Strategia Energetica Nazionale: meglio, ma i nodi restano
I ministri dell’Ambiente Corrado Clini e dello Sviluppo Economico Corrado Passera hanno presentato ieri 14 marzo la tanto attesa Strategia Energetica Nazionale. Il testo è il risultato di una lunga (e apprezzabile) fase di consultazione che ha coinvolto più di 100 associazioni incontrate e 800 contributi online.
Cosa c’è di nuovo? Rispetto alla versione messa in consultazione a ottobre 2012 sono stati confermati gli obiettivi fissati per le energie rinnovabili e per l’efficienza energetica, sebbene con qualche limatura al ribasso. Particolarmente penalizzato appare il fotovoltaico, pressoché dimezzato nel suo sviluppo.
Alcuni miglioramenti secondo APER – Associazione Produttori Energia Rinnovabile – riguardano una maggiore enfasi sulle traiettorie di decarbonizzazione post 2020, una chiara indicazione affinché il nostro Paese assuma un ruolo guida in Europa e l’auspicata introduzione dell’analisi costi-benefici, per quantificare gli impatti della SEN sui settori elettrico e del gas.
Continua invece a mancare l’indicazione degli strumenti attuativi per raggiungere gli obiettivi. In particolare, mancano misure efficaci sia per accompagnare il settore delle rinnovabili alla grid parity sia per accelerare la piena integrazione delle rinnovabili nel mercato elettrico.
In entrambi i casi il documento presentato dai ministri fornisce qualche suggerimento, ma non una visione organica di medio periodo. Nel settore elettrico non viene chiarito come uscire dalla situazione di overcapacity che costituisce un elemento di forte contrapposizione di interessi tra le fonti rinnovabili e le fonti convenzionali.
Condividiamo il parere di APER quando afferma che: affinché la green economy possa continuare il suo percorso di crescita nei prossimi anni occorreranno ulteriori notevoli sforzi. Il nuovo Parlamento ha il vantaggio di un buon documento e tutti ci auguriamo si possa trovare una convergenza per consentire sviluppo economico e occupazionale nel settore green e perseguire gli interessi ambientali del Paese.
Pubblicato da Michele Ciceri il 15 Marzo 2013