Molti di noi amano le piante ma scommetto che la maggior parte non conosce gli stomi. Non è un termine così comune e si possono amare le piante, e rispettarle, e coltivarle con successo, anche continuando a non saperlo. Perché, però, non imparare una cosa in più su queste creature con cui condividiamo il pianeta? Oltre a scoprire cosa sono gli stomi possiamo anche indagare alcuni meccanismi come la traspirazione e la respirazione delle piante.
Stomi: cosa sono
Questo termine si utilizza quasi solamente in botanica e serve per indicare delle aperture di piccole dimensioni che possiamo notare negli organi verdi delle piante. Concentriamoci ad esempio sulle foglie e osserviamone la pagina inferiore. Se non si tratta di foglie acquatiche, allora noteremo proprio gli stomi, delle fessure che si aprono e si chiudono. Non lo fanno in autonomia o a caso ma secondo un meccanismo che viene regolato da due tipologie di cellule, quelle di guardia e quelle di chiusura. Queste cellule sono esplicitamente incaricate dell’apertura e della chiusura degli stomi. Ciò che fa innescate l’una o l’altra azione è un mix di fattori tra cui troviamo il clima e le condizioni ambientali ma anche le esigenze “interne” delle piante stesse.
Queste “magiche” aperture sono molto importanti, anche se poco visibili e ancora meno note, perché devono garantire alla pianta che avvengano scambi gassosi con l’ambiente esterno. In pratica, permettono alla pianta di respirare.
Stomi e respirazione delle piante
La respirazione per le piante è una reazione essenziale perché è proprio grazie ad essa che avviene un processo vitale. Quale? Quello che fa sì che alcune molecole di zucchero – ma anche grassi e proteine etc – che erano state accumulate e prodotte con la fotosintesi vengano distrutte in presenza di ossigeno per fare in modo che venga liberata energia. Non viene dal nulla questa energia, ma è quella che legami chimici delle molecole protagoniste.
L’energia che le piante ottengono grazie alla respirazione è molto utile a tutte le piante, al di là della famiglia e del genere a cui appartengono, perché permette lo svolgimento di tutte le azioni che servono per crescere e svilupparsi. Quando tutto ciò avviene, dobbiamo anche ricordare che le piante stesse rilasciano acqua e anidride carbonica nell’atmosfera.
Sembra troppo semplice? Sì, infatti c’è altro.
Durante la respirazione delle piante, a seguito della reazione che abbiamo descritto, si verifica la formazione di composti organici complessi che servono a loro volta per rendere possibile la crescita. Tra questi troviamo ad esempio gli amminoacidi da cui poi si ottengono le proteine, gli acidi nucleici, i “famosi” DNA e RNA, gli acidi grassi da cui si ricavano i lipidi, e molti altri zuccheri che sono alla base degli zuccheri complessi come amido, cellulosa ecc.
Imparato tutti ciò, parlare di respirazione sembra banale ma soprattutto ci si stupisce che in piante anche piccole avvengano tali meraviglie. La respirazione è un meccanismo assai complesso ma importante perché è quello che fornisce alle piante l’energia necessaria per vivere e per svilupparsi. Questo processo riguarda ogni cellula della pianta, non solo quelle delle foglie, quindi, ma anche quelle del fusto, dei rami, delle radici. Se non c’è ossigeno, però, non si innesca nulla, non per nulla in tali condizioni la pianta non sopravvive a lungo.
Si parla di respirazione anche per gli animali, uomini compresi, perché in effetti i processi sono simili, ma per noi la base di partenza è il cibo. E’ infatti proprio mangiando che ingeriamo zuccheri e proteine, e altro, poi con la digestione le trasformiamo in sostanze semplici che entrano in circolo nel sangue per raggiungere le singole cellule dove avviene la respirazione e si libera energia.
Stomi e traspirazione delle piante
La traspirazione, da non confondere con la respirazione, è un’altra importantissima funzione sempre svolta dalle foglie. Questa volta abbiamo a che fare con l’acqua assorbita dalle radici. Quando raggiunge le foglie, viene espulsa come vapore acqueo e ciò può avvenire solo grazie agli stomi di cui abbiamo parlato all’inizio. Queste “valvole” si aprono e si chiudono come serve per far traspirare la pianta e permetterle di vivere.
La traspirazione serve per catturare l’anidride carbonica presente nell’aria e trasportarla all’interno dei tessuti delle piante in modo che possa avvenire la fotosintesi clorofilliana. Allo stesso modo, grazie alla traspirazione, l’ossigeno penetra nella pianta e rende possibile la respirazione.
Con la traspirazione, grazie agli stomi, dalle radici l’acqua e i sali minerali arrivano alle foglie, ma non solo. Sempre grazie a questo processo le piante riescono a mantenere regolata la temperatura. Anche la fertilità del suolo è assicurata dalla traspirazione perché circa il 60% dell’acqua che cade al suolo con la pioggia è traspirata, per cui il terreno non fa in tempo a diventare paludoso e l’umidità resta a livelli ragionevoli, facendo migliorare la fertilità del suolo.
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