Stufa a pellet
Quando si desidera comprare una stufa a pellet sono vari i parametri da controllare prima di procedere all’acquisto. Si parte dalla capacità riscaldante della stufa per poi controllare la resa dei pellet, la rumorosità del dispositivo, il condotto che scarica il fumo e la potenza nominale con annesso assorbimento elettrico. Tutti questi parametri sono strettamente connessi alla sostenibilità ambientale dell’apparecchio in questione.
Parametri da controllare prima di comprare una stufa a pellet
- Capacità di riscaldamento
Quanto spazio riesce a riscaldare la stufa a pellet che intendete comprare?
Le più efficienti, con un minimo di consumo di pellet arrivano a riscaldare anche 300 m3. Nell’acquistare una stufa a pellet, considerate le dimensioni delle stanze da riscaldare ma ricordate che la capacità di riscaldamento segnata in etichetta, di solito, è calcolata sulla base di una casa ben coibentata, con altezza non superiore a 270 cm. Se la vostra casa, in ambito di efficienza energetica, è classificata in E, la stufa avrà certamente una capacità riscaldante inferiore. - La resa dei pellet
Quanto pellet brucia la stufa che intendete acquistare?
Dopo la spesa iniziale, sarà necessario acquistare periodicamente del pellet, il combustibile con il quale la stufa produrrà calore. Le stufe a pellet più economiche arrivano a consumare svariati kg di pellet all’ora. Quelle più efficienti ne consumano appena 800 grammi per riscaldare 300 m3! Nel controllare la resa dei pellet, tenete sempre presente la capacità riscaldante della stufa. La resa dei pellet di alcune stufe prevede un consumo di 500 grammi a ora, il dato a prima vista sembra interessante ma leggendo oltre si scopre che la stufa è così poco efficiente che con mezzo kg di pellet riscalda solo 35 m3.
Per quanto riguarda la rumorosità, per fortuna, i più moderni dispositivi non presentano questo problema in quanto sono silenziosi. In commercio esistono due diversi modelli di stufa a pellet, da un lato abbiamo le stufe a pellet ad aria e dall’altro quelle ad acqua.
Le stufe a pellet ad aria sono indicate per riscaldare ambienti medio-piccoli, la potenza oscilla tra i 6 i 15 kW e il calore è diffuso per irraggiamento. Più costose sono le stufe a pellet ad acqua ma il loro prezzo è giustificato sia dall’efficienza sia dalle loro capacità: non solo riscaldano spazi medio-grandi ma possono integrarsi al riscaldamento domestico pre-esistente oppure costituire l’unica fonte di riscaldamento domestico collegandosi alla caldaia per la produzione di acqua calda.
Tutte le stufe a pellet in commercio presentano caratteristiche differenti non solo per rendimento e potenza ma anche per altri elementi quali la capacità del serbatoio, l’autonomia, l’assorbimento elettrico, il rivestimento, le dimensioni della presa d’aria e dell’uscita dei fumi.
Soldi e Ambiente
In termini economici una stufa a pellet conviene? E quando si parla di sostenibilità ambientale? In primis possiamo dire che una stufa a pellet inquina molto meno di una stufa a legna ed è anche più conveniente.
La stufa a pellet esce vincente anche se il confronto viene fatto con una caldaia tradizionale a metano: un sacco di pellet da 15 kg costa intorno ai 5 euro e acquistando una stufa a pellet abbastanza efficiente si possono ottenere grandi risparmi.
Per riscaldare un locale di circa 90 metri quadri con una stufa a pellet, a fine inverno, si arrivano a risparmiare 150 euro rispetto a una caldaia a metano, il risparmio si attesa intorno ai 600 euro se si confronta la stufa a pellet con un impianto a gasolio o gpl.
La sostenibilità ambientale di una stufa a pellet è premiata con appositi incentivi erogati sotto forma di sgravi fiscali e detrazioni IRPEF al 50%. Per accedere all’Ecobonus basterà segnalare al spesa al momento della dichiarazione dei redditi come avevamo spiegato nel nostro articolo: “Detrazioni irpef da presentare con il 730“.
Quale pellet scegliere?
Le stufe a pellet sono più rispettose dell’ambiente rispetto ad altri tipi di riscaldamento ma molto dipende dal combustibile usato: meglio scegliere pellet con certificazione internazionale EN plus che oltre a tenere in considerazione la qualità del prodotto ne certifica la provenienza fino a tracciarne le origini.
La certificazione europea EN Plus vede i prodotti divisi per tre categorie, i pellet più pregiati -con una resa migliore- sono quelli della categoria A1, A2 per una qualità media e B sconsigliati per uso domestico e prodotti esclusivamente per il settore industriale.
Purtroppo, l’80% del pellet reperibile in commercio non risulta certificato quindi, nessuno può dare garanzie sulla resa o sulla composizione del materiale; insieme al pellet, infatti, c’è il rischio di bruciare pesticidi o altri composti chimici.
Se proprio volete risparmiare sull’acquisto del pellet e rinunciare alla certificazione ambientale, controllate che sulla confezione sia indicato il nome del produttore ed effettuate una ricerca in rete così da verificare le sue credenziali. A questo punto potrete anche acquistare la stufa pellet che avete scelto online ottenendo un risparmio non trascurabile.
Pubblicato da Anna De Simone il 6 Gennaio 2014