Talea di salice
Talea di salice: periodo e istruzioni per la moltiplicazione del salice. Dal salice piangente al salice alpino. Siepe di salice e consigli alla coltivazione.
Salice, pianta
Il salice è una pianta dalla crescita veloce e che si adatta a quasi tutti i tipi di terreno (eccetto quelli aridi). Non teme le potatura e la sua moltiplicazione si esegue facilmente con la tecnica della talea.
Vi sono circa 300 specie di salice, di queste, il 10% è spontanea su territorio italiano. Parliamo di piante antiche caratterizzate da elementi di sesso separato che si riconoscono dalla forma diversa dei fiori. Avete capito bene, esistono “salici femmina” e “salici maschi”.
I salici si possono prelevare in natura come talee o astoni ma sempre facendo attenzione a non danneggiare la pianta madre. Alcune specie di salice, come il popolare salice piangente, divengono alberi di grandi dimensioni, altri salici divengono arbusti.
Tutte le specie di salice hanno esigenze di coltivazione affini che vedremo nel paragrafo successivo. Anche la talea è applicabile a tutte le specie di salice, compreso il tanto amato salice piangente.
Salice, coltivazione
La coltivazione dei salici ci dà la possibilità di costruire una capanna, un gazebo, una siepe… si tratta di una pianta molto versatile e molto amata dagli italiani.
Il salice è molto coltivato sia per i suoi impieghi (salice per intreccio, produzione di vimini, staccionate, supporti, impieghi agricoli…) che per il suo valore estetico.
Tutte le specie di salice hanno bisogno di umidità e terreno aerato. Al contrario della gran parte di piante che siamo abituati a ospitare nel nostro giardino, il salice non teme i ristagni idrici (tollera l’acqua stagnante anche per lunghi periodi, ma solo quando il terreno non è troppo compatto).
Il salice cresce meglio quando messo a dimora in posizioni ben soleggiate. Chi è incuriosito dalle radici del salice, deve sapere che questa pianta presenta un apparato radicale molto esteso, molto forte ma non molto profondo.
Siepe di salice
Se volete allestire una siepe di salici potete scegliere le specie dalla forma più adatta e più resistenti alla potatura. In realtà, tutti i salici sono resistenti alla potatura, quelli più adatti alla coltivazione della siepe sono tre:
- salice svizzero
Pianta tipica dell’arco alpino, botanicamente nota come Salix helvetica. - Salice rosmarino
Salix rosmarinifolia, presenta foglie analoghe a quelle del rosmarino e cresce spontaneamente solo in territorio ligure. - Salice astato
Salix hastata cresce spontaneamente in tutte le regioni del Nord.
Talea di salice
La talea è una tecnica di moltiplicazione del salice con elevate possibilità di successo, quindi si tratta della propagazione più diffusa.
Per il salice bonsai si consiglia la coltivazione a partire dal seme. In realtà, la diffusione spontanea dei salici è assicurata dai semi che sono dotati di un ciuffo e di peli. L’unico inconveniente è che i semi di salice hanno una germinabilità limitata che, a secondo della specie, va dai pochi giorni alle poche settimane. Per questo motivo vi sconsigliamo l’acquisto di semi di salice, meglio raccoglierli in prima persona.
Il metodo migliore di propagazione del salice è la talea. La talea di salice offre una coltivazione veloce, pratica, affidabile e in grado di produrre piante di salice di buone dimensioni nel giro di pochi anni.
Talea di salice, periodo
Quando fare la talea di salice?
Sono possibili talee primaverile e talee autunnali. La talea di salice si può prelevare sia a fine autunno, sia con l’inizio della primavera.
Si preleva una talea dalla lunghezza di 15 cm. Al momento del taglio, usate forbici ben affilate e disinfettate.. Tagliate il rametto in senso obliquo così da avere una più ampia superficie per sviluppare le radici.
Riempite un contenitore con una miscela data da una parte di torba e una parte di sabbia grossolana. Praticate dei buchi nel terriccio quante sono le talee di salice da fare. Il substrato della talea dovrà essere sempre mantenuto umido.
Ricoprite il contenitore con un foglio di plastica trasparente e sistematelo in una veranda o in un luogo chiuso e ben luminoso.
Per aumentare le possibilità di attecchimento, usate sulla vostra talea di salice una sostanza fitostimolante in grado di aiutare la formazione delle radici.
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Oltre a usare un prodotto radicante, ricordate di mantenere il terriccio sempre umido irrorando acqua ma senza bagnare la talea. Usate acqua a temperatura ambiente e possibilmente distillata.
Una volta che la vostra talea avrà sviluppato le radici, trasferitela in un vaso. La talea di salice, fin quando non avrà mostrato un certo vigore, dovrà essere coltivata in vaso. La messa a dimora è sconsigliata appena dopo la radicazione. Prima della messa a dimora in giardino, attendete almeno un anno proseguendo la coltivazione della talea di salice in vaso.
Pubblicato da Anna De Simone il 27 Gennaio 2017