Stop UE al commercio illegale di legname
Dal 3 marzo 2013 è operativo il Regolamento UE sul legno (EUTR) che obbliga le società che introducono prodotti forestali sul mercato europeo a mettere in atto sistemi di due diligence per ridurre il rischio di importare legno di provenienza illecita.
L’incapacità da parte dell’acquirente di dimostrare l’osservanza della ‘dovuta diligenza’, o peggio ancora il riscontro di un’effettiva immissione nell’Unione Europea di legname illegale, comporterà l’applicazione di sanzioni anche molto pesanti.
Il legno è assieme alla pietra il più antico e diffuso materiale da costruzione ed è anche ecologico perché boschi e foreste sono fonti perenni rinnovabili, se gestiti con cura. Il problema del legno non è la sua disponibilità, ma la cattiva gestione delle risorse e la non osservanza delle regole di tutela delle aree protette (come la foresta primaria).
Ecco perché per i produttori e commercianti onesti di legname è cruciale che i prodotti in legno derivanti dal traffico illecito (non certificati) non pregiudichino il valore e la reputazione dei prodotti di provenienza legale.
Ed ecco perché anche l’American Hardwood Export Council (AHEC), rappresentante di una delle maggiori industrie globali di esportazione del legno di latifoglie, ha sostenuto l’impegno dell’Unione Europea a rendere operativo il regolamento UE sul legno.
“L’EUTR è un’opportunità per sottolineare la leadership dell’industria del legno nello sviluppo di una filiera realmente sostenibile. Con l’approvazione dell’EUTR, l’industria del legno sarà il primo importante settore a dimostrare che il 100% della materia prima introdotta nell’UE presenta un rischio di provenienza illegale molto contenuto”, ha affermato il direttore europeo dell’AHEC David Venables.
Il punto di forza del nuovo regolamento EUTR è la flessibilità circa la dimostrazione della legalità dei prodotti, così da non risultare vessatorio nei confronti degli operatori da sempre onesti e da non penalizzare il legno rispetto ad altri materiali da costruzione, cemento e acciaio per esempio, che non hanno alcun obbligo di tracciabilità.
Il nuovo regolamento UE evita di imporre nuovi controlli sui fornitori delle regioni che presentano un quadro giuridico efficace. L’EUTR, inoltre, non prescrive alle autorità di controllare singole partite per accertarne la provenienza legale, bensì di verificare l’efficienza dei sistemi di gestione del legno degli importatori UE al fine di ridurre il rischio di traffici illeciti. Così facendo, l’EUTR sostiene le prassi di due diligence che molte società europee responsabili adottano già da anni.
EUTR prescrive agli importatori europei di legname di essere in grado di individuare per ogni gruppo di prodotti “il Paese, ed eventualmente la regione, di abbattimento presentando la relativa autorizzazione”. Si possono richiedere informazioni aggiuntive solo laddove l’importatore europeo ritenga che il rischio di abbattimento illecito vari da regione a regione di uno stesso Paese o a seconda delle concessioni entro una stessa regione.
Pubblicato da Michele Ciceri il 10 Marzo 2013