene usata in situazioni che possono suonare a noi familiari come quella di spargere del veleno per topi o contro le formiche. Il solfato di tallio è inodore e insapore, ci sono dei Paesi che lo hanno vietato perché effettivamente può risultare pericoloso. Questo di veleno, non è l’unico utilizzo del Tallio che è apprezzato per la conducibilità elettrica del suo solfuro mentre i cristalli di bromuro e ioduro di tallio possono essere impiegati per produrre parti ottiche per luce infrarossa.

Troviamo il Tallio anche in settori come quello impegnato nella produzione di materiali semiconduttori oppure di liquidi a elevata densità per la separazione dei minerali.

Cambiando contesto, questo elemento è indicato a volte per il trattamento della tricofitosi e di altre infezioni della pelle, resta sempre da ricordare la sua elevata tossicità anche se può affascinare la sua capacità di emettere luce verde per lampade ad alogenuri metallici.

Tallio

Tallio: dove si trova

Insetticidi e fuochi di artificio hanno nei propri “ingredienti” questo elemento chimico che troviamo anche usato in caso di esami cardiologici. Certo non deve avere nulla a che fare con ciò che poi possiamo ingerire, essendo nocivo per l’organismo. Questo sembra chiaro a tutti ma, in realtà, si sentono tuttora dei casi di avvelenamento da Tallio perché presente in residui, nei cereali.

Tallio sintomi avvelenamento

Può capitare di restare avvelenati con il Tallio se lo si ingerisce oppure se lo si inala. Sappiamo che è molto nocivo e non è quindi una azione volontaria, purtroppo può capitare.

I sintomi tipici di questo particolare avvelenamento possono essere nausea, vomito, tachicardia, febbre, diarrea e dolori addominali. Questo in una prima fase che, se trascurata, può portare a dei peggioramenti in cui si manifestano altri tipi di sintomi come atassia, alopecia, coreoatetosi e coma.

Questo genere di avvelenamento è molto chiacchierato. C’è anche chi sostiene che la CIA abbia pianificato un piano per avvelenare Fidel Castro con sali di Tallio senza riuscire a portarlo a termine.

In caso di avvelenamento, il trattamento previsto è una decontaminazione gastrointestinale da effettuare in tempo minimo, usando lassativi o anche una lavanda gastrica. Ci sono casi in cui si valuta la possibilità di agire con una terapia alternativa che vede impiegato il furosemide seguito da emodialisi.

Tallio radioattivo

Si chiama, in gergo scientifico, 201Tl, e viene usato a fini diagnostici in medicina nucleare. Troviamo questa sostanza molto usata quando si deve sottoporre un paziente a dei test sotto sforzo per indagare su disturbi coronarici riscontrati.

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