Street Robot: sognando una città senza traffico
Un plastico per riprodurre un percorso automobilistico dentro una città o una autostrada con telepass, autovelox, semafori, parcheggi per risolvere il traffico, o almeno provarci. Lo hanno realizzato i ragazzi dell’ITIS Enrico Fermi di Roma si è classificato terzo nella competizione ‘InvFactor – anche tu genio!’, la competizione organizzata dall’Irpps-Cnr e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
Conquistata la medaglia di bronzo, i ragazzi, guidati dal professor Cesare Vettucci, chiedono di affrontare le problematiche ambientali con una visione diversa, più apertamente e non nascondendole in un “buco”.
1) Come è nata l’idea degli Street Robot?
Vivendo a Roma, sentiamo molto il problema della mobilità, così abbiamo pensato di proporre agli studenti la realizzazione di un plastico che riproducesse un percorso automobilistico dentro una città e/o autostrada in cui fossero presenti telepass, autovelox, semafori, parcheggio con libero/occupato. Gli studenti si sono appassionati ed hanno inventato il controllo automatizzato della distanza con eventuale frenata assistita e un semaforo intelligente che permette al veicolo di fermarsi automaticamente al rosso e ripartire con il verde. Da qui l’idea di partecipare ad ‘InvFactor – anche tu genio!’.
2) Perché proprio il traffico? Cosa ci può raccontare il plastico?
Perché il traffico è una delle principali cause che rallentano la mobilità e creano incidenti. Le due invenzioni, relative al controllo automatico della distanza di sicurezza e alla fermata obbligatoria col semaforo rosso, vanno nella direzione della sicurezza stradale.
Le macchine sono realizzate con dei robot della Parallax, opportunamente programmati e dotati di sensori, che permettono ai veicoli di seguire una striscia che indica un percorso a senso unico in cui i robot incontrano il telepass, una curva pericolosa, un semaforo intelligente e un parcheggio con un indicatore di posto libero.
3) Quali problematiche sono emerse nel realizzare il lavoro e quali possibili soluzioni?
I principali problemi si sono riscontrati nella realizzazione di un elevato numero di circuiti elettronici, necessari a comandare i diversi dispositivi e nella scelta dei trasmettitori e ricevitori opportuni. Si è deciso di disporre i circuiti in un unico posto riparato e per gli automatismi si è deciso di utilizzare sensori IR, sensori ad ultrasuoni, fotodiodi e fototransistor, motori, trasmettitori e ricevitori, microcontrollori opportunamente programmati.
4) Come è vissuta dai ragazzi la problematica della città? Cosa gli piacerebbe vedere di diverso?
Il Fermi è una scuola di Roma Nord frequentata da studenti provenienti dai quartieri limitrofi e da fuori Roma grazie alla linea ferroviaria Roma Viterbo. La città per loro è la zona in cui abitano con le attrattive che presenta (cinema, palestre, pizzerie ecc..), con il traffico caotico nelle ore di punta, con autobus non sempre puntuali. Quello che vorrebbero è una città con maggiori collegamenti e più frequenti, più pulita, con meno traffico e più centri di ritrovo.
5) Quanti ragazzi hanno partecipato e come hanno realizzato il progetto?
Il progetto è stato realizzato durante il corso extra-curricolare di “Robotica Educativa”, un corso pomeridiano di notevole successo che offriamo a tutti gli studenti della scuola.
A questo progetto in particolare hanno partecipato studenti del terzo anno di Elettronica che con questo lavoro hanno imparato a lavorare in gruppo, a suddividersi i compiti, ad assemblare il tutto, ad eseguire la ricerca guasti, a programmare.
6) Oltre a questa esperienza, quali altre iniziative su tematiche green esistono nella vostra scuola ?
In questi ultimi due anni abbiamo offerto agli studenti un corso extra-curricolare sui pannelli fotovoltaici che è stato seguito da numerosi studenti. Inoltre gli allievi delle quinte classi hanno svolto l’anno scorso alcuni stage all’ENEA riguardanti il solare termodinamico nell’ambito dell’ottica applicata al solare a concentrazione, con elementi di termodinamica e bilanci energetici per gli impianti solari.
7) La parola ai ragazzi: quanto sentite il tema della sostenibilità ambientale per il vostro futuro? Come percepite il ruolo della scuola e delle istituzioni in questo ambito?
È ormai chiaro per tutti che l’umanità sta vivendo in una maniera non sostenibile, consumando le risorse naturali della Terra più rapidamente di quanto essa sia in grado di rigenerare.
Oggi siamo consapevoli che domani erediteremo un pianeta al collasso e proprio per questo è necessario che la scuola partecipi alla formazione di una buona sensibilità ambientale, accompagnata con del senso civico (anche con seminari e visite didattiche, magari a Malagrotta per far vedere e sentire da vicino). Infatti è importante vivere queste problematiche con una visione diversa, affrontandole più apertamente e non nascondendole in un “buco”.
Intervista a cura di Marta Abbà
Pubblicato da Marta Abbà il 10 Ottobre 2012